lunedì 12 aprile 2010

Parigi - Roubaix, i commenti dei protagonisti

Fabian Cancellara (Swi) Saxo Bank, 1° Classificato
"Sapevo che la mia forma e il modo in cui sono andate le scorse settimane avrebbero spaventato i miei avversari, anche se avessi avuto soltanto dieci metri di vantaggio. Quando ho accelerato sapevo che sarebbe stata dura riprendermi e questa è stata una motivazione in più. Sapevo che questo gli avrebbe fatto male, questa volta psicologicamente. Dopo il tratto di Mons-en-Pevele ho chiesto all'auto della squadra quanti corridori fossero dietro, perché sapevo che potevano correre contro di me, ma non l'hanno fatto. Dalla macchina mi hanno detto "sono stanchi, è l'ora di andare". Chi avrebbe potuto recuperare lo svantaggio? C'erano Boonen, Flecha e Hushovd e altri ma pensavo che loro sapevano che stavano correndo per il secondo posto. Sono stato capace di guadagnare un buon vantaggio e mantenerlo fino all'arrivo".
Sul comportamento Boonen e la sua gara, lo svizzero ha detto: "Sapevo che ci stavamo guardando l'uno con l'altro durante la gara e il modo in cui si stava sviluppando la corsa mi ha reso un po' nervoso. Non avevo più compagni di squadra e c'erano tanti altri corridori. Sapevo che ci potevano essere degli attacchi e che avrei potuto perdere la fuga giusta. Boonen ha provato a creare una fuga e sicuramente dovevo seguirlo. Ma sentivo che stava un po' esagerando. Il team manager mi ha detto di stare calmo e di non fare la corsa degli altri ma di fare la mia. Credo che Boonen volesse creare una prima selezione perché voleva arrivare allo sprint nel velodromo, ma sapevo che non voleva farlo contro di me vista la mia forma e le mie vittorie. Quando ho attaccato ero davanti e c'era un piccolo ventaglio. Ho accelerato e dopo Mons-en-Pevele avevo il vantaggio e le motivazioni per andare a tutta. Volevo creare un piccolo gruppetto e vedere come andava ma sono rimasto da solo e così sono andato".

Tom Boonen (Bel) QuickStep, 5° Classificato
"Sono dispiaciuto? Certo, lo sono, e anche frustrato perché Cancellara ha attaccato nell'unico momento che non ero in testa. E' stato avvisato probabilmente dalla sua auto che ero indietro. Comunque sia, non penso che avrei potuto battere Cancellara oggi, soprattutto vedendo come ha vinto. Ma non ho potuto giocarmi le mie possibilità e questo è un po' frustrante. Se lui mi avesse staccato l'avrei accettato meglio".
Boonen ha continuato a parlare della corsa, dopo l'attacco di Cancellara: "Sono stato bloccato da tre corridori della Columbia. Ho dovuto passarli e mettermi al vento e, una volta in testa, ho cercato di organizzare l'inseguimento ma nessuno voleva correre. Poi ho affrontato il pavé al 100%, come lui. Ho ripreso tutti quelli che stavano davanti e quando siamo usciti dal pavé lo svantaggio era ancora gestibile. Erano in quattro o cinque alla mia ruota ma hanno pensato che andava bene così, che era meglio correre per il secondo posto. Credo che questo sia bizzarro. E' meglio essere soltanto in due o tre che vogliono andare a tutta che essere in una situazione come quella che si è creata. Quando ci sono due o tre mele marce, rovinano tutto. In pratica non c'è stato un vero inseguimento a Cancellara. Non c'era cooperazione. Se lavoravamo in quattro avremmo recuperato lo svantaggio, anche su Cancellara".

Thor Hushovd (Nor) Cervelo, 2° Classificato
"Oggi sono molto felice perché non c'erano possibilità di battere Cancellara dopo che ha attaccato a 50 chilometri dall'arrivo. Penso che tutto il gruppo abbia capito che era impossibile andarlo a riprendere. Per questo sono felice".
"E' stata una gara per il secondo posto. L'intera squadra ha fatto un grande lavoro, con Jeremy Hunt e Roger Hammond davanti. Ero molto ma molto stanco alla fine così volevo salvarmi il più possibile per vincere lo sprint. E' stato un buon podio. Ho lottato duramente tutto l'anno ma niente ha funzionato. Oggi era l'ultima corsa ed era l'obiettivo più grande. E ho trovato la forma. Un anno potrò vincerla".

