martedì 20 aprile 2010

Giro del Trentino, nella cronometro il più forte è il kazako Vinokourov

Alexandre Vinokourov mette subito in chiaro le cose nella prima tappa a cronometro del Giro del Trentino, vincendo alla grande con 16 secondi di vantaggio su Stefano Garzelli e 18 secondi su Matteo Montaguti. Ma il kazako dell'Astana ha ammesso che il suo obiettivo primario è la Liegi-Bastogne-Liegi di domenica, anche se cercherà di tenere la maglia fino alla fine sul percorso durissimo del Trentino. E dopo questa vittoria, anche se il sospetto c'era già, Vinokourov si candida prepotentemente per l'imminente Giro d'Italia, dove cercherà di portare alta la bandiera dell'Astana.
Tra gli altri candidati alla vittoria finale di questo Giro del Trentino e, ovviamente, del Giro d'Italia, da segnalare il quarto posto di Michele Scarponi a 25 secondi, l'ottavo di Riccardo Riccò (che non sarà al Giro) a 30 secondi e il 13° di Ivan Basso a 35 secondi, mentre Gilberto Simoni, alla prima con la maglia della Lampre dopo un lungo periodo di inattività, è 46° a 1 minuto e 7 secondi.

ORDINE D'ARRIVO
1° Alexandre Vinokourov (Kaz) Astana
2° Stefano Garzelli (Ita) Acqua & Sapone a 16''
3° Matteo Montaguti (Ita) De Rosa - Stac Plastic a 18''
4° Michele Scarponi (Ita) Androni Giocattoli a 23''
5° Piet Rooijakkers (Ned) Skil - Shimano a 25''
6° Timon Seubert (Ger) Team NetApp a 27''
7° Evgeni Petrov (Rus) Team Katusha a 28''
8° Riccardo Riccò (Ita) Ceramica Flaminia a 30''
9° Alessandro Bertolini (Ita) Androni Giocattoli a 32''
10° José Serpa Perez (Col) Androni Giocattoli s.t.

fonte: cyclingnews.com

Vuelta Mexico Telmex, 2°tappa a Francois Parisien, il leader diventa Mancebo

Il canadese Francois Parisien ha vinto la seconda tappa della Vuelta Mexico Telmex regolando in volata i tre componenti di una fuga partita a 50 chilometri dall'arrivo e risultata decisiva per la vittoria di tappa. Il percorso duro e il clima caldo ha favorito l'attacco di quattro uomini, Parisien, Francisco Mancebo della Rock Racing, Edwin Parra Bustamante della Boyaca Orgullo de America e Valery Kobzarenko del Team Type 1. Grazie anche al supporto delle relative squadre, i fuggitivi sono riusciti ad arrivare al traguardo con un discreto vantaggio sugli inseguitori, regolati da Oscar Sevilla a 32 secondi di ritardo. Allo sprint, Parisien si è dimostrato il più veloce superando Mancebo e Parra, mentre Kobzarenko si è leggermente staccato ed è arrivato con 4 secondi di ritardo. A seguito di questa fuga, Mancebo ha preso la maglia di leader con lo stesso tempo di Parisien e Parra. Per il corridore canadese si tratta della prima vittoria stagionale, mentre per la sua squadra, la Spidertech, è l'undicesima e sicuramente la più prestigiosa.

ORDINE D'ARRIVO
1° Francois Parisien (Can) Spidertech
2° Francisco Mancebo (Esp) Rock Racing s.t.
3° Edwin Parra Bustamante (Col) Boyaca Orgullo de America s.t.
4° Valery Kobzarenko (Ukr) Team Type 1 a 4''
5° Oscar Sevilla (Esp) Rock Racing a 32''

CLASSIFICA GENERALE
1° Francisco Mancebo (Esp) Rock Racing
2° Edwin Parra Bustamante (Col) Boyaca Orgullo de America s.t.
3° Francois Parisien (Can) Spidertech s.t.
4° Valery Kobzarenko (Ukr) Team Type 1 a 4''
5° Oscar Sevilla (Esp) Rock Racing a 32''

