sabato 12 maggio 2012

Giro d'Italia 2012 - Adriano Malori si veste di rosa, a Rubiano la 6° tappa

GIRO D'ITALIA 2012 - 6° TAPPA

Urbino - Porto Sant'Elpidio, 210 km

Il colombiano Miguel Angel Rubiano Chavez ha vinto per distacco la 6° tappa del Giro d'Italia 2012. Il corridore dell'Androni Giocattoli ha salutato i compagni di fuga quando all'arrivo mancavano ancora 34 chilometri e non è stato più raggiunto. L'italiano Adriano Malori (Lampre) ha regolato il gruppetto degli altri fuggitivi, arrivati a 1 minuto e 10 secondi, diventando anche la nuova maglia rosa della corsa, visto che Navardauskas (Garmin), in difficoltà sin dai primi strappi di giornata, è arrivato al traguardo con quasi 16 minuti di ritardo. Alle spalle di Malori troviamo ora Michal Golas (Omega Pharma QuickStep), 3° oggi, a 15 secondi mentre 3° è Ryder Hesjedal (Garmin) a 17 secondi.
Da segnalare i primi ritiri della corsa con due nomi illustri, Thor Hushovd e Tyler Farrar, il velocista Romain Feillu e lo sfortunato Pablo Lastras (Movistar), caduto con Jack Bauer mentre era in fuga.

LA CORSA

Tappa difficile questa Urbino - Porto Sant'Elpidio con un continuo su e giù per gli Appennini, ben più dei 4 GPM segnalati, fino a terminare sul mare. Dopo 25 km partono in 11, Cesare Benedetti (NetApp), Adriano Malori (Lampre), Miguel Rubiano (Androni), Aleksandr Dyachenko (Astana), Dominique Rollin (FDJ), Pablo Lastras (Movistar), Michal Golas (Omega Pharma QuickStep), Luke Roberts (Saxo Bank), Jack Bauer (Garmin), Aleksandr Kuschynski e Gatis Smukulis (Katusha). La fuga nella prima parte di gara viene tenuta sotto tiro dal gruppo e sul Passo della Cappella il vantaggio non andava oltre i 4 minuti e mezzo sul gruppo tirato dalla Liquigas. La maglia rosa Navardauskas ha subito patito le salite, continuando a staccarsi e a rientrare e finendo per mollare sulla salita di Montelupone. Il gruppo di testa ha iniziato ad assottigliarsi sui muri successivi finché Rubiano ha rotto gli indugi andandosene sul muro di Montegranaro, staccando definitavamente gli altri compagni di fuga rimasti ancora davanti, Malori, Golas, Dyachenko e Benedetti. Dietro ai fuggitivi, gruppo fin troppo tranquillo con gli uomini Farnese e BMC davanti a tirare soltanto negli ultimi 40 km, troppo pochi per pensare di ricucire lo strappo. Dopo la salita di Montegranaro ha provato un velleitario attacco Pozzato mentre sulla salita di Santa Lucia ci hanno provato prima Gianluca Brambilla (Colnago) e poi Giovanni Visconti (Movistar) ma senza grandi speranze di riacciufare i fuggitivi, distanti ancora 4 minuti a 20 chilometri dall'arrivo. Rubiano ha proseguito la propria cavalcata trionfale durata circa 35 chilometri giungendo per primo sul traguardo mentre Malori regolava Golas, Dyachenko e Benedetti per il secondo posto, con il gruppo dei migliori poco distante a 1 minuto e 51 secondi. La maglia rosa ha tagliato il traguardo dopo 15 minuti e 40 secondi, mentre il gruppetto dei velocisti ha evitato il fuori tempo massimo arrivando dopo 33 minuti e 12 secondi.

IL COMMENTO

Davanti all'impresa di Rubiano Chavez bisogna solo togliersi il cappello. Grandissima gara del colombiano, primo su tutti i GPM di giornata e capace di staccare i compagni di fuga senza troppe difficoltà e di resistere nel tratto finale in pianura.
Secondo posto magico per Adriano Malori che gli vale la maglia rosa, un sogno per qualsiasi italiano. Il corridore della Lampre ha tenuto duro in una tappa che per lui poteva considerarsi impegnativa dimostrando buona resistenza anche in salita e venendo premiato con l'effige del primato.
Delusione piena per tutti gli uomini favoriti di giornata, Pozzato, Ballan, Visconti, etc. La tappa sembrava una grande classica e così era da interpretare. La tattica giusta era attaccare e mettere la squadra alla frusta per sfiancare gli avversari e i fuggitivi ma tutti sono rimasti fin troppo coperti arrivando negli ultimi chilometri con molti avversari ancora relativamente freschi e i fuggitivi troppo distanti. Un errore che si ripete per i nostri portacolori che sembrano sempre aspettare qualche attimo di troppo nelle gare che contano di più.
Tutto tranquillo per gli uomini di classifica con l'unica eccezione di Matteo Carrara (Vacansoleil), uomo che poteva puntare a entrare nei 10 e arrivato con 20 minuti di ritardo dopo una caduta.

