venerdì 21 maggio 2010

Amgen Tour of California, la 5°tappa all'incontenibile Peter Sagan, Rogers in maglia

Lo slovacco Peter Sagan ha vinto la quinta tappa dell'Amgen Tour of California regolando il gruppetto dei migliori sull'arrivo in salita a Bakersfield. Il corridore della Liquigas - Doimo ha preceduto Michael Rogers dell'HTC Columbia e David Zabriskie della Garmin Transitions, giunti allo stesso tempo di Sagan ma staccati dal giovanissimo atleta. Per Sagan ora i successi in stagione sono quattro, tutti arrivati in corse prestigiose e contro fortissimi avversari.
In classifica generale, grazie agli abbuoni, Rogers ha raggiunto Zabriskie e gli ha sfilato la maglia di leader, con Levi Leipheimer a 10 secondi di ritardo e Sagan a 15.
La tappa è iniziata subito a ritmi altissimi, con il gruppo compatto e tirato dalle squadre del ProTour, pronte a difendere in massa i propri leader. Ma dopo soltanto pochi chilometri di corsa una caduta estromette Lance Armstrong, finito a terra e dolorante, che però non ha riportato nella caduta nessuna frattura. Inevitabilmente, il gruppo è costretto a rallentare dopo la prima ora di corsa e un gruppetto di corridori riesce ad avvantaggiarsi. Mark Renshaw dell'HTC - Columbia, Grischa Niermann della Rabobank, Kurt Hovelynck della Quick Step, Paul Mach della Bissell, Benjamin Day della Fly V Australia e William Dickeson della Jelly Belly riescono a prendere il largo, guadagnando fino a 6 minuti e 30 di vantaggio. I sei riescono a rimanere compatti fino all'ingresso del circuito finale da ripetere due volte, dove devono affrontare una salita posta vicino al traguardo. Al primo passaggio, Day rimane davanti da solo mentre dietro prova a uscire Jens Voigt. L'attacco del tedesco è subito vanificato dalla Liquigas Doimo che conosce le caratteristiche di Sagan e sa che lo slovacco potrà far bene in un arrivo del genere. Il gruppo, ripresi Voigt e Day, rimane compatto fino alla salita finale dove Zabriskie si mette davanti a fare selezione, cercando di staccare gli avversari. Ma in pratica il corridore della Garmin fa da perfetto gregario a Sagan che esce negli ultimi metri e precede Rogers e l'americano.

ORDINE D'ARRIVO
1° Peter Sagan (Svk) Liquigas - Doimo
2° Michael Rogers (Aus) Team HTC - Columbia s.t.
3° David Zabriskie (Usa) Garmin - Transitions s.t.
4° Christopher Horner (Usa) Team Radioshack s.t.
5° Paul Martens (Ger) Rabobank s.t.

CLASSIFICA GENERALE
1° Michael Rogers (Aus) Team HTC - Columbia
2° David Zabriskie (Usa) Garmin - Transitions s.t.
3° Levi Leipheimer (Usa) Team Radioshack a 10''
4° Peter Sagan (Svk) Liquigas - Doimo a 15''
5° Marc De Maar (Ned) UnitedHealthCare a 28''

fonte: cyclingnews.com

Giro d'Italia, Manuel Belletti trionfa a Cesenatico portando a termine un'altra lunga fuga, Porte saldamente in rosa