Tour of the Philippines dominato da David McCann che vince anche l'ultima tappa, la 3° a Jamie Ball

L'irlandese David McCann ha dimostrato di essere nettamente il corridore più forte di questa edizione del Tour of the Philippines. Il corridore della Giant Asia, dopo aver vinto la prima tappa in solitario, ha gestito nella seconda e terza tappa e ha vinto ancora nella quarta, superando allo sprint il compagno di fuga Sascha Damrow e mettendo ancora più minuti tra sé e i suoi diretti avversari. McCann ha così vinto la corsa con 6 minuti e 45 secondi su Lloyd Lucien Reynante della 7 - Eleven e con 6 minuti e 47 secondi su Baler Ravina della Batang Tagaytay, portando a sei le sue vittorie stagionali, tutte ottenute in Asia.
Nella terza tappa la vittoria è andata al sudafricano Jamie Ball della DCM che ha battuto il corridore locale Tots Oledan della American Vinyl LPGMA e il giapponese Shinri Suzuki della Shimano Racing.

3°TAPPA
1° Jamie Ball (Rsa) DCM Team
2° Tots Oledan (Phi) American Vinyl LPGMA s.t.
3° Shinri Suzuki (Jpn) Shimano Racing s.t.
4° Vincent Ang (Sin) CCN Sportswear-Colossi s.t.
5° David McCann (Irl) Giant Asia s.t.

4°TAPPA
1° David McCann (Irl) Giant Asia
2° Sascha Damrow (Ger) CCN Sportswear-Colossi s.t.
3° Yuzuru Suzuki (Jpn) Shimano Racing a 1'50''
4° Travis Allen (Rsa) DCM Team s.t.
5° Jacques Janse Van Rensburg (RSA) DCM Team a 1'53''

CLASSIFICA FINALE
1° David McCann (Irl) Giant Asia
2° Lloyd Lucien Reynante (Phi) 7-Eleven Racing Team a 6'45''
3° Baler Ravina (Phi) Batang Tagaytay a 6'47''
4° Sascha Damrow (Ger) CCN Sportswear-Colossi a 7'09''
5° Irish Valenzuela (Phi) American Vinyl LPGMA a 8'33''
6° Jacques Janse Van Rensburg (Rsa) DCM Team a 8'42''
7° Joel Calderon (Phi) Smart a 9'36''
8° Oscar Rendole (Phi) Smart a 9'53''
9° Arnel Quirimit (Phi) Air21 Team a 11'13''
10° Ronnel Hualda (Phi) American Vinyl LPGMA a 11'45''

Amstel Gold Race, le pagelle di Parliamo di Ciclismo

Puntuali come sempre arrivano le pagelle di Parliamo di Ciclismo, scritte a freddo e dopo aver sentito anche i commenti dei corridori, per avere una visione più globale della corsa. Via con i voti!

Philippe Gilbert (Omega Pharma Lotto): 9
Gara esemplare del belga, sia tatticamente che come gestione delle energie. Risponde a tutti gli attacchi su qualsiasi salita, ci prova a 10 chilometri dall'arrivo ma capisce che è troppo presto e preferisce rimanere in gruppo. Sull'ultima salita è semplicemente il più forte, facendo sembrare normale uno scatto del genere sul Cauberg. Complimenti anche alla squadra che l'ha supportato al meglio, soprattutto Van den Broeck nel finale.

Ryder Hesjedal (Garmin Transitions) 7.5
Alzi la mano chi aveva pensato a un podio del corridore canadese. Davanti alla tv tutti abbiamo avuto la stessa reazione: chi è questo uomo della Garmin, da dove salta fuori??? Bravo a recuperare le energie e a far tirare gli altri nel finale, dimostra doti che potranno tornargli ultimi in futuro, sicuramente adesso è da tenere d'occhio.