Juan Antonio Flecha (Esp) Team Sky, 3° Classificato
"Sono contento di come ho corso perché sono ancora sul podio. Ho lavorato molto nel finale perché Hushovd mi aveva detto di avere i crampi. Mi ha battuto allo sprint ma non è importante. Secondo o terzo è comunque un ottimo risultato. E sarà qui anche l'anno prossimo per riprovarci. Sono contento anche per Fabian. Abbiamo corso insieme alla Fassa Bortolo e siamo buoni amici. Vincere Fiandre e Roubaix è qualcosa di speciale. E' stato il più forte e quello che ha preso il rischio più grande a scattare così presto. Non molte persone possono fare quello che ha fatto. Ci vogliono le palle per fare quello che ha fatto Fabian e lui ce le ha".

Roger Hammond (Gbr) Cervelo, 4° Classificato
"Speravo di aprire la gara presto e far lavorare i compagni di Boonen e Cancellara. Ma Cancellara era da solo e così ho iniziato ad attaccare presto. Ma Fabian è stato incredibile, è di un altro pianeta, e subito ha guadagnato un minuto. Dopo 10 minuti, sapevamo che stavamo correndo per il secondo posto. Credo che un secondo e un quarto posto non siano male, se togliamo Cancellara dall'equazione abbiamo un primo e un terzo".

Bjorn Leukemans (Bel) Vacansoleil, 6° Classificato
Leukemans ha parlato del suo tentativo di seguire Cancellara e del suo attacco: "Oggi non ho visto nessuno che poteva battere questo Cancellara. Quando sono scattato, speravo che dietro si sarebbero guardati ma, sfortunatamente, alla radio ho sentito che stavano ritornando su di noi. Eppure, se mi ha staccato, è perché la mia ruota anteriore si è sgonfiata con il passare dei chilometri. In tutte le svolte, ero obbligato praticamente a fermarmi per non cadere. Mi sembrava di correre dietro una moto ma Cancellara era veramente dietro una moto, quella della televisione e, all'uscita da una curva, ha accelerato portandosi dietro Fabian nella sua scia. Dopo, nell'inseguimento, nessuno pedalava con la stessa convinzione di prima e ho capito che qualcuno pensava soltanto al podio".

Filippo Pozzato (Ita) Katusha, 7° Classificato
Pozzato è arrivato al velodromo di Roubaix con in mano una foto di Franco Ballerini mentre correva la sua ultima Roubaix, nel 2001, e sul traguardo ha aperto la sua maglietta mostrando una scritta "Merci Roubaix". L'italiano ha conquistato il premio speciale per il primo italiano all'arrivo, in memoria di Ballerini: "Volevo veramente tanto quel premio speciale. Lo terrò a casa come mio modo per ricordarmi di Franco. E' stata una persona importante per me. Speravo di ricordarmi di lui vincendo ma non potevo fare di più. Sono rimasto sorpreso da come sono riuscito a gestirmi dopo che non avevo corso negli ultimi giorni. Ho fatto gli ultimi 30 chilometri con una grande determinazione. Ho provato a marcare Cancellara per quanto ho potuto. Ma quando è scattato, tutti ci guardavamo e nessuno aveva le gambe per seguirlo. Credo che Boonen siamo rimasto un po' intontito dall'attacco di Cancellara, probabilmente non pensava che avrebbe attaccato così presto. Ma tutti sappiamo che Fabian ha un grande, grande motore e che può fare cose come questa".

Leif Hoste (Bel) Omega Pharma Lotto, 8° Classificato
Mostrando la mano infortunata per una caduta, il corridore belga ha detto "Non è niente. Ho corso la gara che volevo fino alla foratura. Eravamo molto probabilmente a più di 20 chilometri dal traguardo, nel settore quando Flecha ha attaccato. Lo stesso punto dove mi è entrata la bandiera nella ruota nel 2004. Ho lottato per 20 chilometri. E' stata dura. Sono stato da solo per molto tempo, lottando contro il vento".
Sul momento dell'attacco di Cancellara, Hoste ha dichiarato: "Ho provato ad anticipare. Quando Cancellara è arrivato ho continuato con il mio ritmo perché non c'era molto che potevamo fare contro di lui. Come squadra c'eravamo. Abbiamo corso una buona gara d'attacco. Anche Greg Van Avermaet ha forato. Jurgen Roelandts era con me ma anche lui ha forato nel momento peggiore. Questa è la Roubaix".

