giovedì 31 maggio 2012

Bettini pensa all'Italia per le Olimpiadi di Londra 2012. Engoulvent in Lussemburgo vince il prologo

L'ITALIA PER LE OLIMPIADI DI LONDRA 2012: SORPRESA TRENTIN?

Da un paio di giorni circolano insistentemente notizie secondo le quali Paolo Bettini avrebbe già pronta la lista dei convocati per le Olimpiadi di Londra 2012 per la prova su strada uomini. Prendiamo per buone queste supposizioni e analizziamo la squadra.
Bettini convocherebbe Vincenzo Nibali ed Elia Viviani della Liquigas, Filippo Pozzato della Farnese Vini, il fidato Luca Paolini della Katusha e la sorpresa Matteo Trentin dell’Omega Pharma QuickStep. Le riserve sono, nell’ordine, Daniel Oss (Liquigas), Adriano Malori (Lampre) e Marco Pinotti (BMC).
Il ruolo di Nibali di capitano e probabile partente anche per la prova a cronometro è nell'aria da qualche giorno. La gara olimpica, sulla carta, presenta un circuito pianeggiante con degli strappi molto dolci, adatti anche ai velocisti. La formazione per l’Italia sembra obbligata visto che molti si sono chiamati fuori per prestazioni non all’altezza (Ballan, Modolo, Gasparotto) oppure per un circuito che non li favorisce (Cunego).
Paolini è l’uomo fidato di Bettini ed è capace di rivestire più ruoli, sia come punta che come uomo di fatica che come attaccante. Tutti gli altri saranno al servizio delle logiche di squadre con Viviani pronto per lo sprint, Pozzato e Nibali per gli attacchi da lontano e Trentin, grande sorpresa, adatto a entrambi i ruoli. Il nome che farà discutere è proprio il suo ma il ragazzo dell’OPQS merita fiducia, è veloce, resistente e ha coraggio, potrebbe essere il futuro per l’Italia in alcune tipologie di corse insieme a Favilli, probabile convocato al Mondiale di Valkenburg, e a Ulissi.
Un’Italia all’attacco, senza un velocista di riferimento, che proverà a rendere la corsa dura: un’Italia in perfetto stile Bettini.

RISULTATI DEL 30 MAGGIO - PROLOGO DEL GIRO DI LUSSEMBURGO A JIMMY ENGOULVENT

Giro del Lussemburgo: Continua il feeling tra Jimmy Engoulvent e il prologo. Il corridore della Saur Sojasun ha vinto la prova contro il tempo iniziale per la terza volta in carriera dopo i successi del 2007 e del 2010. Il francese ha fatto registrare il miglior tempo sul percorso di 2,65 km, con l'arrivo posto dopo una rampa finale in pavé. Engoulvent ha preceduto di 3 secondi Gregory Rast (RadioShack) e il compagno Jonathan Hivert. Buona prova per uno dei favoriti della corsa, Jakob Fuglsang (RadioShack), 5° a 6s e 67 centesimi, mentre l'infortunato Frank Schleck timbra un 25° posto a 12 secondi e 45 centesimi dal vincitore.
Giro di Eritrea - Eritrea: Successo per il corridore di casa Jani Tewelde Weldegaber nella 1° tappa. Il giovane corridore della MTN Qhubeka, già vincitore di 3 tappe nelle scorse edizioni e che viene dal 3° posto nella generale del 2011, è diventato anche il primo leader della corsa.

CICLOMERCATO: IL FRANCESE MAXIME DANIEL ALLA SAUR SOJASUN

Il giovane francese Maxime Daniel, in forza alla formazione dilettanti della Saur Sojasun, nel 2013 farà il salto nel mondo del professionismo nella squadra Professional francese. Classe 1991, ottimo velocista, Daniel ha già fatto parlare di sé cogliendo quest'anno 2 successi e il 2° posto nella classifica finale alla Les Boucles de l'Artois e la vittoria nello ZLM Tour, oltre a un 5° posto nel Giro delle Fiandre per Under 23.

CRISI NEL CICLISMO, LA CROATA LOBORIKA SOSPENDE L'ATTIVITA'

La crisi colpisce anche in Croazia. Il team Loborika, attivo negli ultimi anni nelle gare dell’Est Europa, nelle corse minori italiani e con qualche puntatina in Nordafrica, ha annunciato che ha sospeso l’attività per mancanza di fondi e che non sa se verrà mai ripresa.
La squadra croata, ancora a secco di vittorie nel 2012, ha dovuto vendere i pezzi pregiati a inizio anno (su tutti Podgornik e Rogina) e ora ha lasciato a piedi altri importanti corridori per il movimento croato come Danculovic, Kvasina e Hrvoje Miholjevic.
Un vero peccato per una squadra che aveva fatto segnare risultati importanti nell’Europe Tour, vincendo dal 2009 al 2011 il campionato nazionale, alcune importanti gare italiane per Elite e Under 23 e, nel 2010, il Giro del Marocco e una tappa del Tour of Qinghai Lake.

mercoledì 30 maggio 2012

Nibali tra Olimpiadi, Mondiale e una nuova squadra. Andy Schleck vestito di giallo per il Tour 2010

NIBALI TRA OLIMPIADI, MONDIALE E UNA NUOVA SQUADRA

Il c.t. Paolo Bettini ha incontrato Vincenzo Nibali alla crono finale del Giro d'Italia a Milano e ha dato al siciliano il ruolo di leader della nazionale italiana sia per le Olimpiadi di Londra 2012 sia per i Mondiali di Valkenburg. Un'investitura importante, seguita anche da parole di elogio per il siciliano che ha impressionato il c.t. al Lombardia 2011 e nel 2012 alla Sanremo e alla Liegi. Secondo Bettini, Nibali è pronto a correre da capitano portando il peso sulle spalle di una squadra votata per lui. Il circuito del Mondiale potrebbe favorirlo visto che dopo il Cauberg c'è una discesa prima del traguardo mentre quello delle Olimpiadi un po' meno anche se la corsa sarà molto più aperta visto che al massimo le squadre schiereranno 5 corridori.
Bettini ha consigliato Nibali sul programma da seguire per il Mondiale, dicendogli di partecipare alla Vuelta senza fare classifica provando a vincere qualche tappa. Secca la risposta della Liquigas che ha specificato che il corridore è stipendiato dal team e che è il team stesso che decide dove farlo correre (e il calendario dice stage in altura e Giro del Colorado negli USA). Altrettanto secca la risposta di Nibali che si lamenta della scarsa considerazione del parere dei corridori al momento di stilare i programmi in Liquigas.
Una situazione intricata per uno dei pezzi pregiati del mercato per il 2012, pronto a partire per squadre alla ricerca di un grande capitano per i Giri e per le classiche (si parla di Astana e BMC, tanto per cambiare) e momento delicato per il corridore che rischia di distogliere l'attenzione verso le prossime competizioni (Tour de France, Olimpiadi, Mondiali) proprio nel momento in cui c'è grande fiducia nelle sue capacità.

ANDY SCHLECK DI GIALLO VESTITO. CONSEGNATA LA MAGLIA DEL TOUR 2010

Alla fine, Andy Schleck ha potuto festeggiare la vittoria per il Tour de France edizione 2010, vinto da Alberto Contador ma squalificato per doping. E' stato il patron del Tour in persona, Christian Preudhomme, a consegnare la maglia gialla ad Andy in una cerimonia tenutasi a Mondorf-les-Bains, paese natale di Schleck. Una piccola soddisfazione per il corridore della RadioShack che, ne sono certo, non vede l'ora di vincere quella maglia sul campo.

OLIMPIADI LONDRA 2012. UN QUALIFICATO PER LA BMX

L'Italia ha ottenuto la qualificazione alla prova olimpica per le BMX per le Olimpiadi di Londra 2012, grazie al 9° posto del ranking maschile che garantiva un posto nazione. La scelta del partecipante sarà a discrezione della federazione: attualmente, il meglio piazzato nelle classifiche mondiali è Manuel De Vecchi.

UCI EUROPE TOUR RANKING AL 25 MAGGIO 2012

L'UCI ha pubblicato i nuovi ranking per i circuiti continentali aggiornati al 25 Maggio. Nello Europe Tour, prima posizione occupata da Jonathan Tiernan-Locke (Endura Racing), grande sorpresa di inizio stagione attualmente infortunato, seguito da vicino da John Degenkolb (Argos Shimano) mentre più staccato è il russo Sergey Firsanov (RusVelo). Primo degli italiani, Daniele Colli del Team Type 1 al 7° posto. Tra le squadre, 1° posto della Saur Sojasun seguita da Argos Shimano, Itera Katusha ed Europcar. 9° posto per l'Acqua & Sapone, 10° la Colnago, solo 15° l'Androni Giocattoli. Tra le nazioni, l'Italia è davanti di pochissimi punti alla Francia mentre 3° è la Germania.

martedì 29 maggio 2012

Giro d'Italia 2012, l'analisi di Parliamo di Ciclismo. Duggan nuovo campione nazionale USA

Il Giro d’Italia 2012 è giunto al termine. Sono già passati quasi 2 giorni dalla premiazione in Piazza Duomo ma le sensazioni, le emozioni e le imprese dei corridori restano ancora sulla nostra pelle. Ho preferito lasciar passare un po’ di tempo prima di scrivere di questo Giro perché a caldo l’influenza di un cambio di maglia proprio all’ultima tappa poteva condizionarmi.

Vado un po’ contro alle tante opinioni lette e sentite in questi giorni: a me, questo Giro, è piaciuto. Non è stato il più bello degli ultimi anni, questo è sicuro, però le sorprese e le imprese non sono mancate, come è sempre stato e sempre sarà nel futuro di questa splendida corsa.

Il tracciato è stato disegnato molto bene, tante tappe per i velocisti, qualcuna che poteva servire da trampolino ai corridori più coraggiosi e tante salite, tutte decisive, con tanti arrivi in salita (ricordo ancora l’aborto del Tour con l’ultima salita a decine di chilometri dal traguardo). Un mix perfetto per una corsa esplosiva eppure qualcosa è andato storto, ma che cosa?

Se in 21 tappe le uniche vittorie di campioni di prima grandezza sono quelle di Cavendish, con i bravissimi Joaquin Rodriguez e Goss (ma non li definirei fenomeni) a ruota, forse qualcosa che non è andato per il verso giusto c’è. Sono mancati i grandi campioni.

Basso, Scarponi, Pozzato, Ballan, Frank Schleck, non erano tantissimi alla partenza, è vero, però hanno toppato tutti. Al loro posto, abbiamo potuto godere delle imprese di (speriamo) futuri campioni come Rabottini, Guardini, Izagirre, De Gendt e molti altri che si sono messi in luce seppur senza vincere.

Lo Star Power serve eccome a una corsa per renderla prestigiosa e spettacolare, è verissimo, però il ciclismo sta cambiando molto velocemente, chi prima era un fenomeno si ritrova l’anno dopo come uno dei tanti mentre ci sono giovani di 20-22 anni che stravincono in lungo e in largo (qualcuno ha detto Sagan?). Il ciclismo è cambiato, bisogna accettarlo e saperlo gustare per quello che è, un grandissimo spettacolo tra atleti che danno il loro meglio, sempre.