Questo Giro verrà ricordato, oltre che per l'incredibile battaglia che in ogni tappa si scatena tra i favoriti, anche per le tantissime fughe che sono riuscite ad arrivare al traguardo. E anche la tappa di oggi, da Porto Recanati a Cesenatico, non ha fatto eccezione. Tra i fuggitivi di giornata il migliore è stato l'italiano Manuel Belletti che ha superato con uno sprint di potenza i compagni di fuga. Il corridore della Colnago - CSF Inox ha preceduto Greg Henderson del Team Sky e Iban Mayoz della Footon Servetto mentre grande protagonista è stato anche un altro italiano, Mauro Facci della QuickStep, autore di ripetuti attacchi. Gli uomini di classifica oggi sono stati tranquilli, a parte Vladimir Karpets. Sempre assente fino a oggi nei momenti più importanti della corsa, è scattato sulla salita di Perticara riuscendo a guadagnare più di 2 minuti al traguardo sugli altri capitani, con la sola Liquigas che ha provato un blando inseguimento.
La tappa è iniziata subito con un'andatura molto elevata, non permettendo a nessuno di guadagnare terreno nei primi chilometri. Durante la prima ora di gara si sono dovuti registrare anche i ritiri di Morris Possoni del Team Sky, Domenico Pozzovivo della Colnago e David Millar della Garmin. Al chilometro 65 finalmente una fuga riesce a prendere piede e, alla fine, risulterà essere anche quella decisiva. I 17 corridori in fuga sono Danilo Wyss della BMC, Rubens Bertogliati dell'Androni Giocattoli, Andriy Grivko dell'Astana, Matthieu Claude della Bbox, Kalle Kriit della Cofidis, Manuel Belletti della Colnago, Iban Mayoz della Footon, Cameron Meyer della Garmin, Marco Marzano della Lampre, Sebastian Lang dell'Omega Pharma, Mauro Facci della Quick Step, Tom Stamsnijder della Rabobank, Gregory Henderson della Sky, Craig Lewis dell'HTC, Juan Horrach e Serguei Klimov della Katusha e Paul Voss della Milram. I fuggitivi riescono a raggiungere fino a 9 minuti di vantaggio sul gruppo tirato dalla Caisse d'Epargne e dalla Saxo Bank che non mettono il necessario impegno per tenere la gara chiusa. Quasi tutte le squadre partecipanti sono rappresentate davanti e l'accordo è ottimo, il che ha fatto subito presagire che la fuga sarebbe arrivata al traguardo. La situazione non cambia finché sulla salita che porta a Perticara ci prova il russo Vladimir Karpets della Katusha che riesce a guadagnare un buon margine sul gruppo e si può lanciare all'inseguimento dei fuggitivi, dove ha a disposizione anche due compagni di squadra. Sulla seconda salita di giornata, il Barbotto, il gruppo di testa inizia a frazionarsi ma tornerà compatto dopo la successiva discesa. A 12 chilometri dall'arrivo arriva l'attacco più deciso, portato da Facci, Kriit, Stamsnijder e Mayoz, con Meyer che mette in luce le sue doti di cronoman rientrando sui quattro all'attacco. A pochi chilometri dal traguardo altri corridori riescono a rientrare e si riforma un gruppetto di circa 12 corridori. Prima dell'ultimo chilometro ci riprovano Facci e Klimov ma gli altri non lasciano spazio. All'ultimo chilometro parte deciso Craig Lewis che riesce a guadagnare un buon margine su Facci, staccato di circa 4 secondi. Una grande trenata di Meyer riporta sotto gli altri fuggitivi rimasti davanti e ai 300 metri parte forte Belletti che supera a doppia velocità Lewis e riesce a fare la differenza mentre Henderson sembra partire un po' tardi e rimane sulle gambe. Il giovane corridore di casa arriva a braccia alzate festeggiando la vittoria più importante di tutta la sua carriera proprio davanti alla sua gente. Da sottolineare anche la prova di Karpets, arrivato al traguardo insieme al compagno Horrach con più di 2 minuti di vantaggio sul gruppo della maglia rosa, recuperando secondi che potranno diventare preziosi nelle tappe a venire.
Infatti, da domani si inizia a salire, entrando nella settimana decisiva per questo pazzo e affascinante Giro d'Italia.

ORDINE D'ARRIVO
1° Manuel Belletti (Ita) Colnago - CSF Inox
2° Gregory Henderson (Nzl) Sky Professional s.t.
3° Iban Mayoz (Esp) Footon - Servetto s.t.
4° Paul Voss (Ger) Team Milram s.t.
5° Sebastian Lang (Ger) Omega Pharma - Lotto s.t.

CLASSIFICA GENERALE
1° Richie Porte (Aus) Team Saxo Bank
2° David Arroyo (Esp) Caisse d'Epargne a 1'42''
3° Robert Kiserlovski (Cro) Liquigas - Doimo a 1'56''
4° Xavier Tondo Volpini (Esp) Cervelo Test Team a 3'54''
5° Valerio Agnoli (Ita) Liquigas - Doimo a 4'41''
6° Alexander Efimkin (Rus) Ag2R La Mondiale a 5'16''
7° Linus Gerdemann (Ger) Team Milram a 5'34''
8° Carlos Sastre (Esp) Cervelo Test Team a 7'09''
9° Laurent Didier (Lux) Team Saxo Bank a 7'24''
10° Bradley Wiggins (Gbr) Sky Professional a 8'14''

Giro d'Italia, Pozzato porta la prima vittoria all'Italia ma che grande azione dei big!