IL VINCITORE

Miguel Angel Rubiano Chavez, classe '84, colombiano, al primo anno con l'Androni Giocattoli, ha già militato per altre squadre italiane iniziando la propria carriera da professionista nel 2006 con la Ceramica Panaria. Ottimo scalatore e con un pericoloso spunto veloce, ha già collezionato in carriera numerosi piazzamenti in alcune corse di un giorno italiane. Per lui, anche una squalifica per doping nel 2008 di 6 mesi.
La vittoria nella 6° tappa del Giro d'Italia è sicuramente la più prestigiosa della carriera visto che finora le vittorie più preziose erano il Tour de Hokkaido e una tappa del Tour de San Luis, entrambe l'anno scorso. Quest'anno, miglior piazzamento finora il 2° posto al Trofeo Laigueglia.

GLI ITALIANI

Un tifoso non può che essere deluso dei nostri portacolori. A inizio tappa avevano promesso di spaccare il mondo, di essere pronti per una vittoria, invece hanno deciso di rimanere coperti, di non fare tirare le proprie squadre tranne negli ultimi chilometri con la fuga lontana, e non hanno neanche provato attacchi importanti per provare almeno di rientrare sui fuggitivi all'inseguimento di Rubiano.
6 tappe e 6 sconfitte. Alcune previste come quella nel prologo, nella cronosquadre e dietro a un mostro delle volate come Cavendish. Oggi, si poteva fare di più.
Bene la Liquigas e bene la Lampre, davanti a tirare per tenere la corsa tranquilla e i capitani davanti in vista di tappe ben più importanti.
Benissimo Adriano Malori: è mancato nel prologo, si è riscattato oggi raggiungendo un traguardo che per la maggior parte dei corridori professionisti è e sarà inarrivabile, la maglia rosa.

RITORNO IN SELLA PER REBELLIN ALLA MERIDIANA KAMEN

Davide Rebellin, dopo una telenovela lunga tutta la prima parte della stagione, ha finalmente trovato casa per il 2012, andando a correre per le fila della croata Meridiana Kamen. Prima corsa il Giro di Grecia, da mercoledì prossimo.
Sempre per quanto riguarda il ciclomercato, lo svizzero Thomas Frei ha firmato un contratto per la Christina Watches. Per Frei si tratta del ritorno alle competizioni dopo la squalifica di 2 anni per doping.

LE ALTRE CORSE - SFUMA IL SUCCESSO PER BACCAILLE IN CINA, DEGENKOLB 1° AL TOUR DE PICARDIE

Al Tour de Picardie in Francia 1° tappa con arrivo in volata e successo per il tedesco John Degenkolb (Argos Shimano), giunto al 3° successo stagionale. Alle spalle del giovane classe '89 il giapponese Takashi Miyazawa (Saxo Bank) e il francese Sebastien Chavanel (Europcar).
In Francia, sorpresa nella 2° tappa del
Rhone-Alpes Isere Tour. A vincere è il francese Frederic Talpin, classe '81, della VC Caladois, al primo risultato in carriera in una corsa UCI. Con il gruppo compatto Talpin è scattato a 10 chilometri dal traguardo riuscendo a guadagnare una trentina di secondi mantenendone 6 fin sul traguardo, resistendo anche al muro finale che ha spaccato il gruppo. Alle sue spalle gruppetto dei migliori regolato da Sergey Rudaskov (Itera Katusha) e il leader Paul Poux (Saur Sojasun).
In Cina, sfuma per pochissimo il successo di Monia Baccaille nella classifica finale del Tour of Chongming Island. Nell'ultima tappa, dopo gli sprint intermedi con abbuoni, la Baccaille aveva mantenuto il vantaggio invariato sulla principale avversaria, l'australiana Melissa Hoskins, ma nello sprint finale l'atleta della GreenEDGE ha preceduto l'italiana andando a vincere la tappa e conquistando i 4 secondi in più di abbuono per vincere anche la classifica finale. Dispiacere per l'atleta della MCipollini, 2° in classifica generale per solo 1 secondo e 2° di tappa. Al 3° posto si è piazzata la belga Liesbet De Vocht, staccata di 26 secondi.
In Polonia, 2° tappa del Tour of Malopolska e vittoria per Pawel Cieslik (BGZ Bank), diventato anche il nuovo leader della corsa. Frazione molto dura con 5 GPM nel finale e corridori arrivati molto spezzettati al traguardo. Cieslik ha preceduto allo sprint Marek Rutkiewicz (CCC Polsat) mentre staccato di ben 2 minuti e 23 secondi è arrivato il 3° classificato, Mariusz Witecki, compagno di squadra di Cieslik.
In Malesia, vittoria in volata per Hariff Salleh nella 4°tappa della Jelajah Malaysia. L'atleta della Terengganu CT ha preceduto il giapponese Shinpei Fukuda (Aisan) e l'australiano Joel Pearson (Genesys Wealth Advisers). In classifica generale resta saldamente primo l'uzbeko Yusup Abrekov (Suren)
In Azerbaijan, successo nella 3° tappa dell'Heydar Aliyev Anniversary Tour per il russo Dmitry Vernidub (Samara) allo sprint sul leader della classifica generale, l'algerino Youcef Reguigui (Centre Mondiale du Cyclisme), e l'ucraino Maksym Vasilyev (ISD Donetsk). Classifica generale praticamente invariata.
In Iran, successo per lo spagnolo Javier Ramirez (Andalucia) nella 1° tappa dell'Azerbaijan Tour.