La vittoria di Ryder Hesjedal va letta in quest’ottica: il canadese non è un fenomeno, non è mai stato neanche un vincente avendo conquistato pochissime vittorie in carriera (rimanendo a 0 anche al Giro), eppure si è ritrovato al posto giusto nel momento giusto, trovando avversari poco coraggiosi o senza energie proprio mentre stava passando uno dei momenti di forma migliori della sua carriera. Non ha rubato niente il corridore della Garmin Barracuda, anzi, è stato il migliore su tutti i terreni, andando come un treno a cronometro e cercando di vincere anche in salita, quando poteva stare comodamente a ruota degli altri. Una vittoria meritata, per il proprio coraggio e quello della squadra, eccezionale sia nella cronosquadre che nelle tappe di montagna, con un Vandevelde molto solido e il giovane Stetina a scuola di vittorie nei Grandi Giri. Forse è dispiaciuto un po’ anche a lui togliere il successo a Joaquin Rodriguez: lo spagnolo della Katusha ha cercato di dare spettacolo sin dalle prime tappe, ottenendo 2 vittorie parziali. Si è inventato uomo di classifica anche se rimane uno scattista, visto che ha sofferto le salite lunghe ed è riuscito a far male soltanto negli ultimi 2 chilometri delle tappe di montagna. La sua vittoria al Giro avrebbe ancor di più sottolineato la mancanza di campioni in forma per la vittoria finale.

La grande sorpresa della corsa è stata senza dubbio il podio di Thomas De Gendt. Il belga della Vacansoleil, nella penuria di azioni convinte e decisive di questo Giro, ha fatto la cosa più semplice di tutte: ha attaccato nel finale del Mortirolo, è stato aiutato da un compagno fino agli inizi dello Stelvio, poi ha proseguito da solo dando tutto. Con una sola azione, è arrivato 3°. Ha sfruttato anche il fatto di non essere marcato (errore di valutazione degli altri), ora dovrà provare a confermarsi nelle prossime gare a tappe, perché il talento c’è.

E passiamo alle due grandi delusioni della corsa rosa, i due che dovevano spartirsi tutte le tappe di montagna e il 1° e il 2° posto sul podio a Milano: Michele Scarponi e Ivan Basso.

Scarponi aveva una squadra con due stelline al suo fianco come Ulissi e Cunego (oltre al solido Niemec) eppure nessuno dei 3 ha aiutato il capitano in montagna, con Cunego sempre lanciato in fuga per cercare la vittoria parziale o (forse) di vincere lui il Giro. Nella settimana finale non mi è sembrato molto brillante, ha provato un attacco solo nel finale dello Stelvio quando ormai i giochi erano fatti. Ai miei occhi sembra sempre un capolavoro incompiuto, un uomo che ti può assicurare il risultato ma che non ha quello spunto che gli consenta di vincere.

Basso ha deluso molto. A parole sembrava dover spaccare il mondo ma ormai è un corridore in involuzione, non ha un cambio di passo che gli consente di staccare gli avversari, avrebbe bisogno di tante salite e di essere in forma eccezionale per vincere ma probabilmente troverebbe qualcuno più giovane e forte di lui. Ha avuto dalla sua parte una squadra incredibile che ha tirato per tutto il Giro, con una menzione speciale per i 3 alfieri italiani, Capecchi, Caruso e Agnoli. Ora si concentrerà sul Tour dove andrà ad aiutare Nibali, poi ha promesso di riprovarci per almeno un paio d’anni. Può diventare fondamentale per i giovani che adesso sono suoi gregari, aiutandoli a diventare uomini in grado di fare alta classifica.

Il Team Sky ha piazzato al 7° e al 9° posto due giovani virgulti colombiani, Uran ed Henao. Purtroppo, hanno deciso di copiare gli altri standosene a ruota senza attaccare mai ma in salita possono diventare devastanti unendo una discreta capacità a cronometro che può renderli uomini non solo da montagna ma anche da classifica generale.

8° posto per Domenico Pozzovivo, al suo risultato migliore al Giro. Sembra un po’ tardi per vederlo sbocciare e l’opzione di cambiare squadra diventando uno dei tanti in una squadra come l’Astana potrebbe essere vantaggiosa per lui, dandogli la possibilità di correre a livelli più alti per tutto l’anno senza il peso della squadra sulle spalle. La Colnago ha dimostrato la sua propensione alla fuga mettendo in mostra talenti già noti come Pirazzi e nuove promesse come Brambilla che ha ottenuto un piazzamento nei 15 al suo primo Giro provando anche qualche attacco (seppur velleitario).

Non hanno convinto Nieve dell’Euskaltel e Gadret dell’AG2R che dovevano infiammare la corsa in salita e che non hanno ottenuto nessun risultato di spessore, a parte un 3° posto sullo Stelvio per Nieve a quasi 3 minuti da De Gendt. Per un Nieve che non ha convinto del tutto, l'Euskaltel ha trovato un Jon Izagirre Insausti in gran spolvero, vincitore di una tappa e talento sul quale investire molto, sia sulle corse di un giorno che sulle corse a tappe.

Scorrendo verso il basso la classifica si nota il 12° posto di Dario Cataldo, chiamato alla prova decisiva per il suo futuro da corridore di corse a tappe che, purtroppo, sembra fallita, visto che un piazzamento del genere non è incoraggiante. 15° è Kreuziger, il grande sconfitto del Giro perché aveva una grande squadra al suo fianco (Tiralongo ha sognato per qualche tappa il podio, poi si è ricordato di essere un gregario, ma ha comunque vinto una bellissima tappa) e ambizioni da vittoria. Il ceco è ancora giovane ma deve capire come mai ha queste battute a vuoto e se sono superabili. Il fisico c'è, la classe anche, la volontà soprattutto visto che la tappa alpina dopo la cotta Kreuziger l'ha vinta, deve trovare continuità.

In ambito volate, gli unici considerabili promossi sono il campione del mondo Mark Cavendish, semplicemente imbattibile (o quasi), Matthew Goss che ha raggiunto l'obiettivo minimo di una tappa vinta, Andrea Guardini e Roberto Ferrari, eccezionali nel vincere volate battendo il più velocista più forte del mondo e Ventoso, velocista perfetto per finali nervosi. Un commento in più per Guardini che ha dimostrato di avere uno spunto veloce impareggiabile, deve soltanto migliorare la tenuta in salita e la capacità di correre in gruppo nei finali, dopodiché sarà un'arma molto temibile per la sua squadra.

Delusione da parte di Farrar e Hushovd che confermano la loro involuzione nelle volate anche se ci provano sempre, soprattutto l'americano. Non pervenuto, se non per qualche caduta, il duo Rabobank Bos - Renshaw che doveva contrastare il dominio Sky ma che è rimasto schiacciato dal team britannico. Male Modolo e Belletti, soltanto ombre rispetto all'anno scorso, mai nelle prime posizioni, mai vicini a un piazzamento. Male anche Francesco Chicchi, chiamato a confermare i progressi della prima parte di stagione ma forse arrivato troppo scarico. Solo qualche piazzamento per lui, ci si aspettava molto di più. Ha deluso anche l'astro nascente Demare: il francesino è giustificato dall'età e al suo primo giro al primo anno da prof ci sta non capirci molto. Lo rivedremo tra qualche anno, sicuramente, tra i protagonisti assoluti.

Segnali positivi sono arrivati dai giovanissimi Giacomo Nizzolo ed Elia Favilli. Il secondo l'abbiamo già conosciuto nelle classiche del nord e si è riconfermato anche al Giro mentre il primo ha dimostrato grande caparbietà, buttandosi nelle volate e ottenendo buoni risultati nelle cronometro, dopotutto è stato il grande avversario di Guardini da Under.

E in questa carrellata di sensazioni e di giudizi come non citare chi ha reso interessante e vivace questa corsa partendo dalla maglia azzura, da Matteo Rabottini, corridore talmente tenace da non cedere dopo una lunghissima fuga al ritorno di un certo Rodriguez andando a vincere la tappa in volata. Il suo futuro è radioso e i margini di miglioramento sono notevoli. Come ogni anno, l'Androni si è lanciata spesso all'attacco con i suoi uomini, ottenendo il successo con Rubiano e sfiorandolo più volte con De Marchi, mentre Felline non è riuscito a mostrare in pieno il suo talento, penalizzato anche dall'andamento della corsa che non ha premiato chi aspettava gli ultimi chilometri per scattare nelle tappe mosse. Appena sono arrivate le salite, sono cambiati gli interpreti con Serpa, Sella e Jackson Rodriguez all'attacco insieme all'onnipresente De Marchi.

Tra gli altri, mi sono piaciuti molto Herrada e Intxausti della Movistar, corridori ancora molto giovani e con possibilità concrete di far classifica negli anni a venire, e il compagno Amador, attaccante nato con discrete doti sia in salita che nello spunto veloce, molto tifato sulle strade italiane dopo la vittoria a Cervinia.

Un plauso particolare ad Adriano Malori, unica maglia rosa italiana del Giro, a Manuele Boaro, che ha dimostrato di essere qualcosa di più che un cronoman puntando magari alle classiche, a Marco Pinotti, semplicemente straordinario nell'ultima cronometro dove è riuscito a battere corridori ben più giovani di lui, e a Taylor Phinney, talento e grinta da vendere, sfortunatissimo nelle prime tappe dopo aver vestito la maglia rosa ma esemplare nel concludere la corsa.

Frank Schleck, José Rujano, Filippo Pozzato, Alessandro Ballan, Giovanni Visconti e in parte Oscar Gatto: hanno corso il Giro? La delusione più grande arriva da Schleck, arrivato quasi per caso al Giro e uscito di scena per una non meglio specificata slogatura alla spalla. Il mio pensiero è che non avesse tanta voglia di correrlo questo Giro e al primo problema ha mollato, ricongiungendosi subito al fratellino per pianificare una nuova sconfitta al Tour de France. Rujano ha fatto imbestialire anche Gianni Savio per il suo scarso impegno. Ha provato un paio di scatti poco convinti finché si è ritirato per la febbre. Non una grave perdita. Pozzato, Ballan, Visconti e Gatto sono il simbolo di quello che non è successo nelle tappe un po' mosse. Hanno dimostrato ancora una volta di avere la sindrome del vorrei ma non posso, del mi manca sempre qualcosa per vincere. Hanno osato poco (Visconti e Gatto) o nulla (Pozzato e Ballan) e sono usciti dal Giro decisamente senza lode. Puntiamo su di voi per le corse di un giorno e infatti ne vinciamo poche, pochissime.


Tirando le somme, abbiamo visto un Giro combattuto, non dai protagonisti previsti ma da molti outsider. Lo spettacolo non è mancato e le sorprese (soprattutto) neanche. Per il Giro 2013, mi piacerebbe rivedere qualche campione in più alla partenza sperando che possano darsi battaglia lungo le strade d'Italia, inseguendo il sogno di una maglia rosa da vincere. L'ha detto oggi Cavendish in una dichiarazione, il Tour è a suo modo difficile ma il Giro è davvero tremendo.


