lunedì 21 maggio 2012

Giro d'Italia 2012, Rabottini super al Pian dei Resinelli, a Gesink il Tour of California

GIRO D'ITALIA 2012 15° TAPPA - MATTEO RABOTTINI (FARNESE VINI)

Per dare spettacolo nei Grandi Giri, come si è sempre detto, ci vogliono le salite. E in questa 15° tappa, finalmente, le salite c'erano eccome. 4 GPM, uno dietro l'altro, senza respiro, il tutto condito dalla pioggia e dal freddo. Con condizioni del genere solo gli uomini tenaci riescono a emergere e infatti la vittoria è andata a Matteo Rabottini, soprannominato Rambo non a caso, oggi nomignolo ancora più calzante. Il corridore della Farnese Vini ha preso il largo dopo 18 chilometri insieme a Bonnafond e ha proseguito da solo già sulla prima salita, quando dalla corsa si erano già ritirati Frank Schleck (RadioShack) e Giovanni Visconti (Movistar), due protagonisti attesi che hanno deluso e molto le aspettative. Ma il vero numero Rabottini l'ha compiuto quando ai 300 dall'arrivo è stato ripreso da Joaquin Rodriguez (Katusha), scatenato per riprendere la maglia. Lo spagnolo non ha badato troppo all'italiano e ha proseguito verso il traguardo a tutta; qui è stato bravissimo Rabottini a mettersi in coda e a saltare Rodriguez all'ultima curva involandosi verso una meritata vittoria. Rodriguez non ha ostacolato più di tanto il trionfo di Rabottini visto che l'obiettivo principale per lui era rivestire la maglia rosa. Alle loro spalle il gregario Alberto Losada (Katusha), anche lui in fuga, poi alla spicciolata tutti i migliori e qualche superstite dell'azione di metà tappa.
Una vittoria speciale per Rabottini, protagonista di un caso strano nella tappa del giorno prima quando a un cambio di bici l'ammiraglia si era dimenticata di recuperare la bici sostituita lasciandola per strada. Ex campione italiano Elite senza contratto, Rabottini si è sempre contraddistinto per la sua tenacia oltre che per un buonissimo spunto veloce e una certa resistenza in salita. Un corridore che non può non piacere a Scinto, tenuto in Farnese Vini nonostante un interessamento molto forte della Lampre a inizio anno.
Ma la tappa non è stata solo una lunga cavalcata di Rabottini: sulla salita di Valcava, quando all'arrivo mancava ancora una vita, la Lampre ha provato a far saltare il Giro: fuga a 12 uomini con Cunego, Ulissi e Malori, Txurruka, Bruseghin, Amador, Losada, Sella e Pirazzi tra gli altri. Damiano ci ha provato, sulla penultima salita di Culmine di San Pietro ha dato fondo a tutte le sue energie buttandosi in picchiata nella successiva discesa ma ha pagato dazio nella salita finale, venendo ripreso dal gruppo dei migliori. La fuga è stata più decisiva per la Katusha, con Losada che ha tirato qualche metro per Rodriguez nel finale, mentre Txurruka e soprattutto Pirazzi sembravano a un certo punto prossimi a riprendere Rabottini ma le energie sono mancate anche a loro.
Tra gli uomini di classifica, tutto è rimasto tranquillo fin quasi sul traguardo. Un attacco in discesa dell'Astana ha provocato il ritardo di Rujano mentre i fuochi d'artificio sono iniziati dopo che Szmyd si è fatto quasi tutta la salita finale davanti a tutta: prima ci ha provato Scarponi tirandosi dietro solo Basso, Rodriguez e la sorpresa Henao, poi è stato Rodriguez a fare il vuoto senza che nessuno sia riuscito a seguirlo. Al traguardo Henao, Basso e Scarponi hanno pagato 25s, a 29s Kreuziger, a 39s Hesjedal (comunque positiva la sua prova, sicuramente sopra le aspettative), a 56s Tiralongo, a 1m46s Uran mentre Pozzovivo in crisi di fame è arrivato con 2 minuti e 5 secondi. Molto più indietro Rujano, a 4 minuti.
Se sulla Lampre non c'è niente da dire, la tattica era sicuramente avvincente e avendo in casa uno che si chiama Damiano Cunego, l'idea di mandarlo in avanscoperta è sicuramente ottima, qualche domanda sul correre della Liquigas mi viene. Basso non sembra avere una forma smagliante, non ha portato ancora un vero attacco, eppure la squadra è a tutta da giorni cosa che ha già fatto saltare Capecchi e Caruso, un po' in difficoltà in questi giorni, con il solo Szmyd (e dici poco) ad aiutare il capitano nel finale. Sicuramente portare Rodriguez agli ultimi chilometri senza farlo stancare è un'idea pessima, però bisognerà inventarsi qualcos'altro per metterlo in difficoltà visto che attualmente sembra rispondere a ogni attacco con relativa facilità. Una nota di merito a Sergio Luis Henao, nuova maglia bianca e corridore che sta piacendo, sempre nel vivo dell'azione e colombiano atipico che riesce ad andare forte anche in una giornata di pioggia e vento.
Ora riposo, i corridori si schiariranno le idee, poi da martedì si ricomincerà ad andare in sù: Milano è ancora lontana.