Sebastien Hinault (Fra) Ag2R, 9° Classificato
"Speravo in un piazzamento nei migliori 20, nei 10 se tutto fosse andato bene, ma oggi, anche un posto nei primi 5 era possibile. Ero nel gruppo di testa con Boonen, Flecha, Hushovd, Pozzato e gli altri. A 20 chilometri dall'arrivo, ero un po' affaticato. Quando Flecha ha attaccato, mi sono staccato. Mi sono spaventato perché pensavo di essere raggiunto ma mi sono gestito per arrivare nei primi dieci".
Sull'attacco di Cancellara ha dichiarato: "L'ho visto da vicino quando ci ha passati. Andava almeno 3/4 km/h più veloce di noi sul pavé. Non potevamo seguirlo. L'unico che ci ha provato è stato Leukemans, ha fatto 300 metri e ha mollato".

Servais Knaven (Ned) Milram, 16 Parigi - Roubaix terminate
"Adesso sono felice. E' stata una giornata dura con il vento contrario. Ce n'era parecchio alla partenza e poi è iniziato il pavé e il vento laterale. Settimana scorsa pensavo che era importante fare una buona corsa ma negli ultimi giorni in tanti hanno iniziato a parlare del record, così ho realizzato quanto sarebbe stato bello finire per la 16° volta la corsa. E' stato un grande traguardo per me. La prima volta che sono venuto qui ero molto nervoso. Pensavo tra me e me "Ce la farò o no?", ma sin da quella volta questa corsa è diventata uno dei miei principali obiettivi. Vedremo se tornerò ancora qua".

George Hincapie (Usa) BMC
"Non è stata la mia giornata. Ho avuto molte difficoltà a seguire le accelerazioni e mi sono ritrovato senza forze. Non avevo tutta la potenza nel mio motore oggi. Non stavo così bene come nei giorni prima della gara, è un peccato".

Stijn Devolder (Bel) QuickStep
Il belga ha parlato delle sue ripetute forature e delle cadute: "Non ho mai avuto la possibilità di essere in corsa. E' frustrante quando sei in forma ma non riesci a fare niente. Mi sono fatto male al ginocchio in corsa, il dottore mi ha curato un paio di volte ma i suoi trattamenti non mi hanno aiutato. E' un momento brutto perché sono tornato al livello che volevo. Devo continuare a lavorare e un giorno la fortuna arriverà. Spero di avere una buona estate o un buon autunno".

Matti Breschel (Den) Saxo Bank
Il danese ha parlato del suo ritiro, causato da problemi al ginocchio destro. "Ho avuto qualche problema in gara. Ho provato a curarmi ma non è servito, e nella foresta di Arenberg il mio ginocchio si è bloccato. Penso sia un problema serio. Spero abbia tenuto ma sta diventando sempre peggio. Come ciclista devi sempre stare attento alle ginocchia perché sono qualcosa di molto fragile. E adesso sono un po' nervoso e preoccupato".

Tyler Farrar (Usa) Garmin - Transitions
"Per far bene alla Roubaix servono buone gambe e fortuna. Oggi, ho avuto soltanto metà di questa equazione. E' un peccato. Volevo veramente vedere di cosa ero capace ma non ne ho avuta la possibilità. La mia corsa è finita prima ancora che la vera gara fosse iniziata".
Sulla caduta che ha coinvolto anche Vansummeren ha commentato: "Sono caduti proprio davanti e non ho potuto evitarli. Non mi sono fatto male ma la bici era inutilizzabile. Ho preso la ruota di Julian Dean ma la bici era proprio ingestibile. Avevo una bici pronta dopo la foresta di Arenberg, sono riuscita a prenderla e potevo vedere il gruppo. Stavo cercando di rientare con le auto ma la giuria stava facendo lo sbarramento per i corridori staccati".

David Millar (Gbr) Garmin - Transitions
"Non so se correrà la Roubaix ancora, sicuramente non l'anno prossimo. Penso che Fiandre e Amstel siano più adatte a me. La mia aspettativa era che sarebbe stata dura, e lo è stato. Ammetto di non essere al meglio sul pavé, non mi viene naturale. Non ho il completo controllo della situazione".