RISULTATI DEL 28 MAGGIO


Campionato Nazionale In Linea - USA: Timothy Duggan è il nuovo campione nazionale in linea degli Stati Uniti. Il corridore della Liquigas, al primo successo in carriera, ha attaccato il gruppo dei migliori formatosi al termine della Paris Mountain e comprendente Van Garderen, Danielson, Ben Jacques-Maynes e il campione uscente Busche. Il gruppetto inseguitore non è riuscito a organizzare l'inseguimento ed è stato ripreso mentre Duggan si involava verso la vittoria. Alle spalle del corridore della Liquigas si sono piazzati Frank Pipp (Bissell Pro Cycling) e Kiel Reijnen (Team Type 1).

Tour de Gironde - Francia: Successo finale per l'olandese Nick Van der Lijke. Il corridore della Rabobank CT, in testa alla classifica sin dalla 1° tappa grazie a una fuga, ha vinto davanti al compagno di squadra Daan Oliver e al francese Fabien Fraissignes (GSC Blagnac). 4° posto per Reinardt Janse Van Rensburg (MTN), mattatore negli ultimi 2 mesi delle corse di secondo piano al Nord. L'ultima tappa è stata vinta in volata dall'olandese Geert Van der Weijst (Jo Piels) davanti a Silvan Dillier (EKZ) e Janse Van Rensburg (MTN).

lunedì 28 maggio 2012

Ryder Hesjedal vince il Giro d'Italia 2012, 2° Rodriguez, 3° De Gendt. A Pinotti la crono di Milano

GIRO D'ITALIA 2012 - RYDER HESJEDAL (GARMIN BARRACUDA)
GIRO D'ITALIA 2012 21° TAPPA - MARCO PINOTTI (BMC)

Ryder Hesjedal è il vincitore della 95° edizione del Giro d'Italia. Il corridore canadese della Garmin Barracuda, come da pronostico, ha superato Joaquin Rodriguez (Katusha) in classifica generale per 16 secondi mentre per il 3° posto il belga Thomas De Gendt (Vacansoleil) ha superato Michele Scarponi (Lampre), 4° e molto amareggiato. 5° posto per Ivan Basso (Liquigas), 6° Damiano Cunego (Lampre), 7° Rigoberto Uran (Sky), 8° Domenico Pozzovivo (Colnago), Sergio Luis Henao (Sky) ha recuperato due posizioni finendo 9° davanti a Mikel Nieve (Euskaltel) e John Gadret (AG2R), 11°.
L'ultima frazione della corsa rosa è andata a Marco Pinotti (BMC) che si è imposto con ampio margine su Geraint Thomas (Sky), 2° a 39s, mentre 3° è arrivato il neozelandese Jesse Sergent (RadioShack) a 53s. Tra gli uomini di classifica, De Gendt è arrivato 5°, Hesjedal 6° e Joaquin Rodriguez 26°.
Ho vissuto personalmente l'ultima tappa a Milano, è stato bello vedere tanta gente a bordo strada tifare per tutti i corridori, anche quello più sconosciuto. E' il fascino del ciclismo, è il fascino del Giro d'Italia, che non sarà stato esaltante come quello degli anni scorsi ma che regala sempre storie e momenti che una persona può portarsi dentro per tutta la vita.
Lascio a domani i commenti ma prima delle classifiche vorrei chiudere con questa frase: "Lasciatemi godere questi momenti, non li dimenticherò mai". Firmato Ryder Hesjedal, 95° vincitore del Giro d'Italia, primo canadese della storia a vincere il Giro.

GIRO D'ITALIA 2012 - CLASSIFICA GENERALE
Ryder Hesjedal (Can - Garmin Barracuda)
2° Joaquim Rodriguez Oliver (Esp - Katusha) a 16 secondi
3° Thomas De Gendt (Bel - Vacansoleil) a 1 minuto 39 secondi
4° Michele Scarponi (Ita - Lampre ISD) a 2m5s
5° Ivan Basso (Ita - Liquigas-Cannondale) a 3m44s
6° Damiano Cunego (Ita - Lampre - ISD) a 4m40s
7° Rigoberto Uran Uran (Col - Sky) a 5m57s
8° Domenico Pozzovivo (Ita - Colnago - CSF Inox) a 6m28s
9° Sergio Luis Henao Montoya (Col - Sky) a 7m50s
10° Mikel Nieve Ituralde (Esp - Euskaltel - Euskadi) a 8m8s
11° John Gadret (Fra - AG2R La Mondiale) a 9m12s
12° Dario Cataldo (Ita - Omega Pharma-Quickstep) a 11m59s
13° Gianluca Brambilla (Ita - Colnago - CSF Inox) a 14m20s
14° Johann Tschopp (Swi - BMC Racing Team) a 14m27s
15° Roman Kreuziger (Cze - Astana) a 19m58s
16° Hubert Dupont (Fra - AG2R La Mondiale) a 20m59s
17° Marzio Bruseghin (Ita - Movistar Team) a 25m39s
18° Sergio Pardilla Bellon (Esp - Movistar Team) a 29m19s
19° Francis De Greef (Bel - Lotto Belisol) a 35m
20° Daniel Moreno Fernandez (Esp - Katusha) a 36m17s

CLASSIFICA A PUNTI
Joaquim Rodriguez Oliver (Esp - Katusha) 139 punti
2° Mark Cavendish (Gbr - Sky) 138 punti
3° Ryder Hesjedal (Can - Garmin - Barracuda) 113 punti
4° Michele Scarponi (Ita - Lampre - ISD) 81 punti
5° Domenico Pozzovivo (Ita - Colnago - CSF Inox) 80 punti

CLASSIFICA GPM
Matteo Rabottini (Ita - Farnese Vini) 84 punti
2° Stefano Pirazzi (Ita - Colnago - CSF Inox) 44 punti
3° Andrey Amador Bakkazakova (CRc - Movistar) 43 punti
4° Michal Golas (Pol - Omega Pharma-Quickstep) 34 punti
5° Domenico Pozzovivo (Ita - Colnago - CSF Inox) 26 punti

CLASSIFICA GIOVANI
Rigoberto Uran Uran (Col - Sky)
2° Sergio Luis Henao Montoya (Col - Sky) a 1m53s
3° Gianluca Brambilla (Ita - Colnago - CSF Inox) a 8m23s
4° Diego Ulissi (Ita - Lampre - ISD) a 31m20s
5° Damiano Caruso (Ita - Liquigas-Cannondal) a 43m48s

CLASSIFICA TV
Martijn Keizer (Ned - Vacansoleil) 25 punti
2° Mark Cavendish (GBr - Sky) 18 punti
3° Olivier Kaisen (Bel - Lotto Belisol) 13 punti

CLASSIFICA AZZURRI D'ITALIA
Mark Cavendish (GBr - Sky) 14 punti
2° Joaquim Rodriguez Oliver (Esp - Katusha) 12 punti
3° Andrey Amador Bakkazakova (CRc - Movistar) 5 punti
4° Roberto Ferrari (Ita - Androni Giocattoli) 5 punti

PREMIO DELLA FUGA
Olivier Kaisen (Bel - Lotto Belisol) 683 punti
2° Martijn Keizer (Ned - Vacansoleil) 656 punti
3° Miguel Minguez Ayala (Esp - Euskaltel - Euskadi) 475 punti

PREMIO COMBATTIVITA'
Mark Cavendish (GBr - Sky) 44 punti
2° Matteo Rabottini (Ita - Farnese Vini) 39 punti
3° Joaquim Rodriguez Oliver (Esp - Katusha) 37 punti

FAST TEAMGrassetto
Lampre - ISD
2° Movistar 10m53s
3° Sky 37m7s
4° Astana 43m12s
5° Garmin - Barracuda 51m52s

SUPER TEAM
Garmin Barracuda 363 punti
2° Sky 345 punti
3° Katusha 301 punti
4° Colnago CSF Inox 253 punti
5° Omega Pharma QuickStep 244 punti