TOUR OF CALIFORNIA 8° TAPPA - PETER SAGAN (LIQUIGAS)

Il Tour of California finisce com'era iniziato, con un successo dello slovacco Peter Sagan. Il corridore della Liquigas ha preceduto in volata il duo dell'Omega Pharma QuickStep formato da Tom Boonen e Gerald Ciolek mentre Daniel Oss, sempre abilissimo come ultimo uomo, si è piazzato ottavo. Quinta vittoria per Sagan su otto tappe, inarrestabile.
Robert Gesink ha vinto la classifica generale gestendo l'ultima tappa senza particolari affanni. L'uomo della Rabobank, dopo un grave infortunio patito l'anno scorso, sembra essere tornato più forte di prima volando in montagna e convincendo a cronometro, facendolo diventare uno dei favoriti per il Tour di quest'anno. Alle sue spalle in classifica la coppia Garmin Barracuda David Zabriskie - Tom Danielson, 2° e 3°.

RISULTATI DEL 19 MAGGIO

Giro d'Italia 15° tappa: 1° Matteo Rabottini (Farnese Vini), 2° Joaquin Rodriguez (Katusha), 3° Alberto Losada (Katusha) a 23s, 4° Sergio Henao (Sky) a 25s, 5° Michele Scarponi (Lampre), 6° Ivan Basso (Liquigas). Classifica: 1° Joaquin Rodriguez (Katusha), 2° Ryder Hesjedal (Garmin) a 30s, 3° Ivan Basso (Liquigas) a 1m22s, 4° Paolo Tiralongo (Astana) a 1m26s, 5° Roman Kreuziger (Astana) a 1m27s, 6° Michele Scarponi (Lampre) a 1m36s, 7° Benat Intxausti (Movistar) a 1m42s, 8° Sergio Henao (Sky) a 1m55s, 9° Dario Cataldo (OPQ) a 2m12s, 10° Sandy Casar (FDJ) a 2m13s.
Tour of California: 1° Robert Gesink (Rabobank), 2° David Zabriskie (Garmin) a 46s, 3° Tom Danielson (Garmin) a 54s, 4° Tejay Van Garderen (BMC) a 1m17s, 5° Fabio Duarte (Coldeportes) a 1m36s. 8° tappa: 1° Peter Sagan (Liquigas), 2° Tom Boonen (OPQ), 3° Gerald Ciolek (OPQ).
Neuseen Classics - Germania: Profeta in patria André Schulze. Il corridore del Team NetApp ha vinto la volata della classica tedesca precedendo il francese Sebastien Chavanel (Europcar) e il connazionale Robert Forster (UnitedHealthcare), portando alla sua squadra la quinta vittoria stagionale.
Tour of Norway - Norvegia: Trionfo Sky nell'ultima giornata. Successo di tappa per Russell Downing (Endura Racing) in volata su Simon Clarke (GreenEDGE) e Tosh Van der Sande (Lotto) e successo nella classifica finale per l'idolo di casa Edvald Boasson Hagen, primo sullo stesso Clarke e sul compagno di squadra e connazionale Lars Petter Nordhaug.
Circuit de Lorraine - Francia: Conclusione in volata con la 5° tappa e successo a sorpresa per Steven Tronet (Auber 93) davanti a Laurent Pichon (Bretagne Schuller) e Marco Marcato (Vacansoleil). Il successo finale è andato a Nacer Bouhanni (FDJ), leader sin dalla 1° tappa, che ha preceduto di 12 secondi Tronet e di 14 Marcato.