Bjarne Riis - Saxo Bank, Team Manager
Parlando dell'attacco di Cancellara, Riis ha dichiarato: "Gli ho detto io di attaccare alla radio. Appena ho visto che Boonen non era alla sua ruota, gli ho detto "Vai ora". Un corridore come lui, quando parte, è per vincere, non per divertimento. Sapevo che era il momento giusto e che stava correndo per vincere la corsa. Altrimenti l'avrei fermato subito".
Su Boonen ha dichiarato: "Boonen ha fatto degli errori durante la corsa. Quanti? Due possono essere già troppi. Penso che se vuoi vincere la corsa devi stare calmo, rilassato e non stressato. E andartene quando devi andare. Il problema per gli altri è che Fabian andava forte, anche da solo. Sapevamo questo ed era un bonus che avevamo, potevamo farlo partire da lontano e abbiamo sfruttato questa strategia. Non molti corridori possono fare questo".

Nico Verhoeven - Rabobank, Team Manager.
Il direttore sportivo della Rabobank commenta il risultato della squadra, con il migliore, Tjallingii, 31° a 7 minuti. "Questa è la Parigi - Roubaix. E' un gioco di inconvenienti. Alcuni li puoi correggere, altri no. I primi 200 chilometri sono andati come volevamo", poi Langeveld ha bucato ed "è riuscito a rientrare nel primo gruppo ma il finale era iniziato e i favoriti erano già andati". Tjallingii era davanti ma ha rotto il cambio "e non c'era possibilità di un cambio bici, perché in quel momento non potevamo essere dietro di lui. Così le nostre possibilità sono svanite. Se Maarten non avesse rotto il cambio e fosse riuscito a stare con il gruppo di Boonen, un piazzamento nei dieci sarebbe stato possibile".
Parlando della prova di Boom, all'esordio alla Roubaix, ha commentato: "Come al Fiandre, Lars è andato bene nei primi 200 chilometri. Avrà le sue opportunità, ma adesso 259 chilometri per lui sono troppi".

Parigi - Roubaix, le pagelle di Parliamo di Ciclismo

Puntuali come sempre arrivano le pagelle di Parliamo di Ciclismo riguardanti la splendida gara che abbiamo potuto vivere ieri pomeriggio. Senza indugi, via con i voti!

Fabian Cancellara (Saxo Bank) 10
Lo stesso voto del Giro delle Fiandre, vince, stravince, incanta, sembra non avere avversari. Per lui il pavé è come per gli altri andare sull'asfalto dietro moto. Si parla della tattica sbagliata degli avversari, ma sinceramente si era capito quasi subito che si lottava per il secondo posto.

Tom Boonen (Quick Step) 5.5
Se il secondo posto alla Sanremo e il secondo al Fiandre ci potevano stare, il quinto posto della Roubaix fa male. Probabilmente non poteva battere Cancellara, ma spendersi in attacchi inutili per chilometri e farsi sorprendere dallo svizzero nel momento clou è un errore madornale. Paga ancora una volta una squadra mediocre.

Thor Hushovd (Cervelo) 6.5
Voto di media tra il 7.5 per il piazzamento e il 5.5 per la tattica scellerata di gara. La Cervelo aveva due uomini forti, lui e Hammond, davanti e quando è partito Cancellara nessuno lo stava marcando. Si vede che ne aveva, è stato bravo a gestirsi nel finale e, come nel più classico dei finali, non tira un metro fingendosi stanchissimo per poi battere Flecha allo sprint.

Juan Antonio Flecha (Sky) 6.5
Sembra averne ma perde, come tutti, l'attimo buono per accodarsi a Cancellara. E' l'unico che prova ad andarsene dal gruppetto degli inseguitori ed è come sempre generoso. Nel finale viene beffato da Hushovd che l'avrebbe battuto anche pedalando al contrario, il gesto di disappunto è comprensibile per il comportamento passivo del norvegese.

Roger Hammond (Cervelo) 7
Ottima spalla per Hushovd, fa la sua corsa provando un attacco su un tratto di pavé. Dopodiché, aiuta il capitano come può ma le energie son poche. Recupera stando a ruota e in volata batte Boonen confermandosi in un ottimo stato di forma.

Bjorn Leukemans (Vacansoleil) 7
Una riconferma per il belga dopo l'ottimo Giro delle Fiandre. Va all'attacco con Hoste nel momento giusto, per poco non resiste alla furia di Cancellara ma è costretto a staccarsi, cedendo all'impeto dello svizzero. Ripreso, resiste nel secondo gruppetto degli inseguitori e incamera un buon sesto posto.