La dodicesima tappa del Giro d'Italia sembrava destinata ad arrivare al traguardo con una scontata volata nella quale i velocisti avrebbero potuto giocarsi un altro successo. Ma uno strappetto che sembrava insignificante a 12 chilometri dall'arrivo ha dato il la a un incredibile attacco da parte di tutti i big meno Evans, che sono riusciti ad arrivare a Recanati a giocarsi la tappa. Allo sprint il migliore è stato Filippo Pozzato, bravo a riprendere Vinokourov e Nibali che erano scattati a 800 metri dal traguardo e ancor più bravo a resistere al ritorno veemente di Voeckler e Pineau, giunti rispettivamente secondo e terzo. La classifica generale è, comunque, rimasta praticamente invariata visto che tutti i corridori in fuga erano, come ben sappiamo, fuori dalle prime dieci posizioni di classifica.
Dopo la fuga bidone di ieri l'intero plotone non aveva alcuna intenzione di lasciar andare una fuga numerosa e infatti il via libera è stato dato soltanto a un gruppetto di 3 corridori formato da Rick Flens della Rabobank, Yuriy Krivtsov dell'Ag2R La Mondiale e Olivier Kaisen dell'Omega Pharma - Lotto. Dopo pochi chilometri Flens era partito da solo riuscendo a raggiungere i 9 minuti di vantaggio ma ha preferito aspettare Krivtsov e Kaisen, partiti dopo, avendo così più speranze di rimanere in fuga. Il vantaggio dei tre è arrivato al massimo intorno ai 6 minuti e 45 secondi mentre il gruppo, tirato dalle squadre dei velocisti, limava con il passare dei chilometri il ritardo, sceso considerevolmente nell'ultimo tratto di corsa con la Garmin - Transitions di Farrar a fare l'andatura. Ma anche oggi la frazione non poteva finire senza un colpo di scena: dopo un attacco di Francesco Failli dell'Acqua & Sapone che sembrava ormai rintuzzato dal gruppo, tutti i migliori si sono mossi sulla salita di terza categoria a 12 chilometri dall'arrivo portando via un gruppetto di una decina di corridori formato da Thomas Voeckler della BBox, Jerome Pineau della QuickStep, Filippo Pozzato della Katusha, Stefano Garzelli dell'Acqua & Sapone, Vincenzo Nibali e Ivan Basso della Liquigas - Doimo, Alexandre Vinokourov dell'Astana, Marco Pinotti dell'HTC - Columbia, Damiano Cunego della Lampre e Michele Scarponi dell'Androni Giocattoli, in pratica tutti quei corridori di classifica rimasti tagliati fuori dalla fuga di ieri, meno Evans. L'australiano non è riuscito a entrare nell'attacco e si è dovuto mettere da solo a lanciare l'inseguimento ai fuggitivi, ricevendo solo negli ultimissimi chilometri l'aiuto della Garmin - Transitions. Con il passare dei chilometri il vantaggio degli uomini di testa non diminuiva più di tanto, permettendo ai corridori di gestirsi in vista del finale, anche se qualcuno di loro puntava di più a guadagnare qualche secondo in salita. Intanto, nel gruppo principale, durante l'inseguimento si è verificata una lite tra il campione del mondo Cadel Evans e Daniele Righi della Lampre, salito in testa al gruppo per infastidire i cambi di chi tirava. I due sono venuti alle mani, seppur a distanza, scambiandosi reciproci gesti e tentativi di pugni, segno dell'altissima tensione che ogni giorno si respira in gruppo. Il lavoro della Garmin è stato perfetto fino all'ultimo chilometro, quando i 10 avevano soltanto 8 secondi di vantaggio su un gruppo lanciatissimo. Ma come è successo spesso in questo Giro i treni dei velocisti si sono un po' guardati, permettendo agli attaccanti di riguadagnare terreno. A 800 metri dall'arrivo ci ha provato Vinokourov con a ruota Nibali ma i due sono stati ripresi da un grande ritorno degli altri fuggitivi con Pozzato deciso protagonista. Il campione italiano è uscito dalla ruota del duo di testa un po' presto ma è stato eccezionale a resistere al ritorno di Voeckler e Pineau, lanciati probabilmente verso la vittoria. Finalmente Pozzato è riuscito a portare a casa la prima vittoria di tappa italiana dopo tanti giorni di piazzamenti e delusioni, mentre la classifica è rimasta praticamente invariata.

ORDINE D'ARRIVO
1° Filippo Pozzato (Ita) Team Katusha
2° Thomas Voeckler (Fra) Bbox Bouygues Telecom s.t.
3° Jerome Pineau (Fra) Quick Step s.t.
4° Stefano Garzelli (Ita) Acqua & Sapone s.t.
5° Alexandre Vinokourov (Kaz) Astana s.t.

CLASSIFICA GENERALE
1° Richie Porte (Aus) Team Saxo Bank
2° David Arroyo (Esp) Caisse d'Epargne a 1'42''
3° Robert Kiserlovski (Cro) Liquigas - Doimo a 1'56''
4° Xavier Tondo Volpini (Esp) Cervelo Test Team a 3'54''
5° Valerio Agnoli (Ita) Liquigas - Doimo a 4'41''
6° Alexander Efimkin (Rus) Ag2R La Mondiale a 5'16''
7° Linus Gerdemann (Ger) Team Milram a 5'34''
8° Carlos Sastre (Esp) Cervelo Test Team a 7'09''
9° Laurent Didier (Lux) Team Saxo Bank a 7'24''
10° Bradley Wiggins (Gbr) Sky Professional a 8'14''