I RISULTATI DEL 27 MAGGIO 2012

Giro del Belgio - Belgio: Successo finale per il tedesco Tony Martin. Il corridore dell'Omega Pharma Quickstep ha controllato il vantaggio nell'ultima tappa, la più difficile della corsa, e ha preceduto in classifica generale Lieuwe Westra (Vacansoleil) di 43s e Carlos Barredo (Rabobank) di 1 minuto e 2 secondi. 6° posto finale per Francesco Reda (Acqua & Sapone), 9° per Manuel Quinziato (BMC). L'ultima frazione è andata al colombiano Carlos Betancur (Acqua & Sapone) che dopo numerosi tentativi di fuga è riuscito a regolare il gruppo dei migliori, molto sparpagliato. Alle sue spalle 2° il crossista Kevin Pauwels (Sunweb) e il russo Sergey Firsanov (Rusvelo), entrambi a 2 secondi, mentre Philippe Gilbert è finito 4°.
Bayern Rundfahrt - Germania: Michael Rogers (Sky) ha vinto la corsa precedendo di 25 secondi Jerome Coppel (Saur Sojasun), di 30 secondi Vladimir Gusev (Katusha), mentre 4° e 5° sono arrivati altri due corridori Sky, Richie Porte e Kanstantin Siutsou. L'ultima tappa è andata ancora ad Alessandro Petacchi (Lampre), al 3° successo nella corsa tedesca. Alle sue spalle Allan Davis (Orica GreenEDGE) e André Schulze (NetApp).
Boucles de l'Aulne - Francia: Successo allo sprint per Sebastien Hinault (AG2R). Il corridore francese ha preceduto i connazionali Laurent Pichon (Bretagne Schuller) e Romain Feillu (Vacansoleil), 5° il vincitore del giorno prima Julien Simon.
Tour of Japan - Giappone: Nessun problema per Fortunato Baliani nella 6° e ultima tappa. Il corridore del Team Nippo, dominatore delle tappe più difficili, si è limitato a gestire la situazione nella facile tappa di Tokyo e ha preceduto di 22 secondi il compagno Julian Arredondo mentre 3° è giunto Jaroslaw Dabrowski (Amore & Vita), staccato di 3 minuti e 23 secondi. L'ultima, risoltasi in volata, è andata al padrone di casa Taiji Nishitani (Aisan) davanti ad Ariel Richeze (Team Nippo) e a Maksym Averin (Amore & Vita).
Parigi Roubaix U23 - Francia: Gran numero del talento lussemburghese Bob Jungels. Il corridore della Leopard Trek se n'è andato ai -30 dal traguardo ed è arrivato tutto solo. Una vittoria alla Cancellara, per intenderci. Alle sue spalle, a 2 minuti e 49 secondi, 2° il belga Yves Lampaert (EFC Omega Pharma Quickstep) e 3° il neozelandese Thomas Scully (Chipotle) mentre tutto gli altri sono giunti ancora più staccati. Giusto per segnalare l'importanza della corsa in prospettiva, l'americano Taylor Phinney ha vinto qui 2 volte nel 2010 e nel 2009.
An Post Ras - Irlanda: Successo finale per il francese Nicolas Baldo. Il corridore della Atlas, al comando della classifica dalla 5° tappa, ha preceduto in classifica Thomas Rostollan (Aix En Provence) di 13 secondi e Martin Hunal (AC Sparta) di 17 secondi. Nell'8° e ultima tappa successo allo sprint per Gediminas Bagdonas (An Post Sean Kelly), al 2° successo nella corsa, 2° il compagno di squadra Sam Bennett, 3° il polacco Marcin Bialoblocki (Node4 Giordana).
Tour de Gironde - Francia: Successo per Sylvain Pandele (Top 16) su Reinardt Janse Van Rensburg (MTN) e Simon Zahner (EKZ) nella 2° tappa. Pandele e Zahner sono partiti ai -20 km dal traguardo e sono riusciti a rimanere davanti fino al traguardo dove Pandele ha resistito al ritorno del gruppo andando a vincere. L'olandese Nick Van der Lijke (Rabobank CT), in virtù della fuga di ieri, è ancora il leader della corsa.
Race Horizon Park - Ucraina: 2° successo stagionale per l'ucraino Vitaliy Popkov. Il corridore della ISD LampGrassettore ha preceduto di 1 minuto e 39 secondi il compagno Oleksandr Martynenko e di 1 minuto e 41 secondi il corridore dell'Astana Continental Nikita Umerbekov. Una bella inizione di fiducia per Popkov, vittima nel 2010 di un grave incidente in corsa che sembrava avergli precluso l'attività agonistica.
Tour of Trakya - Turchia: 3° successo su 4 tappe per Yuri Metlushenko e vittoria anche della classifica finale. Il corridore ucraino della Konya Torku Seker Spor ha preceduto allo sprint Ali Riza Tanriverdi (Brisaspor) e Ahmet Akdilek (Salcano Arnavutkoy). In classifica generale, alle spalle di Metlushenko, 2° ancora Tanriverdi a 16 secondi mentre il 3° posto è per il nazionale rumeno Eduard Michael Grosu.
Trofeo Città di San Vendemiano (U23) - Italia: Successo in solitaria per Enrico Barbin, al suo 3° successo stagionale in gare internazionali. Ma è stato soprattutto un tripudio Trevigiani visto che il primo gruppetto inseguitore, formato da 5 unità, è stato regolato dai compagni di squadra Daniele Dall'Oste e Jakub Novak, con Francesco Manuel Bongiorno 4°, Rohan Dennis 5° e Jan Polanc 6°. Tattica di squadra perfetta visto che Barbin, uscito da solo dal gruppo in discesa, è stato ben protetto dai compagni alle sue spalle.
Giro delle Pesche Nettarine (U23) - Italia: Ultima tappa decisiva per la classifica generale e la più dura della corsa. Una fuga di 4 uomini ha caratterizzato il finale: davanti si trovavano Davide Villella (Colpack), Alessio Taliani (Futura Team) e i due favoriti per la vittoria finale, Davide Formolo (Petroli Firenze) e Pierre Paolo Penasa (Zalf Desiree Fior). Approfittando del marcamento degli altri due in lizza per la vittoria finale, Villella e Taliani si sono avvantaggiati nel finale con il primo che ha superato il secondo per il successo di tappa. La vittoria della corsa stava per decidersi agli abbuoni ma da dietro sono rientrati altri 2 Colpack, Gianfranco Zilioli e Davide Orrico, che in quest'ordine hanno tagliato il traguardo al 3° e 4° posto. In virtù della classifica di inizio tappa, Formolo ha vinto la corsa con 3 secondi su Penasa mentre 3°, ben più staccato, è arrivato Jorge Luis Abreu Soler (MgKvis Norda) a 1 minuto e 12 secondi.

domenica 27 maggio 2012

Giro d'Italia 2012 - De Gendt vince sullo Stelvio e rischia l'impresa rosa. 31 secondi tra Rodriguez e Hesjedal.

GIRO D'ITALIA 2012 20° TAPPA - THOMAS DE GENDT (VACANSOLEIL)

"Lo Stelvio è una salita che mi piace", "In allenamento l'ho fatta 20-30 volte". Sembrano le parole di un capitano da Grandi Giri, uno di quelli che la sanno lunga. Invece sono le considerazioni, le speranze, di Thomas De Gendt. Il belga della Vacansoleil ha preso il volo sul Mortirolo, seppur con grande difficoltà, ha sfruttato il lavoro di squadra di Matteo Carrara e, sulla sua salita, ha staccato tutti sfiorando addirittura il colpaccio di ritrovarsi in maglia rosa a una tappa dalla fine del Giro d'Italia 2012. Alle spalle di De Gendt, buonissima è stata la prova di Damiano Cunego (Lampre) e Mikel Nieve (Euskaltel), rispettivamente 2° a 56s e 3° a 2 minuti e 50s, mentre Joaquin Rodriguez (Katusha) al 4° posto è stato il primo degli uomini di classifica ad arrivare con 3 minuti e 22 secondi, poi Scarponi, Hesjedal, Gadret, Uran, Henao, Basso e Pozzovivo. La classifica si è mossa (finalmente) un po' grazie ai cosiddetti rincalzi: Rodriguez ha esteso il vantaggio su Hesjedal a 31 secondi, Scarponi è 3° a 1 minuto e 51 secondi mentre De Gendt è balzato al 4° posto a 2 minuti e 18 secondi. Seguono 5° Basso a 3m18s, 6° Cunego a 3m43s, 7° Uran a 4m52s, 8° Pozzovivo a 5m47s, 9° Nieve a 5m56s, 10° Gadret a 6m43s.
Tappa terribile con 5 GPM, Tonale, Aprica, Teglio, Mortirolo e Stelvio, con le due salite conclusive pronte (almeno si pensava) a decidere il Giro dando un grandissimo spettacolo.
Parte subito la fuga di giornata con 13 uomini tra cui Kreuziger, Caruso, Serpa, Bono, Vandevelde, Carrara, Zaugg, Amador, Losada e Frank. Il vantaggio arriva fino a circa 6 minuti ma ai piedi del Mortirolo, con il gruppo tirato dalla Colnago, si è poco sotto i 3 minuti.
Sul Mortirolo, tra i fuggitivi è Zaugg quello che sembra averne di più mentre tra gli uomini di classifica un paio di scatti di Rodriguez sembrano non far male a nessuno e si sale tutti compatti senza grandi sussulti. Ai -3 scatta De Gendt e il gruppo lo lascia andare, non ritenendolo pericoloso. Aiutato dal compagno Carrara, il belga scollina lanciandosi all'inseguimento dei fuggitivi. Il duo Vacansoleil si ricompone in discesa e Carrara riesce a portare il compagno fino alla testa della corsa, riprendendo Zaugg. Da dietro rientrano Cunego, Nieve, Izaguirre e Kangert mentre il gruppo dei capitani, rimasti senza gregari, si ferma, facendo crescere il vantaggio dei fuggitivi. De Gendt e Cunego, in ritardo di circa 6 minuti in classifica generale, iniziano a crederci e i compagni tirano per loro fino allo Stelvio dove avranno 4 minuti di vantaggio mentre dietro Vandevelde e Caruso vengono fermati e Stetina rientra per aiutare Hesjedal.
Da qui, inizia la cavalcata di De Gendt: il belga conosce la salita perfettamente e sa dove forzare e dove tirare i freni e inizia a imporre il suo ritmo. Gli ultimi a resistergli sono Nieve e Cunego ma a 13 km dal traguardo devono cedere. Nel gruppo dei migliori è Vandevelde a tirare e il vantaggio cresce a dismisura fino a raggiungere quasi 6 minuti, rendendo De Gendt vicinissimo alla maglia rosa virtuale. Dopo qualche scatto di Gadret è Hesjedal a mettersi davanti a tirare, preoccupato dal vantaggio di De Gendt, e pian piano mollano Basso e Pozzovivo. Ai 2,5 km dal traguardo se ne va Scarponi ma, come successo in quasi tutte le tappe, Rodriguez parte in vista dell'ultimo chilometro facendo il vuoto, superando Scarponi e andando a conquistare il 4° posto, staccato di 3 minuti e mezzo circa dall'eroe di giornata, De Gendt, l'uomo che ha provato a ribaltare il Giro.
Dopo Hesjedal, è De Gendt l'altra grande sorpresa che esce da questo Giro. Il corridore della Vacansoleil non ha grandissimi risultati nei Grandi Giri anche se l'anno scorso è arrivato con il gruppetto di Evans e Andy Schleck sull'Alpe d'Huez. La sua dote principale è quella di fare grandi imprese: quest'anno ha vinto una tappa alla Parigi Nizza andando in fuga al mattino insieme a Taaramae, l'ha staccato ed è arrivato con 6 minuti di vantaggio sull'estone e 9 sul gruppo, in una tappa da 220 chilometri. Ottimo cronoman, ha rischiato veramente di far saltare il banco con la sua azione, aiutato alla grande da un positivo Carrara, vero uomo squadra, e facendo il numero sullo Stelvio. Può tranquillamente arrivare 3° ma attenzione, l'ultima cronometro può regalare grandi sorprese. Sicuramente, ci ha regalato quelle emozioni che nessuno degli altri uomini di classifica ci ha dato.
L'impressione generale è che nessuno voleva perdere questo Giro. E nessuno, di contro, voleva vincerlo. Azioni agli ultimi chilometri, qualche scattino per assaggiare la forma dei rivali, tappe intere a tirare senza poi attaccare, spettacolo quasi nullo, e si arriva alla tappa decisiva con troppi uomini ancora in grado, almeno sulla carta, di vincere il Giro. Non sono bastati il Mortirolo e lo Stelvio a stuzzicare i favoriti, perché attaccare nel finale non è cercare di vincere il Giro ma solo atti dovuti, proprio non arrivare in volata a 2700m.
Rodriguez, nella mediocrità della corsa, è quello che ha fatto meglio di tutti, è tuttora in maglia rosa, non è un uomo da salite lunghe e difficili ma è uno scattista e nel Giro in cui tutti attendono il chilometro dopo per scattare (attenzione che le corse finiscono prima o poi), è riuscito a fare la differenza. Peccato per lui che sulla sua strada si sia trovato Hesjedal, sicuramente più cronoman di lui, solidissimo anche oggi sul Mortirolo e leggermente in affanno solo nel finale dello Stelvio: comprensibile per uno che scalatore non è e fino a ieri neanche uomo di classifica.
Che dire degli italiani? Scarponi ci ha provato ma le gambe sono quelle che sono, scattare quando alla vetta mancano 2,5 km serve solo per provare ad arrivare 3° in classifica generale. Basso non è stato all'altezza della sua squadra, ci ha provato ma forse la sua carriera da vincitore di Grandi Giri è finita (contento di essere smentito nel futuro). Pozzovivo ha grandi doti in salita ma non è al livello dei migliori, c'è poco altro da dire. Chi, invece, mi ha sorpreso molto è Damiano Cunego: il ruolo di vicecapitano lo ha galvanizzato, è andato spesso in fuga e anche oggi ha provato il colpaccio, conquistando comunque un 2° posto di tappa dietro il treno De Gendt e portandosi al 6° posto in classifica. Resta un corridore a metà tra grandi giri e corse di un giorno e infatti vince poco, ma questa tenacia nel tentare il risultato mi è piaciuta.
Lo Stelvio ci lascia una classifica ancora aperta con Rodriguez - Hesjedal per la maglia rosa, Scarponi - De Gendt per il 3° posto e Basso - Cunego per il 5°. Tutto si deciderà a Milano.
Prima di chiudere, merita una piccola nota la squalifica di 4 corridori a inizio tappa per aver fatto la discesa del Tonale dietro ammiraglia, tra cui Guardini. Evidentemente, non si può fare le discese dietro ammiraglia (finirebbero le corse in 10), ma se sei un campione del mondo le salite attaccato all'ammiraglia vanno bene.