Filippo Pozzato (Katusha) 6.5
Media tra il 7 per lo stato di forma e il 6 per il piazzamento, sicuramente non alla sua altezza. Fa quello che può e lo fa bene. Stava marcando a uomo Cancellara ma lo perde proprio nel momento decisivo. Non avrebbe retto alla distanza, questo è sicuro, ma comunque mi è piaciuto, soprattutto per la grinta dimostrata sul Carrefour de l'Arbre quando si trovava in difficoltà.

Leif Hoste (Omega Pharma Lotto) 6.5
Ha fatto il possibile per le sue condizioni fisiche, mezzo voto in meno rispetto a Leukemans perché lui Cancellara l'ha proprio visto passar via come una moto. Nel finale scompare dal gruppetto dei migliori conquistando un anonimo ottavo posto, ma forse più di così proprio non poteva fare.

QuickStep 4
Dov'è finita la squadra che dominava le classiche del Nord fino all'anno scorso? Boonen si è sempre ritrovato da solo, un po' per propri demeriti un po' per l'assenza dei compagni. Questo 4 va anche a Stijn Devolder, sicuramente sfortunato ma sempre disattento e mai presente nei momenti importanti della corsa.

Saxo Bank 7
Vedere un'intera squadra tirare il gruppo dopo la foresta di Arenberg fa sicuramente la sua figura. Bene, benissimo, fino ai 60 dall'arrivo, poi Cancellara viene lasciato completamente da solo, ma purtroppo Breschel è stato escluso per una caduta. Il 7 va anche per la fortuna di avere un campione come lo svizzero in squadra, ma comunque si poteva fare anche di più.

George Hincapie (BMC) 5
A un certo punto è scomparso dalla corsa, staccatosi in un tratto neanche troppo difficile di pavé. Sembrava in forma dopo il Fiandre, quando ha dichiarato di stare benissimo. Invece, prova incolore, anonima, simile alle altre sue apparazioni nelle classiche del Nord degli ultimi anni.

Garmin - Transitions 5
La sfortuna li ha colpiti in pieno quando nella stessa situazione hanno perso i due capitani (Maaskant e Vansummeren) e un volitivo Farrar. Millar ci ha provato ma questa corsa è probabilmente troppo per lui. Sicuramente non è colpa loro la caduta, però resta una prova negativa.

Rabobank 4
Erano in corsa? Si sono visti in qualche inquadratura Boom e Langeveld, ma sono scomparsi tanto velocemente quanto la strada diventava più difficile. Campagna del Nord disastrosa, devono ringraziare il buon Freire che, in pratica, ha già reso la stagione vincente grazie alla Milano - Sanremo.

Liquigas 5
Il migliore, alla fine, risulta essere il giovane Koren. Quinziato, Oss e Guarnieri sono coinvolti nella stessa caduta che ha coinvolto mezza Garmin, ma il primo comunque si è visto davanti dopo la foresta di Arenberg. Sagan ci ha provato ma probabilmente è ancora troppo giovane e la Roubaix richiede un minimo di esperienza. Aspettiamoli, sono giovani, cresceranno, ma comunque qualcosina di più ce lo potevamo aspettare.

Servais Knaven (Milram) 8
Termina la sua 16° Parigi - Roubaix raggiungendo il belga Raymond Impanis come numero di Roubaix finite. A questo record, aggiunge anche la vittoria nel 2001. Sicuramente sono emozioni che l'olandese si ricorderà per tutta la vita.

34 corridori arrivati fuori tempo massimo 8

Anche se ci hanno messo qualche minuto in più degli altri, per me è come se fossero arrivati insieme a Cancellara. Complimenti a tutti per aver voluto finire la corsa, probabilmente sapendo di arrivare fuori tempo massimo, ma dimostrando coraggio e voglia di arrivare fino a Roubaix.

Parliamo di Ciclismo 8
Non ci posso fare nulla se Boonen anche alla Roubaix sbaglia tattica. Facile prevedere la vittoria di Cancellara, meno il piazzamento di Flecha. Delusione su Hincapie, sorpresa nel vedere Hushovd e Pozzato ad alti livelli dopo i problemi avuti negli scorsi giorni, buona l'intuizione su Hammond. Resto deluso dai giovani, ma la Roubaix è una corsa ostica e ci vuole molta esperienza. Si rifaranno.

