mercoledì 6 ottobre 2010

Doping. Semplicemente senza titolo.

Il bello di essere un blogger è, dopotutto, anche questo: io sono libero di scrivere e commentare quello che voglio, quello che mi stuzzica e che sollecita la mia fantasia. Ma soprattutto, io non ho obblighi, non devo seguire linee editoriali, non ho capiredattori o amministratori delegati, non devo rispettare nessuna etichetta. Anzi, non sono neppure (e ci mancherebbe altro) un giornalista, sono un semplice appassionato, come voi che leggete e come quelli che (spero) guadagnano e vivono grazie al ciclismo (chissà se se lo ricordano ogni tanto che ci vivono con questo sport).
La voglia di scrivere, ma immagino che l'abbiate già capito, viene da questa giornata. Una giornata piena di notizie, di dichiarazioni, di comunicati stampi, di persone offese, di gente che ritratta, di levate di scudi. Di chiacchere. Il tutto è nato dalle dichiarazioni che ieri il procuratore capo dell'antidoping del CONI, Ettore Torri, ha rilasciato alla stampa, definendo tutti i ciclisti dei dopati e dicendo che il male del doping era impossibile da estirpare. Dichiarazioni che, oggi, Torri ha già rivisto e corretto, con un rimbrotto da parte del CONI (si parla di sfogo) leggero e quasi senza senso. Tutto finito? Macché! Praticamente qualsiasi organizzazione, ente, direttore o presidente che si identifichi anche soltanto in parte nel ciclismo ha voluto dire la propria, sputando contro Torri sentenze di qualsiasi tipo e genere, definenendo le sue frasi completamente inadatte e, soprattutto, inesatte e infamanti visto che è sbagliato etichettare una categoria prendendo come spunto dei casi isolati.
Benissimo, tutto giusto e comprensibile. Anzi, condivisibile, perché Torri dovrebbe essere l'uomo più integerrimo e solido, l'ultimo a cadere contro questo male inestirpabile.
A me, però, da semplice appassionato, viene in mente una cosa: Torri, nelle sue inchieste, quanti corridori e addetti ai lavori avrà ascoltato? Con quante persone si sarà confrontato, scoprendo, forse, questa amara e sconvolgente verità? C'è qualcuno, tra tutti questi addetti ai lavori che oggi hanno parlato tutto il giorno, che ne sa più di lui sul doping? E qualcuno si è chiesto perché ha detto queste frasi, che cosa l'ha portato a dirle, oltre a biasimarlo e rinnegarlo?
Io seguo il ciclismo da quando mio padre mi ha portato la prima volta a vedere Franco Chioccioli in maglia rosa, avrò avuto 6-7 anni e me ne sono innamorato. Sono passato dai Bugno ai Chiappucci, dai Pantani ai Cipollini, dai Basso ai Di Luca, dai Bettini ai Cunego. Io amo questo sport, lo sento mio, mi emoziono nel profondo quando vedo quel insieme di maglie colorate pedalare sotto il sole fin sul traguardo. La cosa che più mi fa incazzare di queste situazioni è che TUTTI, e sottolineo TUTTI, in questi casi si decidono a parlare di ciclismo. Oggi, il ciclismo è interessante. Si dopa Contador, tutti a parlare di ciclismo. Si dopa Di Luca, tutti a parlare di ciclismo. Muore Vandenbroucke, tutti a parlare di ciclismo. Ma questo è il ciclismo? Io sono schifato da queste situazioni, dalle prese di posizione per difendere il proprio pezzettino di terra, le proprie cariche, il proprio status elitario. Io sono schifato nel vedere un corridore come Franco Pellizotti, che ha regalato tante gioie e spettacolo a tutti, abbandonato a se stesso in attesa di giudizio su una cosa che probabilmente ha fatto ma che non potremo mai dimostrare ma è reato perché il passaporto biologico è bello, funziona e porta tanti soldi. Sono schifato nell'apprendere le decisioni anacronistiche dell'UCI, che insiste con un ProTour che è deceduto il giorno stesso che è nato, perché non sono soltanto i soldi che fanno spettacolo, c'è anche altro, almeno per adesso.
Da questa intensa giornata di comunicati, tra un mese, cosa ci ricorderemo? Probabilmente niente. Forse che un vecchio pazzo di procuratore federale l'ha sparata un po' troppo grossa e che era meglio se stava zitto. "Tutti i ciclisti sono dopati?". No. "Tutti i ciclisti del gruppo sono puliti?". Non scherziamo. La verità sta probabilmente nel mezzo, bisogna capire, arrivati a questo punto, cosa fare e se c'è volontà di andare in qualche direzioni ben precisa. A me sembra che entrambi i punti non siano mai stati discussi e una linea guida non ci sia. Per quanto l'antidoping possa investire per combattere il doping, sarà sempre un passettino indietro e, quindi, inefficace. Forse andrebbe cambiato il metodo, forse bisognerebbe cercare di capire come funziona il sistema piuttosto che andare a cercare i singoli casi. Ma se non c'è la volontà di cambiare, c'è poco da fare.

Teniamoci questa giornata che, alla fin fine, non ha detto nulla al mondo del ciclismo se non una serie di chiacchere sul fatto che "non è giusto generalizzare" (grazie, menomale che me l'avete detto voi, non lo sapevo...). Io resto con le immagini di un Elia Viviani strepitoso nel Memorial Frank Vandenbroucke, una delle azioni personali più belle della stagione. Ah, ma questo è ciclismo praticato, scusate, probabilmente non vi interessa.