RISULTATI DEL 26 MAGGIO

Giro del Belgio - Belgio: Torna al successo il campione del mondo Tony Martin. Il corridore tedesco della Omega Pharma Quickstep, vincitore dell'ultima corsa nel 2011, ha messo in fila tutti nella 4° tappa, una crono individuale di 20 km. Alle spalle di Martin, 2° Lieuwe Westra (Vacansoleil) a 46s, 3° Niki Terpstra, compagno di Martin, a 52s. Francesco Reda (Acqua & Sapone), 11°, primo degli italiani. Con questo successo Martin è diventato il nuovo leader della corsa.
Bayern Rundfahrt - Germania: Successo per il leader Michael Rogers nella 4° tappa, una crono di 26 km. Il corridore della Sky ha preceduto di 5s il compagno Richie Porte, di 16s il francese Jerome Coppel (Saur Sojasun) e di 25s Vladimir Gusev (Katusha). Rogers ha incrementato il suo vantaggio proprio su Coppel e Gusev in classifica generale. 14° Fabian Cancellara (RadioShack), al rientro dall'infortunio proprio qui in Baviera, a 1 minuto e 16 secondi.
Campionato Nazionale Cronometro - USA: Settimo titolo nazionale in carriera per David Zabriskie. Il corridore della Garmin Barracuda ha preceduto tutti a Greenville su un percorso di 33 km. Alle spalle di Zabriskie, 2° e 3° due uomini BMC, Tejay Van Garderen a 6s e Brent Bookwalter a 26s.
GP de Plumelec-Morbihan - Francia: Volata vincente per il francese Julien Simon, al 4° successo stagionale. Il corridore della Saur Sojasun ha regolato il gruppetto dei migliori precedendo Samuel Dumoulin (Cofidis) e lo spagnolo Javier Megias Leal (Team Type 1). Nella classifica della Coppa di Francia, arrivata alla 10° prova, Simon incalza Dumoulin, in vantaggio di solo 1 punto.
Tartu GP - Estonia: Dominio Endura Racing nella corsa in linea estone. Il padrone di casa René Mandri ha vinto la corsa davanti allo sloveno Blaz Furdi (Tirol), arrivato a 2s, e al compagno di squadra Paul Voss, 3° a 14s. Mandri e Furdi erano scattati sull'ultima asperità del circuito cittadino, senza che nessuno riuscisse a seguirli. Completa il successo dell'Endura Racing il 4° posto di Zakkari Dempster che ha regolato i primi inseguitori.
An Post Ras - Irlanda: Successo per il danese Lasse Norman Hansen nella 7° tappa. Il corridore della Blue Water ha attaccato il gruppo a 10 chilometri dal traguardo insieme al tedesco Kai Exner (Bike Aid), staccando il compagno di fuga all'ultimo km. Sam Bennett (An Post Sean Kelly) ha regolato il gruppo a 12 secondi mentre Nicolas Baldo (Atlas) è rimasto leader della corsa.
Tour of Japan - Giappone: 5° tappa con arrivo a Izu abbastanza impegnativa. Il successo è andato al veterano Kam-Po Wong (Hong Kong) che ha regolato i compagni di fuga. 2° e 3° il duo della Champion System Pengda Jiao e Gang Xu. Tutto sotto controllo per il duo del Team Nippo Baliani - Arredondo con il corridore italiano che ha regolato il gruppetto dei migliori. Fortunato Baliani continua a condurre in classifica su Julian Arredondo di 22s e su Jaroslaw Dabrowski (Amore & Vita) di 3 minuti e 23s.
Tour de Gironde - Francia: Dominio della Rabobank CT nella 1° tappa. Il duo formato da Nick Van der Lijke e Daan Olivier, in fuga sin dai primi chilometri, ha lasciato i compagni di fuga arrivando per primi sul traguardo con Van der Lijke che ha preceduto Olivier. 3° a 15s Fabien Fraissignes (GSC Blagnac). 5° posto per Janse Van Rensburg (MTN), evaso dal gruppo e arrivato a 50 secondi di ritardo mentre il grosso del plotone è giunto a 1 minuto.
Giro delle Pesche Nettarine (U23) - Italia: 3° tappa e altro tentativo di fuga andato in porto. Questa volta è Davide Villella (Colpack) a imporsi sugli altri 9 fuggitivi con Eric Sheppard (Generali Ballan) 2° a 2s e Mirko Trosino (Hopplà) 3° a 4s. Classifica generale invariata con Niccolò Bonifazio (Viris Maserati) 1°.

sabato 26 maggio 2012

Giro d'Italia 2012 - Kreuziger si riscatta a Pampeago, Hesjedal spaventa tutti in vista di Milano

GIRO D'ITALIA 19° TAPPA

Roman Kreuziger ha vinto la 19° tappa del Giro d'Italia 2012 con arrivo sull'Alpe di Pampeago. Il corridore dell'Astana ha preceduto sul traguardo la grande sorpresa di giornata, Ryder Hesjedal (Garmin), 2° a 19 secondi, mentre 3° è arrivata la maglia rosa Joaquin Rodriguez (Katusha) a 32 secondi. 4° è giunto Michele Scarponi (Lampre) a 35 secondi, 5° Pozzovivo (Colnago) a 43s, 6° Basso (Liquigas) a 55s, 7° Uran (Sky) a 57s e via via tutti gli altri.
La classifica generale non è cambiata molto ma sono cambiati i distacchi tra i corridori con Rodriguez che guida con 17s su Hesjedal, 3° è Scarponi a 1m39s che ha superato Basso, 4° a 1m45s, poi 5° Uran a 3m21s e 6° Pozzovivo a 3m30s.
Tappa dal percorso stuzzicante e molto impegnativo con il Passo Manghen, il Passo Lavazé e 2 volte l'Alpe di Pampeago. Dopo pochi chilometri parte la fuga di giornata che conta ben 17 corridori tra cui il vincitore dell'ultimo arrivo a Pampeago Emanuele Sella (Androni), Stefano Pirazzi (Colnago), Sandy Casar (FDJ), Thomas Rohregger (RadioShack), Pauwels, Flecha, Garate, Santaromita, Malori, Benedetti e addirittura Andrea Guardini. Il vantaggio è salito fino a toccare quasi i 10 minuti ma sul primo passaggio all'Alpe di Pampeago il gruppo si è rifatto sotto tirato dalla Liquigas. Davanti sono passati per primi Casar e Pirazzi mentre il gruppo, a 3 minuti circa di ritardo, aveva già perso due protagonisti come Intxausti, 6° in classifica, e Tiralongo. Sulla successiva salita del Lavazé dietro alla coppia Casar - Pirazzi si forma la coppia Rohregger - Sella mentre dal gruppo evade un'altra coppia formata da Kreuziger e Dario Cataldo (OPQ), con il gruppo sempre tirato dalla Liquigas.
Sull'ascesa finale a Pampeago non succede nulla fino agli ultimi 4 chilometri quando Kreuziger stacca Cataldo e riprende tutti i fuggitivi, involandosi verso la vittoria. Nel gruppo dei migliori finisce il lavoro di Capecchi e davanti si porta Basso che inizia a sfoltire il gruppetto ma sono i successivi attacchi di un ritrovato Scarponi a ridurre il gruppetto a 6 unità, il capitano della Lampre, Hesjedal, la maglia rosa, Basso, Pozzovivo e Uran. Per un po' non succede nulla, i favoriti si guardano ma in realtà probabilmente nessuno ne ha abbastanza per andar via finché è addirittura Hesjedal a rompere gli indugi: il canadese viene seguito dal solo Scarponi mentre dietro Basso e Rodriguez provano a condurre l'inseguimento, finché il varesino molla le ruote della maglia rosa e di Pozzovivo ritrovandosi insieme a Uran.
Davanti Kreuziger stringe i denti con una fatica enorme e taglia il traguardo per primo seguito da uno stratosferico Hesjedal che all'ultimo chilometro stacca un affaticato Scarponi, ripreso e superato da Rodriguez sul traguardo. Seguono Pozzovivo, Basso e Uran, poi tutti gli altri.
Il primo commento se lo merita Roman Kreuziger: il ceco dell'Astana dimostra di avere grande carattere, risponde alla cotta subita nella precedente tappa di montagna andando all'attacco e vincendo meritatamente. Resta inspiegabile che un corridore come lui, a livello degli altri in salita e forse più forte, debba sempre pagare una giornata no che gli costa la classifica. E' ancora giovane ma le occasioni iniziano a diminuire anche per lui.
Ora, alzi la mano chi pensava alla partenza del Giro di trovare Ryder Hesjedal 2° in classifica a 17 secondi dalla maglia rosa. Nessuno? Eppure qualche indizio c'era già stato. Il canadese era arrivato 7° al Tour de France 2010 dietro gente come Contador (poi squalificato), Andy Schleck, Menchov, Samuel Sanchez e Gesink ed esattamente davanti a un certo Joaquin Rodriguez. Le sue prove sono sempre più convincenti ogni giorno che passa. La Garmin lo sta aiutando molto dimostrando di avere una squadra adatta per ogni terreno con Vandevelde e Stetina al fianco del capitano fino all'ultima salita. Poi, è l'ex biker che ci sta mettendo del suo, non mostra segni di cedimento, continua a mulinare i pedali salendo agile in salita non mollando mai un metro, sembra essere sempre il più brillante e lo ha voluto dimostrare andando continuamente all'attacco. L'ultimo ostacolo è la tappa dello Stelvio, poi la strada è in discesa.
Resta discutibile l'atteggiamento di Joaquin Rodriguez: il corridore della Katusha non è brillante, come dimostrato nella salita finale, però non attacca mai, non ci prova neanche, forse con la paura di saltare (paura comune mi sa) e si limita al compitino, rintuzzando qualche attacco stando a ruota per quasi tutta la durata della tappa, compresi i chilometri finali. Resta comunque la maglia rosa e domani dovrà giocarsi il tutto per tutto.
Difficile giudicare Ivan Basso: la Liquigas ha tirato tutto il giorno, arrivato il momento decisivo Basso si è messo davanti senza fare grande selezione, poi si è sempre trovato a inseguire, quasi svuotato dallo stare davanti per tutta la tappa. Gli sono mancate le forze nel finale o forse un po' di coraggio nell'attaccare sulla prima ascesa per Pampeago. Discorso simile per Michele Scarponi che ha dimostrato di aver superato la crisi della tappa di Cortina andando spesso all'attacco ma che ci ha provato troppo tardi, sperando di creare scompiglio in 4 chilometri.
Resta questo il denominatore comune di tutte le tappe di montagna di quest'anno: la paura di farsi male. Nessuno ha provato un'azione fuori dagli schemi, andando all'attacco a 50-60 km dal traguardo. Si aspetta il tratto duro dell'ascesa finale che spesso arriva negli ultimi 4-5 km. Difficile fare tanta differenza in così poco spazio e infatti la classifica rimane corta, cortissima.
Pronta a essere rivoluzionata domani. Mortirolo, Stelvio, tocca a voi.