Presidential Tour of Turkey, la 1°tappa ancora ad André Greipel dell'HTC Columbia

André Greipel dell'HTC - Columbia ha vinto la prima tappa del Presidential Tour of Turkey vincendo la volata del gruppo arrivato compatto all'arrivo. Per il tedesco si tratta dell'ottava vittoria stagionale, che gli ha permesso di aumentare il proprio vantaggio in classifica generale, avendo ora 16 secondi sul compagno di squadra Tejay Van Garderen e 19 secondi sul polacco Maciej Bodnar della Liquigas Doimo.
La corsa, che con ogni probabilità sarebbe finita allo sprint, ha comunque regalato emozioni grazie ai tanti attacchi di corridori di livello. I primi a provarci sono stati Hubert Schwab della Vorarlberg, Christophe Kern della Cofidis, Diego Caccia dell'ISD e Kiendys Tomasz della CCC Polsat. Per loro vantaggio massimo 4 minuti, ma speranze di vittoria ridotte al minimo quando le squadre dei velocisti hanno iniziato a fare sul serio. Ripresi gli attaccanti, a 15 chilometri dall'arrivo ci prova Giovanni Visconti con Greipel che si porta alla sua ruota senza tirare, facendo il gioco dei compagni di squadra che intanto tiravano il gruppo. Ripresi i due ci prova Rein Taaramae della Cofidis, ma anche per lui le speranze sono poche con Colnago e Liquigas a dare manforte all'HTC. L'attacco più pericoloso arriva a 2 chilometri dall'arrivo quando Visconti ci riprova, viene raggiunto da Ermanno Capelli della Footon Servetto a 1 chilometro dall'arrivo, ma per i due non c'è comunque scampo. Greipel viene guidato splendidamente dal compagno Mark Renshaw, portandolo fin sulla ruota di Chicchi. Il tedesco si è spostato poi dietro a Ventoso prima di lanciare il suo sprint, potente e irresistibile per tutti. Alle sue spalle, un trio di italiani, Angelo Furlan della Lampre Farnese Vini, Claudio Cucinotta della De Rosa Stac Plastic e Mattia Gavazzi della Colnago CSF Inox.

ORDINE D'ARRIVO
1° André Greipel (Ger) HTC - Columbia
2° Angelo Furlan (Ita) Lampre - Farnese Vini s.t.
3° Claudio Cucinotta (Ita) De Rosa - Stac Plastic s.t.
4° Mattia Gavazzi (Ita) Colnago - CSF Inox s.t.
5° Francisco José Ventoso (Esp) CarmioOro NGC s.t.

CLASSIFICA GENERALE
1° André Greipel (Ger) HTC - Columbia
2° Tejay Van Garderen (USA) HTC - Columbia a 16''
3° Maciej Bodnar (Pol) Liquigas - Doimo a 19''
4° Rein Taaramae (Est) Cofidis a 20''
5° Frantisek Rabon (Cze) HTC - Columbia a 21''
6° Dominique Cornu (Bel) Skil - Shimano a 25''
7° Christophe Kern (Fra) Cofidis s.t.
8° Bert Grabsch (Ger) HTC - Columbia a 26''
9° Tiziano Dall'Antonia (Ita) Liquigas - Doimo s.t.
10° Giovanni Visconti (Ita) ISD - Neri a 27''

fonte: cyclingnews.com

Elite/Under 23. Vittorie per Tomas Alberio, Andrea Guardini, il venezuelano Jonathan Monsalve e il russo Gorodnichev Domenica 11 Aprile