ProTour 2011, 20 squadre chiedono la licenza, 14 per la Professional

In data 5 Ottobre l'UCI ha emesso un comunicato sulle richieste pervenute per la registrazione alla prima e alla seconda divisione nel 2011. L'UCI, in associazione con la Ernst & Young, ha valutato quanto le squadre sono conformi ai regolamenti della federazione, specialmente nella parte dedicata all'amministrazione e alle finanze. I fascicoli presi in considerazione sono stati inviati all'UCI entro il 1° ottobre con alcune delle informazioni più importanti riguardanti budget, sponsor, solidità bancaria, corridori sotto contratto e struttura societaria.
A questo punto, sono tre le casistiche prese in considerazione dal comunicato dell'UCI, più tre casi riguardanti Astana, Europcar e Pegasus Sport.
1) Squadre già in possesso di una licenza ProTour per il 2011
- Ag2R - La Mondiale (Fra)
- Katusha (Rus)
- Lampre - ISD (Ita)
- Omega Pharma - Lotto (Bel)
- Quick Step Cycling Team (Bel)
- Rabobank Cycling Team (Ned)
- Saxo Bank Sungard (Den)
- Sky ProCycling (Gbr)
- Team Garmin - Cervelo (Usa)
- Team RadioShack (Usa)
Per queste squadre il processo di registrazione verrà completato entro il 1° Novembre se non ci saranno irregolarità. Nel tal caso, la richiesta verrà spostata alla Commissione Licenze.
2) Squadre che richiedono il rinnovo della licenza o una nuova licenza ProTour per il 2011
- BMC Racing Team (Usa)
- Cofidis (Fra)
- Euskaltel - Euskadi (Esp)
- Francaise des Jeux (Fra)
- Geox - TMC (Esp)
- HTC - Highroad (Usa)
- Liquigas Cannondale (Ita)
- Luxembourg Pro Cycling Project (Lux)
- Telefonica Movistar (Esp)
- Vacansoleil - DCM Procycling Team (Ned)
Per queste squadre la richiesta verrà mandata direttamente alla Commissione Licenze che, successivamente, accorderà la registrazione al ProTour per il 2011 soltanto a un numero limitato di squadre, visto che il totale delle squadre ProTour è fissato a 18.
3) Squadre che richiedono la licenza Professional Continental per il 2011
- Andalucia Caja Granada (Esp)
- Androni Giocattoli (Ita)
- Caja Rural (Esp)
- CCC Polsat Polkowice (Pol)
- Colnago CSF Inox (Ita)
- De Rosa - Ceramica Flaminia (Ita)
- Farnese Vini - Neri Sottoli (Ita)
- Landbouwkrediet (Bel)
- NetApp (Ger)
- Saur - Sojasun (Fra)
- Skil - Shimano (Ned)
- Topsport Vlaanderen - Mercator (Bel)
- United Healthcare Presented by Maxxis (Usa)
- Verandas Willems (Bel)
Per queste squadre, in totale 14, il processo sarà simile a quello delle squadre che hanno già la licenza ProTour e il loro status verrà registrato entro il 1° Novembre se non verranno riscontrare anomalie.

Ma come ogni anno, non sono tanto le richieste arrivate a far discutere ma quelle che, ancora, non sono state inviate o che non risultanto dal comunicato UCI.
La situazione più rumorosa è quella dell'Astana: la squadra kazaka, come dichiarato da un comunicato della stessa società, aveva sottoposto all'UCI la propria richiesta di rinnovo della licenza ma la squadra "non risulta sulla lista dei team selezionati per il ProTour solo temporaneamente a causa di un periodo troppo breve per allegare le dovute garanzie bancarie che saranno inviate all'UCI nelle prossime ore". Quando l'UCI riceverà da parte dell'Astana le garanzie bancarie dovute, la richiesta della squadra verrà discussa, ma nel frattempo la tassa di iscrizione della squadra salirà di 1000 franchi svizzeri al giorno automaticamente e qualsiasi corridori sotto contratto potrà concludere il proprio contratto unilateralmente entro il 31 ottobre.
Altra situazione scottante è quella della squadra australiana Team Pegasus che, nonostante non abbia ancora trovato uno sponsor principale per il 2011, sembrava destinata a richiedere una licenza ProTour per la prossima stagione. Questo il commento di uno dei nuovi acquisti della squadra, Robbie McEwen: "Deve essere un errore perché so che la squadra ha richiesto una licenza ProTour. Qualcuno ha portato il documento di richiesta direttamente da Brisbane in Svizzera la scorsa settimana".
Situazione sotto controllo, invece, per la nuova squadra di Jean-René Bernaudeau che ha ricevuto una estensione del tempo richiesto mentre stava cercando un rimpiazzo al precedente sponsor, la BBox Bouygues Telecom, con un altro, poi rivelatosi l'Europcar. Ma sembra praticamente certo che la squadra francese correrà con licenza Professional Continental nel 2011.
Rimaniamo in attesa dei successivi sviluppi, sperando che tutti questi controlli e questa grande serietà possano servire al ciclismo per offrire uno spettacolo sempre più ad alto livello, aggiungendo anche maggiore sicurezza e stabilità economica ai corridori.