I RISULTATI DEL 25 MAGGIO

Bayern Rundfahrt - Germania: Volata vincente per Alessandro Petacchi nella 3° tappa. Il corridore della Lampre ha preceduto Yauheni Hutarovich (FDJ) e John Degenkolb (Argos Shimano). Michael Rogers (Sky) rimane leader della corsa.
Giro del Belgio - Belgio: Terzo successo consecutivo per André Greipel. Il corridore della Lotto Belisol ha timbrato la vittoria anche nella 3° tappa superando per la 3° volta Danilo Napolitano (Acqua & Sapone). 3° Adam Blythe (BMC).
Tallin Tartu GP - Estonia: Successo allo sprint per Said Haddou (Europcar). Il corridore francese ha regolato un gruppetto di una decina di corridori che si era avvantaggiato negli ultimi chilometri sul gruppo principale. 2° posto per Clinton Avery (Champion System) e 3° per Blaz Furdi (Tirol).
Tour of Japan - Giappone: Altra giornata di gloria per il Team Nippo. La 4° tappa, la cronoscalata al Monte Fuji, è andata a Fortunato Baliani sul compagno di squadra Julian Arredondo, staccato di 19 secondi. 3° Chris Butler (Champion System) a 58s. Grazie a questo successo, Baliani ha superato in classifica Arredondo che ora insegue a 18 secondi mentre 3° è il polacco Jaroslaw Dabrowski (Amore & Vita) a 3 minuti e 21 secondi.
An Post Ras - Irlanda: Grande prova di forza per il leader della classifica Nicolas Baldo nella 6° tappa. Il corridore della Atlas ha provato più volte a scattare nel finale, riuscendo nel suo intento ai 2 dal traguardo e arrivando da solo al traguardo. Alle sue spalle, il gruppetto dei migliori è giunto a 10 secondi di ritardo, regolato da Krister Hagen (Oneco Mesterhus) e da Adam Armstrong (Dublin West Eurocycles). In classifica generale Baldo aumenta il suo vantaggio: ora Thomas Rostollan (Aix En Provence), 2°, è staccato di 13 secondi mentre Martin Hunal (AC Sparta), 3°, insegue a 17 secondi.
Tour of Trakya - Turchia: Seconda vittoria consecutiva per l'ucraino Yuri Metlushenko. Il corridore della Konya Torku Seker Spor ha regolato un gruppetto di una ventina di atleti precedendo ancora il rumeno Eduard Michael Grosu (Naz. Romania) e Ali Riza Tanriverdi (Brisaspor).
Giro delle Pesche Nettarine (U23) - Italia: La 2° tappa è stata vinta allo sprint da Niccolò Bonifazio. Il corridore della Viris Maserati ha regolato un gruppetto di 18 uomini che è arrivato al traguardo con 5 minuti di vantaggio sul gruppo principale. Alle spalle di Bonifazio 2° è Nakya Traversi (Delio Gallina) e 3° è Simone Baldissera (Team Brilla). Con questa vittoria Bonifazio è diventato anche il leader della corsa davanti al compagno in Viris Maserati Matteo Azzolini, staccato di 10 secondi, e Marlen Zmorka (Palazzago), 3° a 13 secondi.
Brutta notizia per la Trevigiani: il favorito Mattia Cattaneo si è fratturato il polso e ora la squadra si ritrova a dover inseguire senza il suo capitano, a forte rischio anche per il GiroBio.

venerdì 25 maggio 2012

Giro d'Italia 2012, Guardini batte Cavendish a Vedelago. Rogers 1° in Baviera

GIRO D'ITALIA 2012 18° TAPPA - ANDREA GUARDINI (FARNESE VINI)

Andrea Guardini ha vinto in volata la 18° tappa del Giro d'Italia 2012. Il velocista della Farnese Vini ha surclassato gli avversari con uno spunto degno dei migliori velocisti, andando a battere sua maestà Mark Cavendish (Sky) e il bravissimo Roberto Ferrari (Androni Giocattoli). Un successo importantissimo per Guardini, fin qui molto criticato da tutto il mondo del ciclismo per la sua scarsa resistenza sulle salite, che lancia il corridore italiano tra i più grandi velocisti del panorama mondiale.
La tappa era congeniale per Guardini, una dolce picchiata verso Vedelago senza una sola difficoltà. Una fuga ha provato a rendere più movimentata la giornata ma il Team Sky ha chiuso su di loro prima del traguardo volante per permettere a Cavendish di sprintare per i punti della maglia rossa. Superato il traguardo volante, un'altra fuga ci ha riprovato ma il finale di oggi era ormai scritto, volata. Sky e Saxo Bank hanno occupato le posizioni di testa negli ultimi chilometri ma è stata la squadra britannica a prendere davanti l'ultimo km con Eisel e Thomas, in coda Cavendish, Ferrari, Guardini e tutti gli altri. Thomas si è ritrovato davanti un po' troppo presto ma è riuscito a tenere tutti in coda finché Guardini è partito come un razzo sulla destra e Cavendish con Ferrari a sinistra. Non c'è stato molto da fare, Guardini aveva una marcia in più e Cavendish sembrava un po' imballato e non riusciva a esprimere la stessa potenza che di solito ha, forse stanco dai tanti sprint fatti anche nelle tappe di montagne. Il corridore della Farnese Vini ha vinto nettamente con una bici di vantaggio su Cavendish, Ferrari, Hunter, Haedo, Nizzolo, Kristoff e Chicchi.
Il giovane Guardini è un atleta che fa discutere: nessuno nega le sue doti di velocista ma il suo adattamento al ciclismo che conta sembra procedere un po' a rilento. Nelle prime tappe ha subito qualsiasi cambio di passo, anche su percorsi non molto difficili, e non si è mai fatto trovare davanti per gli sprint. Sulle montagne è spesso arrivato ultimo e aggrappato ai secondi per non uscire dal tempo massimo, ma con la vittoria a Vedelago si è preso una grandissima rivincita, contro chi non crede tanto nelle sue doti, uniche in tutto il gruppo. Guardini è uno scattista, riesce ad aumentare la velocità in pochissimi metri mantenendo lo sforzo costante per 200-300 metri senza affanno. Un velocista moderno, un mix tra McEwen e Cipollini, potente ma scattante. Uno con un grandissimo avvenire che, come giustamente ha sottolineato il suo ds Scinto, non deve montarsi la testa, deve continuare a lavorare per migliorare nella tenuta e nella tattica di gara, così che le vittorie possano aumentare a dismisura.
Un parere personale: un velocista deve vincere le volate. Se arriva ultimo in montagna e vince 4 tappe, a qualcuno importa delle sue capacità in salita?
Anche Cavendish al traguardo ha ammesso la superiorità di Guardini in questa volata, giustificandosi anche con la maggior freschezza dell'avversario, appunto che potrebbe starci visto la continua ricerca di punti per la maglia rossa del britannico e il relativo dispendio di energie per sprintare ogni volta. Guardando il lato positivo, Cavendish così a me sembra molto più umano e meno extraterrestre come era sembrato finora.
Giornata tranquilla per gli uomini di classifica, l'ultima prima della tre giorni terribile Pampeago - Stelvio - Cronometro di Milano. Non vedo l'ora.

RISULTATI DEL 24 MAGGIO

Giro d'Italia 18° tappa: 1° Andrea Guardini (Farnese Vini), 2° Mark Cavendish (Sky), 3° Roberto Ferrari (Androni Giocattoli). Maglia rosa: Joaquin Rodriguez (Katusha).
Giro del Belgio - Belgio: Secondo successo di fila per il tedesco Andre Greipel. Il corridore della Lotto Belisol ha vinto la 2° tappa in volata precedendo gli italiani Danilo Napolitano (Acqua & Sapone) e Jacopo Guarnieri (Astana).
Bayern Rundfahrt - Germania: 4 GPM per la 2° tappa ma con l'ultimo posto a 40 km dall'arrivo. Ma l'ultima salita ha stuzzicato la voglia di provarci di Michael Rogers e Kanstantin Siutsou (Sky), Vladimir Gusev (Katusha), Haimar Zubeldia (RadioShack) e Jerome Coppel (Saur Sojasun). I cinque sono riusciti a resistere al ritorno del plotone e in volata è stato Rogers a vincere su Gusev, Coppel, Zubeldia e Siutsou mentre Alessandro Petacchi (Lampre) regolava il gruppo 23 secondi più tardi. In virtù del successo nella 2° tappa, Rogers è diventato anche il nuovo leader. Una curiosità: Rogers non vinceva una corsa dal 23 Maggio 2010, classifica generale del Tour of California, praticamente 2 anni fa.
An Post Ras - Irlanda: Il francese Thomas Rostollan (Aix-en-Provence) ha vinto la 5° tappa, considerata la più dura della corsa con 7 GPM e uno strappo indicato come il più duro d'Irlanda, Mamore Gap. Rostollan è andato in fuga insieme ad altri 4 a circa 70 km dal traguardo, rimanendo da solo nei chilometri finali e superando indenne il Mamore Gap. Alle sue spalle si sono piazzati il ceco Martin Hunal (AC Sparta), Jonathan Fumeaux e Nicolas Baldo, entrambi Atlas, giunti a 9 secondi di ritardo, mentre Bagdonas (An Post) ha regolato quello che era rimasto del gruppo principale. Cambio al vertice della classifica con Baldo che può vantare 3 secondi di vantaggio su Rostollan e 7 secondi su Hunal.
Tour of Trakya - Turchia: Arrivo in volata nella 1° tappa della corsa turca e successo per l'ucraino Yuri Metlushenko (Konya Torku Seker) sul nazionale rumeno Eduard Michael Grosu e sul padrone di casa Ahmet Akdilek (Salcano Arnavutkoy).
Giro delle Pesche Nettarine (U23) - Italia: Successo nel prologo inaugurale di Castel San Pietro per il portacolori della Zalf Desiree Fior Paolo Simion. Il corridore classe '92 ha preceduto sul tracciato di circa 3 km Massimo Coledan (Trevigiani) di pochi centisimi e Michele Scartezzini (Trevigiani) di 1 secondo. Da segnalare l'ottima prestazione del vincitore dell'anno scorso, Mattia Cattaneo, 5° a 4 secondi.