Sono ben cinque le corse che gli elite e gli Under 23 hanno corso Domenica 11 Aprile, con gare sparse per tutta l'Italia.
A San Bernardino, in provincia di Ravenna, la vittoria è andata al russo Ilya Gorodnichev della Gragnano. Il corridore russo è andato in fuga al terzo passaggio sul Monte Frassineto insieme al bielorusso Maksim Kumilevski e all'altro russo Alexei Tsatevich. Al chilometro 110 sono rimasti in testa soltanto i primi due, mentre Tsatevich veniva ripreso dal gruppo. A pochi chilometri dall'arrivo Gorodnichev se ne andava da solo con Kumilevski che si doveva accontentare del secondo posto. Terza piazza per Ivan Balykin che ha regolato il gruppetto dei sopravissuti alla dura selezione avvenuta nel gruppo, formando un podio tutto proveniente dall'Europa dell'Est.
A Pregnana Milanese, in provincia di Milano, il più veloce è stato ancora una volta Andrea Guardini della Casati Ngc Perrel, che ha vinto in volata davanti a Loris Paoli della Marchiol e l'ucraino Anatoliy Kashtan della Rafi Cerone. Per il corridore italiano si tratta della sesta vittoria stagionale. La corsa si è svolta con un forte vento contrario che ha provocato parecchia selezione nel gruppo. Sono molti i tentativi di fuga, con tra i più attivi Loda della Pregnana e Tiozzo della FWR Bata ma le squadre dei velocisti, in particolar modo Casati, Marchiol, Gavardo e CarmioOro, sono attente a chiudere qualsiasi buco. In volata, Guardini si dimostra ancora una volta uno dei più forti sprinter in circolazione.
A Castelmartini, in provincia di Pistoia, il vincitore di un discusso finale è il venezuelano Jonathan Monsalve della Mastromarco, giunto terzo all'arrivo effettivo ma dichiarato vincitore dopo la squalifica dei primi due classificati, Elia Favilli e Giuseppe Di Salvo. Dopo le solite fughe di inizio gara, un gruppo di circa 70 corridori si presenta alla volata finale. Le squadre dei favoriti, la Maltinti Lampadari di Di Salvo e la Petroli Firenze di Favilli, hanno lanciato splendidamente i loro reciprochi capitani. Favilli prendeva la volata in testa con Di Salvo che provava a superarlo a sinistra, molto vicino alle transenne. Favilli ha provato a stringere Di Salvo che per tutta risposta ha alzato la mano dal manubrio dimostrando il suo disappunto. La giuria di corsa ha deciso di squalificare entrambi, consegnando la vittoria a Monsalve.
A Caerano San Marco, in provincia di Treviso, Tomas Alberio della Trevigiani Dynamon Bottoli ha vinto la 15° edizione del Memorial Danilo Furlan. Il corridore italiano ha vinto allo sprint davanti al duo della Zalf Desiree Fior Marco Canola ed Enrico Battaglin.
La corsa si è subito resa difficile con una fuga a tre formata da Dorio, Marchiori e Zanin. Nell'opera di recupero sugli attaccanti, il gruppo si è spezzato a metà. Ripresi i tre, sono ripartiti altri 3 atleti, Martinello, Vanotti e l'albanese Zhupa. Per loro il vantaggio si è fatto consistente, arrivando fino ai 2 minuti e 30 secondi, ma sulla salita di Forcella Mostacin il gruppo è rientrato sui fuggitivi rimescolando le carte. Lungo la discesa che portava all'arrivo, il gruppetto dei migliori si è ulteriormente ridimensionato, arrivando a 4 chilometri dal traguardo con soli 12 atleti davanti. Patrick Facchini ci ha provato senza successo prima dell'arrivo, ma è stato quasi subito ripreso. Le squadre si sono organizzate per lanciare la volata e Alberio si è dimostrato il migliore, cogliendo il secondo successo stagionale.
A Cantalice, in provincia di Rieti, Fabio Taddei della Malmantile Romano Gaini ha vinto la 28° edizione del Trofeo Maria Santissima delle Grazie, regolando un gruppetto di 14 corridori avvantaggiatisi nella salita finale. La corsa si è svolta sotto una forte pioggia che ha causato molti ritiri e qualche caduta, fortunatamente senza conseguenze. Dopo 14 chilometri se ne vanno in 6, Arredondo, Rabottini, Taddei, Ciavatta, De Ieso e Bongiorno. La fuga sembra farcela ad arrivare al traguardo ma i corridori vengono ripresi all'ultimo giro dal gruppo. Sulla dura salita di Cantalice, davanti rimangono in 14, tra cui tuti i favoriti. A spuntarla allo sprint è Taddei che anticipa Matteo Rabottini dell'Aran Cucine e il colombiano Julian Arredondo del Team SCAP.