Fleche du Sud - Lussemburgo: Nessun problema nella frazione conclusiva per il leader Bob Jungels. Il talento di casa della Leopard Trek CT, classe '92, ha vinto la corsa precedendo di 16 secondi il compagno Julian Kern e di 57 secondi l'esperto sloveno Jure Golcer (Tirol). Nella frazione conclusiva, successo in volata per Patrick Clausen (Glud & Marstrand) sul mattatore delle ultime corse, il sudafricano Reinardt Janse Van Rensburg (MTN), e sul tedesco Tino Thomel (Nutrixxion).
Tour of Hellas - Grecia: Trionfo finale per Robert Vrecer (Vorarlberg) che ha preceduto in classifica generale il rientrante Davide Rebellin (Meridiana) di soli 3 secondi e Ioannis Tamouridis (SP Tableware) di 56 secondi. Soddisfazione per la Meridiana Kamen grazie a Enrico Rossi che ha infilato tutti in volata nell'ultima frazione, anticipando Joaquin Sobrino (SP Tableware) e Charalampos Kastrantas (Gios Deyser).
An Post Ras - Irlanda: Vittoria nella 1° tappa per il polacco Marcin Bialoblocki (Node4 Giordana) che ha regolato in volata gli altre 3 fuggitivi, Jacob Nielsen (Blue Water), Nicolas Baldo (Atlas) e Simon Richardson (IG Sigma Sport) mentre il gruppo è arrivato a soli 6 secondi dal vincitore.
Ronde de l'Isard (U23) - Francia: Capovolgimento finale per la classifica generale. Il francese Pierre-Henri Lecuisinier (Vendee U) riesce a superare per 10 secondi il russo Sergey Chernetskiy (Itera Katusha) grazie a un attacco nell'ultima tappa, vinta dal belga Niels Vandyck (Jong Vlaanderen, 3° nella generale) che ha preceduto allo sprint proprio Lecuisinier mentre Chernetiskiy è arrivato al traguardo 3° a 1 minuto e 33 secondi. Da notare che l'ultima frazione è stata portata a termine soltanto da 28 corridori.
Tour de Berlin (U23) - Germania: Successo finale per il mattatore della 2° giornata Nikias Arndt. Il giovane tedesco della LKT Team Brandenburg ha preceduto Jan-Niklas Droste (MLP) di 36 secondi e Stefan Poustma (Jo Piels) di 1 minuto e 12 secondi. L'ultima frazione è stata vinta in volata dal talento della pista Bryan Coquard (Francia) su Wouter Wippert (Lotto U23) e lo stesso Arndt.
Tour of Japan - Giappone: Il prologo di 2,7 km premia gli australiani della Champion System con il successo di William Clarke su Cameron Wurf, 2° a 1s. 3° posto per il corridore di Hong Kong King Lok Cheung a 2s.
Vuelta a Guatemala - Guatemala: Non cambia niente nell'ultima tappa e il successo va a Ramiro Rincon (EPM UNE). Il corridore di casa Manuel Rodas (Cable DX) vince l'ultima frazione arrivando con ampio vantaggio da solo al traguardo.