giovedì 24 maggio 2012

Giro d'Italia 2012, Joaquin Rodriguez vince a Cortina, Petacchi 1° in Baviera

GIRO D'ITALIA 2012 17° TAPPA - JOAQUIN RODRIGUEZ (KATUSHA)

La dedica è di quelle speciali: dopo la vittoria della 17° tappa, da Falzes a Cortina d'Ampezzo, Joaquin Rodriguez ha dedicato il successo allo scomparso Xavier Tondo, morto l'anno scorso proprio il 23 Maggio. Il corridore della Katusha ha vinto lo sprint dei migliori superando un ottimo Ivan Basso (Liquigas), il sorprendente Ryder Hesjedal (Garmin), Rigoberto Uran (Sky), Michele Scarponi (Lampre) e Domenico Pozzovivo (Colnago). Molto più staccati tutti gli altri, ormai fuori dai giochi per la maglia, compreso il ceco Roman Kreuziger, arrivato a 11 minuti e mezzo.
Ora la classifica recita 1° Joaquin Rodriguez, 2° Hesjedal a 30s, 3° Basso a 1m22s, 4° Scarponi a 1m36, 5° Uran a 2m56, 6° Intxausti (Movistar) a 3m4s, 7° Pozzovivo a 3m19s.
La corsa è stata molto interessante, con la prima fuga composta da Matteo Montaguti (AG2R), Kevin Seeldrayers (Astana), José Serpa (Androni), Branislau Samoilau (Movistar) e Matteo Rabottini (Farnese Vini), a caccia di punti per la maglia azzurra dei GPM. Sul Passo Duran ci prova Mikel Nieve (Euskaltel) ma la Liquigas ha puntato la tappa e sulla Forcella Staulanza si mettono davanti Capecchi e Damiano Caruso e vengono tutti ripresi. Agli ultimi 2 km cede di schianto Kreuziger che arriverà in cima con 11 minuti di ritardo e non rientrerà più. Sul Passo Giau, ultima salita di giornata, finito il lavoro dei gregari è Basso a mettersi davanti e con lui rimangono soltanto Scarponi, Uran, Pozzovivo, Hesjedal e la maglia rosa Rodriguez. Ci prova il canadese, sempre più a suo agio nel ruolo di uomo di classifica, ma si arriva compatti in vetta con il solo Scarponi che cede qualche secondo nel finale di salita dopo qualche attacco di Pozzovivo e faticherà a rientrare per colpa dei crampi, riuscendo nell'inseguimento soltanto a fine discesa, a 2 km dall'arrivo. Sul traguardo è proprio lui a lanciare la volata, Basso lo supera a doppia velocità ma è Rodriguez alla fine a uscire e vincere sul varesino.
La prima tappa di vera alta montagna ha fatto i primi danni: saltato Kreuziger, indietro Tiralongo, Gadret, Henao, fuori dai giochi per podio e maglia rosa.
Il corridore più convinto è sembrato Basso che ha fatto tirare la Liquigas tutto il giorno e poi si è messo in prima persona a tirare sul Giau, facendo staccare quasi tutti. Anche in discesa Basso si è messo in mostra, facendo capire di stare molto bene. Il problema per il varesino è chi lo precede, primo fra tutti Joaquin Rodriguez. Lo spagnolo non ha ceduto un metro, non è mai andato in difficoltà e si è limitato a gestire la corsa, dimostrando una certa superiorità e sicurezza nei propri mezzi, andando poi a vincere anche la corsa. A parer mio il corridore Katusha, però, si sta dimenticando di Hesjedal: il canadese è a soli 30 secondi, sembra in piena forma e ha provato anche un attacco sul Giau, quando la logica faceva pensare che uno come lui poteva stare tranquillamente a ruota. Hesjedal sarà lo spauracchio della cronometro finale se non perderà terreno, visto che è nettamente il migliore tra i primi in classifica, anche se non sarà facilissimo per lui tenere nelle ultime due tappe di montagna.
Desta qualche preoccupazione Scarponi che è andato in difficoltà a fine salita e ha accusato i crampi in discesa. Non mi è sembrato molto brillante fin qui in nessuna tappa, è rimasto aggrappato alla corsa con il suo grande carattere e dovrà inventarsi qualcosa per raggiungere il podio.
Il giudizio su Uran e Pozzovivo è simile: grandi scalatori, forse potrebbero rischiare qualcosina di più cercando di mettere alle corde gli avversari ma già essere tra i migliori in un Giro d'Italia così è un ottimo risultato.
Ora, giornata di "riposo" per gli uomini di classifica, poi si ricomincerà a salire con due tappe da leggenda: tutto è ancora aperto, stiamo a vedere cosa succederà.

LONDRA 2012 - MTB - ASSEGNATI I PASS PER IL CROSS COUNTRY

L'UCI ha reso noto quanti atleti per nazione potranno partecipare alle prossime Olimpiadi di Londra 2012. Per l'Italia, 3 corridori potranno partecipare alle prove di Cross Country, 2 atleti nella prova maschile e 1 atleta nella prova femminile.
In base all'attuale ranking mondiale, gli atleti italiani meglio piazzati sono Marco Aurelio Fontana (11°) e Gerhard Kerschbaumer (18°) per gli uomini ed Eva Lechner (6°) per le donne; molto probabilmente saranno proprio loro tre a difendere il tricolore alle Olimpiadi.

RISULTATI DEL 23 MAGGIO

Giro d'Italia 17° tappa: 1° Joaquin Rodriguez (Katusha), 2° Ivan Basso (Liquigas), 3° Ryder Hesjedal (Garmin). Classifica: 1° Joaquin Rodriguez (Katusha), 2° Ryder Hesjedal (Garmin) a 30s, 3° Ivan Basso (Liquigas) a 1m22s, 4° Michele Scarponi (Lampre) a 1m36s, 5° Rigoberto Uran (Sky) a 2m56s
Bayern Rundfahrt - Germania: Primo successo stagionale per Alessandro Petacchi nella 1° tappa. Il corridore della Lampre ha vinto la volata del gruppo precedendo Allan Davis (Orica GreenEDGE) e Yauheni Hutarovich (FDJ). Con questa vittoria Petacchi è diventato anche il primo leader della corsa.
Giro del Belgio - Belgio: Volatone generale nella 1° tappa e successo per Andre Greipel (Lotto Belisol) su Danilo Napolitano (Acqua & Sapone) e Kenny Van Hummel (Vacansoleil). 4° Jacopo Guarnieri (Astana).
Tour of Japan - Giappone: Giornata di gloria per il Team Nippo. La 3° tappa presentava qualche difficoltà altimetrica e sono stati il colombiano Julian Arredondo Moreno e Fortunato Baliani a fare il vuoto, arrivando con più di un minuto di vantaggio sui primi inseguitori al traguardo. La volata tra i due è andata ad Arredondo, al primo successo da professionista, che è diventato anche il leader della classifica generale con 1 secondo su Baliani e 1 minuto e 31 secondi sul francese Thomas Lebas (Bridgestone Anchor), 3° di tappa.
An Post Ras - Irlanda: Arrivo al cardiopalma nella 4° tappa. Il successo è andato in volata al danese Mark Sehested Pedersen della Blue Water che ha ripreso e superato a 150 metri dal traguardo Ronan McLaughlin (An Post), fuggitivo della prima ora. Alle spalle di Pedersen sono arrivati Marcin Bialoblocki (Node4 Giordana) e Remi Sarreboubee (Aix En Provence). In classifica comanda ancora Pirmin Lang (Atlas) a pari merito con Richard Handley (Rapha Condor) mentre a 3 secondi risale Bialoblocki; con lo stesso ritardo James Moss (Node4 Giordana) e Connor McConvey (An Post).

mercoledì 23 maggio 2012

Giro d'Italia 2012, Izaguirre Insausti timbra la fuga a Falzes. Richeze vince in Giappone

GIRO D'ITALIA 16° TAPPA - JON IZAGUIRRE INSAUSTI (EUSKALTEL)

Lo spagnolo Jon Izaguirre Insausti ha vinto la 16° tappa del Giro d'Italia 2012. Il corridore dell'Euskaltel è scattato più volte sull'ultima salita facendo il vuoto e arrivando tutto solo al traguardo. Alle sue spalle, 2° è Alessandro De Marchi (Androni Giocattoli), al secondo podio al Giro, e 3° è l'olandese Stef Clement (Rabobank). Vittoria prestigiosa per il giovane basco, classe '89, al 2° successo da prof dopo le buonissime prove di inizio stagione nelle classiche (Gand Wevelgem su tutte).
La tappa non ha riservato grandi sorprese, gruppo a tutta per la prima ora di corsa finché in 10 si sono avvantaggiati: Izaguirre Insausti, De Marchi, Clement, Frank (BMC), Bak (Lotto), Mazzanti (Farnese), Boaro (Saxo Bank), Maes (Omega Pharma), Herrada (Movistar), Brandle (NetApp). Non succede assolutamente nulla fino ai -5 dall'arrivo quando i fuggitivi devono affrontare lo strappetto che porta all'arrivo di Falzes. Il primo a provarci è Herrada ma a fare il vuoto è Izaguirre. Lo spagnolo viene quasi ripreso da De Marchi ma i continui cambi di ritmo gli permettono di guadagnare terreno, arrivando così al traguardo con 16 secondi di vantaggio sui primi inseguitori.
Una vittoria netta per il giovane spagnolo, il più brillante in salita, favorito insieme a Herrada per la tappa visti i 10 in fuga. Mi ha sorpreso il mancato attacco di corridori come Bak o Boaro, ottimi passisti, che potevano provare qualcosa prima dell'ultimo strappo ma che probabilmente non ne avevano abbastanza per andarsene. Un vero peccato il 2° posto di De Marchi, tenace e combattivo su terreni a lui non proprio congeniali, che si sta scoprendo uomo da attacchi.
Il gruppo è arrivato comodamente al traguardo con quasi 9 minuti di ritardo: prima della salita conclusiva il clima era di festa, si scherzava e si rideva. Sicuramente tutt'altro clima rispetto a quello che arriverà dalla 17° tappa in poi. Da qui, si decide il Giro.

SAM BEWLEY AL POSTO DI MCEWEN ALLA ORICA - GREENEDGE

Il posto del ritirato Robbie McEwen nella Orica GreenEDGE è stato preso da Sam Bewley. Classe '87, le sue prestazioni migliori finora le ha raggiunte su pista facendo parte del quartetto dell'inseguimento della Nuova Zelanda con il quale ha conquistato un Mondiale Juniores nel 2005, 1 bronzo ai campionati del Mondo 2012 e un bronzo alle Olimpiadi di Pechino 2008.
Su strada, è stato professionista per 2 anni con la RadioShack e il suo miglior risultato è un 3° posto nel prologo del Giro delle Fiandre Occidentali del 2011 mentre in corse di livello minore ha vinto una tappa del New Zealand Cycle Classic nel 2012.