GRAN PREMIO CAMON - SAN BERNARDINO (RA)
1° Ilya Gorodnichev (Rus) Gragnano
2° Maksim Kumilevski (Blr) Podenzano
3° Ivan Balykin (Rus) Coppi Gazzera
4° Davide Girlanda (Ita) Cicli Campagnari
5° Omar Bertazzo (Ita) Trevigiani Bottoli

TROFEO GIACOMO LARGHI - PREGNANA MILANESE (MI)
1° Andrea Guardini (Ita) Casati Ngc Perrel
2° Loris Paoli (Ita) Marchiol Pasta Montegrappa
3° Anatoliy Kashtan (Ukr) Rafi Cerone
4° Nicola Ruffoni (Ita) Gavardo Tecmor
5° Alberto Gatti (Ita) Conad Team Idea

MEMORIAL ORSANI BALLERINI - CASTELMARTINI (PT)
1° Jonathan Monsalve (Ven) Mastromarco Sensi Benedetti
2° Francesco Lasca (Ita) Bedogni Natalini Grassi
3° Alexander Serebryakov (Rus) Sammarinese Gruppo Lupi
4° Andrea Zanetti (Ita) Made Tss Tamburini
5° Antonio Viola (Ita) Petroli Firenze

MEMORIAL DANILO FURLAN - CAERANO SAN MARCO (TV)
1° Tomas Alberio (Ita) Trevigiani Dynamon Bottoli
2° Marco Canola (Ita) Zalf Desiree Fior
3° Enrico Battaglin (Ita) Zalf Desiree Fior
4° Siarhei Papok (Blr) Caneva
5° Nicola Boem (Ita) ORT Reale Mutua

TROFEO S.S. MARIA DELLE GRAZIE - CANTALICE (RI)
1° Fabio Taddei (Ita) Malmantile Romano Gaini
2° Matteo Rabottini (Ita) Aran Cucine D'Angelo & Antenucci
3° Julian Arredondo Moreno (Col) Team SCAP Prefabbricati Foresi
4° Matteo Ciavatta (Ita) Monturano Civitanova
5° Francesco Manuel Bongiorno (Ita) Futura Team Matricardi

fonte: federciclismo.it

Juniores. La Parigi - Roubaix al campione del mondo Jasper Stuyven

Il belga Jasper Stuyven ha vinto l'8°edizione della Parigi - Roubaix dedicata agli Juniores, confermandosi come uno degli atleti più forti della sua categoria dopo aver vinto l'anno scorso il campionato del mondo. Stuyven ha regolato allo sprint nel velodromo di Roubaix il britannico Daniel McLay e l'americano Lawson Craddock. Poco da dire sulla compagine italiana, con il primo in classifica Eric Ravaioli giunto 33° a 3 minuti e 43 secondi dal vincitore.
Come per i professionisti, anche nella gara juniores la selezione iniziale avviene da dietro, con corridori che nei tratti di pavé si staccano perché non riescono a tenere il ritmo oppure per cadute e forature. Il primo attacco importante è quello del brittanico Sam Harrison, partito insieme al russo Kiril Yatsevich e a 41 chilometri all'arrivo in fuga solitaria, con 1 minuto e 30 secondi sul primo gruppo inseguitore, composto da circa dodici corridori. Il russo Yatsevich nel settore 6 di pavé riesce a riportarsi e a staccare Harrison, mentre dietro un gruppetto di 5 corridori si è messo a tirare a fondo per riprendere il russo. Il settore decisivo si rivela quello del Carrefour de l'Arbre, con Yatsevich che viene ripreso e superato da Stuyven, McLay e Craddock a causa di una foratura. Il russo è abile a riportarsi sul trio di testa, mentre dietro altri quattro corridori sono all'inseguimento a 25 secondi di ritardo. Il vantaggio del quartetto di testa inizia a salire, mentre dietro si forma un gruppo di 8 uomini all'inseguimento dei primi che ha 1 minuto di ritardo. Nel gruppetto di testa il più attivo si rivela ancora Yatsevich, che prova un paio di volte ad andarsene, ma Stuyven è attento e non lascia spazio al corridore russo. All'arrivo nel velodromo Stuyven si dimostra ancora una volta il numero uno, lasciando gli altri gradini del podio agli avversari.

ORDINE D'ARRIVO
1° Jasper Stuyven (Bel) Belgio
2° Daniel McLay (Gbr) Gran Bretagna s.t.
3° Lawson Craddock (Usa) Usa s.t.
4° Kiril Yatsevich (Rus) Russia s.t.
5° Yannick Vanbrabant (Bel) Belgio a 33''
6° Thomas Moses (Gbr) Gran Bretagna s.t.
7° Sam Harrison (Gbr) Gran Bretagna s.t.
8° Rick Ottema (Ned) Olanda s.t.
9° Rafael Reis (Por) Portogallo s.t.
10° Dieter Bouvry (Bel) Belgio s.t.