I RISULTATI DEL 22 MAGGIO

An Post Ras - Irlanda: Arrivo in volata nella 3° tappa e vittoria del lituano Gediminas Bagdonas (An Post Sean Kelly) davanti al polacco Marcin Bialoblocki (Node4 Giordana), vincitore della 1° tappa, e all'olandese Roy Eefting (Koga). Lo svizzero Pirmin Lang (Atlas) rimane in testa alla classifica a pari merito con James Moss (Node4 Giordana), Richard Handley (Rapha Condor) e Connor McConvey (An Post Sean Kelly).
Tour of Japan - Giappone: Arrivo in volata nella 2° tappa e successo per l'argentino Maximiliano Ariel Richeze. Il corridore del Team Nippo ha preceduto il polacco Mariusz Wiesiak (Matrix Powertag) e l'australiano Patrick Shaw (Genesys Wealth Advisers) mentre il fratello Mauro Abel è giunto quarto. In classifica, Maximiliano Richeze ha superato William Clarke (Champion System), vincitore del prologo, che ora è staccato di 5 secondi mentre il fratello Mauro è 3° a 6 secondi appaiato a Cameron Wurf (Champion System).

martedì 22 maggio 2012

Robbie McEwen: il ritiro di un campione. Giro d'Italia a riposo in attesa dell'inferno

Robbie McEwen, australiano classe '72, a quasi 40 anni ha deciso di dire basta e si è ritirato dalle corse professionistiche. Un grande campione, sprinter rapido e sgusciante, sfidante degno nelle volate di tutto il mondo per 15 anni, ha voluto aspettare la prima squadra ProTour australiana, la Orica - GreenEDGE, per dire addio, quasi a voler dire che il suo lavoro, quello di portare l'Australia ai massimi livelli del ciclismo, fosse terminato.
Campione nazionale di BMX, nel 1990 decide di passare a correre su strada. I primi risultati a livello internazionale si hanno nel 1994 quando con la nazionale vince tre tappe alla Corsa della Pace e una frazione dell'importante Tour de l'Avenir. Nel 1995 diventa già campione nazionale battendo un mostro sacro come Neil Stephens e inizia a vincere importanti gare a livello nazionale e internazionale. Nel 1996 passa prof alla Rabobank dove rimarrà per 4 anni e al suo primo anno riesce a vincere una tappa alla Vuelta a Murcia su un certo Abdujaparov e una tappa al Regio Tour su un certo Giovanni Lombardi. Il '97 e il '98 sono anni di transizione conditi da vittorie sempre più prestigiose finché nel 1999 riesce a vincere la tappa conclusiva del Tour de France su Zabel e Martinello, entrando tra i migliori sprinter in attività. Nel 2000 passa alla Farm Frites dove resterà per 2 anni, finendo poi alla sua squadra storica, la Lotto. E proprio nel 2002 arriva l'anno più vincente di McEwen dove colleziona il titolo nazionale, 4 tappe al Tour Down Under, l'Etoile de Besseges, 2 tappe alla Parigi Nizza, la Scheldeprijs Vlaanderen, 1 tappa al Giro d'Italia, 2 al Tour de France e la maglia verde, la Parigi Bruxelles, il Circuito Franco-Belga e un grandissimo 2° posto al Mondiale di Zolder battuto solo da uno stratosferico Mario Cipollini. Negli anni successivi sono tante le vittorie, 10 al Giro d'Italia, 9 al Tour de France e 2 maglie verdi, 1 campionato nazionale (2005), 1 Classica di Amburgo, 4 Parigi Bruxelles, 1 GP de Fourmies.
Nel 2009 dà l'addio al Belgio e passa alla Katusha dove inizia un po' il declino, le vittorie diminuiscono e perdono di valore ma la costanza di rendimento rimane la stessa di inizio carriera. Nel 2011, quando sembrava a un passo dall'addio, firma con la RadioShack con la quale vince 1 tappa al Tour de Wallonie e 2 tappe al Circuito Franco-Belga e la classifica finale, sue ultime vittorie da professionista. Nel 2012 la voglia di continuare per il progetto GreenEDGE e il ritiro al Tour of California.
L'attività di McEwen non dovrebbe finire qui e la sua collaborazione con il team australiano continuerà ricoprendo un ruolo simile a quello che occupa Erik Zabel in Katusha, come consulente tecnico per aiutare la squadra e le tattiche di gare. E sul posizionamento e le tattiche in volata, non sono in molti a saperne più del grandissimo Robbie McEwen.

GIRO D'ITALIA A RIPOSO, CHI VINCERA' A MILANO?

C'è un'aria strana quest'anno al Giro. Di solito, arrivati all'ultimo giorno di riposo, si sapeva già chi erano quei 2-3 contendenti alla vittoria finale con un favoritissimo d'obbligo. Quest'anno, non si capisce. Se uno guarda la classifica generale senza leggere i nomi dei corridori potrebbe pensare che i primi 10-15 corridori sono ancora in gara, distanziati al massimo di 3 minuti e 30 secondi, sicuramente non 15 minuti. Poi, se si leggono i nomi, si può pensare che anche il 22°, Rujano, pur avendo quasi 8 minuti di ritardo, potrebbe fare il diavolo a quattro nelle ultime tappe e arrivare a Milano sul podio. Ma vediamo di entrare un po' di più nel dettaglio.
Il più in palla di tutti è sembrato Joaquin Rodriguez (Katusha), brillante, con uno scatto micidiale e una buona squadra. Eppure, le tappe per lui meno congeniali stanno arrivando, con tante salite lunghe, un giorno dopo l'altro, senza respiro, e una cronometro finale dove è sfavorito. L'unico modo per farlo cedere è attaccare prima dei -2 km (capito?), cercando di sfiancarlo negli inseguimenti. E i candidati a questo ruolo sono sicuramente Ivan Basso (Liquigas) e Michele Scarponi (Lampre): hanno le squadre più forti in salita, esperienza da vendere nei grandi giri e una determinazione e una resistenza che forse (o finora in carriera) Rodriguez non ha. Destano ancora qualche dubbio la coppia Astana Kreuziger - Tiralongo: i due stanno facendo bene ma non si è ancora capito chi è il capitano e chi l'ammiraglio, probabilmente si deciderà solo in caso di crisi di uno dei due, altrimenti faranno corsa parallela fino alla fine. Potrebbe essere interessante vedere i due scattare a vicenda facendo lavorare gli altri, magari sacrificando di più Tiralongo visto le doti di Kreuziger a cronometro.
Gli altri sembrano tutti outsider, primo fra tutti Ryder Hesjedal (Garmin), ex maglia rosa che per ora è riuscito a resistere ma che dovrà testarsi su tante tappe di salita consecutive. I colombiani Uran ed Henao (Sky), se non saltano in qualche tappa, potranno essere la sorpresa viste le ore attitudini alle salite, stesso discorso per Pozzovivo (Colnago) che vorrà rifarsi dopo la crisi di domenica. Continuano il loro giro molto solido Benat Intxausti (Movistar), Dario Cataldo (OPQ) e Thomas De Gendt (Vacansoleil), bravi soprattutto a non cedere troppo agli avversari, mentre Sandy Casar (FDJ) è destinato a scendere di posizioni.
Punto di domanda per Damiano Cunego (Lampre) e John Gadret (AG2R): l'italiano non sembra brillantissimo ma sicuramente darà tutto il suo supporto a Scarponi cercando ancora qualche fuga pericolosa mentre il francese finora non ha convinto ma le sue doti di scalatore potrebbero farlo risalire in classifica facendolo rientrare in top 10.
Chi vincerà a Milano? Ci provo: 1° Basso, 2° Rodriguez, 3° Kreuziger, 4° Scarponi. Mi sbaglierò sicuramente, questo Giro è troppo pazzo per essere prevedibile. Fortunati noi che è così!

GIRO D'ITALIA - LE ALTRE CLASSIFICHE

Nei giorni scorsi non c'è stato molto tempo per parlare delle altre classifiche della corsa rosa: vediamole in una breve carrellata.

MAGLIA AZZURRA (GPM) - MATTEO RABOTTINI (FARNESE VINI)
Dopo la fuga fiume di Pian dei Resinelli Rabottini comanda con 41 punti, inseguito a 34 da Golas (OPQ) e a 28 da Amador (Movistar). Mancano ancora un sacco di punti e tutto probabilmente cambierà sulle Alpi.

MAGLIA ROSSA (A PUNTI) - MARK CAVENDISH (SKY)
Non sarà facile per Cavendish portare questa maglia a Milano. Il britannico ha 110 punti ed è inseguito da Joaquin Rodriguez (Katusha) a 84 punti che molto probabilmente farà tanti punti nelle tappe di montagna. I due si giocano la classifica, difficile l'inserimento di un terzo incomodo. 3° e molto staccato Ryder Hesjedal (Garmin) a 54 punti.

MAGLIA BIANCA (GIOVANI) - SERGIO LUIS HENAO (SKY)
Questione interna alla Sky con Sergio Luis Henao 1° e Rigoberto Uran 2° a 1 minuto e 1 secondo. Unico outsider Gianluca Brambilla (Colnago), 3° a 2 minuti e 50 secondi, mentre il 4° Diego Ulissi (Lampre) si trova a 8 minuti e 14 secondi.

TV: 1° Martijn Keizer (Vacansoleil) 25p, 2° Olivier Kaisen (Lotto) 13p, 3° Mark Cavendish (Sky) 13p. Azzurri d'Italia: 1° Mark Cavendish (Sky) 12p, 2° Joaquin Rodriguez (Katusha) 7p, 3° Andrey Amador (Movistar) 5p. Premio Fuga: 1° Olivier Kaisen (Lotto) 639p, 2° Martijn Keizer (Vacansoleil) 612p, 3° Miguel Minguez Ayala (Euskaltel) 475p. Combattività: 1° Mark Cavendish (Sky) 34p, 2° Andrey Amador (Movistar) 25p, 3° Matteo Rabottini (Farnese Vini) 25p, 4° Martijn Keizer (Vacansoleil) 25p. Fast Team: 1° Movistar, 2° Astana a 10s, 3° Lampre a 52s, 4° Vacansoleil a 8m34s, 5° Liquigas a 9m8s. Super Team: 1° Garmin Barracuda 243p, 2° Sky 220p, 3° Katusha 211p, 4° Movistar e Radioshack 187p.

RISULTATI DEL 21 MAGGIO

An Post Ras - Irlanda: Come la 1°, anche la 2° tappa si è conclusa con i fuggitivi di giornata che sono riusciti ad arrivare al traguardo. La vittoria è andata allo svizzero Pirmin Lang (Atlas) che ha preceduto allo sprint Dale Appleby (East Midlands) e James Moss (Node4 Giordana) mentre il gruppo principale è giunto al traguardo con 28 secondi di ritardo. Lang è diventato anche il nuovo leader della classifica generale.