Enrico Gasparotto (Astana) 7
La prima nota lieta dell'Italia è quella che arriva da Enrico. Prima ci prova, ma senza troppa convinzione, da lontano, poi saggiamente aspetta il finale per provare a vincere. Sembra averne per arrivare secondo, ma Hesjedal si è dimostrato più fresco. E' una corsa adatta a lui, potrà migliorarsi ancora.

Bert De Waele (Landbouwkrediet) 7.5
All'improvviso uno sconosciuto, come direbbe la Gialappa's. La corsa non è stata molto dura e ciò ha permesso a molti corridori di essere davanti alla fine, ma lui ha anche la forza di anticipare lo scatto dei migliori e di provarci seriamente. Un quarto posto davanti a gente come Cunego, Frank Schleck ed Evans non è da tutti i giorni.

Roman Kreuziger (Liquigas) 6.5
Non si scopre più di tanto durante la corsa eppure sul Cauberg sembra non averne. Un quinto posto è sicuramente un risultato onorevole ma per un talento come lui il podio è accessibile. Da rivedere alla Freccia e alla Liegi.

Damiano Cunego (Lampre) 7
Il podio non arriva per Damiano ma la sua gara mi è piaciuta molto. Fa sempre parte del gruppo di testa ed entra nella fuga buona, sul Cauberg è lì davanti ma lo scatto di Gilbert gli taglia le gambe, si vede che non è ancora al 100%, speriamo che lo sia nelle prossime corse.

Frank & Andy Schleck (Saxo Bank) 6
Un sei per l'impegno. Dai due fratelli lussemburghesi ci si aspetta come minimo il podio, invece Andy lavora per il fratello e poi scompare, mentre Frank sembra pagare lo sforzo negli ultimi chilometri, scomparendo in mezzo al gruppo sul Cauberg. Hanno ancora due possibilità, stiamo a vedere.

Marco Marcato (Vacansoleil) 7.5
Ci lamentiamo sempre che non ci sono nuovi talenti italiani, ed eccone qua uno già bello che pronto. Ci prova in salita, resiste all'attacco di Andy Schleck, rimane nel gruppo dei migliori e ha ancora la forza per arrivare ottavo. La Vacansoleil punta su di lui e fa bene, è un corridore adatto alle classiche del Nord e si potrà togliere tante soddisfazioni in futuro.

Chris Horner (RadioShack) 6
Un sei di stima per essersi presentato alla partenza dopo aver fatto 1800 chilometri in macchina. Protagonista contro Valverde al Giro dei Paesi Baschi, ha dichiarato che la Liegi è più adatta a lui. Se dovesse ripetere la prestazione dell'Amstel, sarebbe un mezzo fallimento.

Team Katusha 7.5
Si gioca le carte che ha a disposizione, non avendo l'uomo per fare la differenza sul Cauberg (Joaquim Rodriguez lo giudichiamo dopo). Ottimo il gioco di squadra tra Ivanov e Kolobnev, portano anche Vorganov tra i migliori. Secondo me Kolobnev, in condizioni "normali", avrebbe vinto, ma purtroppo per lui il gruppo dietro era troppo numeroso.

Cadel Evans (BMC) 6.5
La solita gara generosa per il campione del mondo, questa volta in appoggio di Karsten Kroon (5.5) che non ripaga il suo ottimo lavoro. La mia speranza è che nelle prossime due gare lavori per se stesso e non per i compagni, perché la forma sembra esserci.

Rabobank 4
Fallisce miseramente l'appuntamento con la corsa di casa. Il primo arrivato è Martens undicesimo, poi Freire quattordicesimo. Gesink deludente, negli ultimi chilometri tirano a tutta per riprendere il fuggitivo. Ma per chi? Forse per dovere di ospitalità. O forse speravano veramente che Freire sul Cauberg resistesse agli attacchi.

Vincenzo Nibali (Liquigas) 6
Quando l'ho visto scattare appena ripreso il gruppetto Cunego mi sono messo le mani tra i capelli. Poi, ascoltando le sue dichiarazioni, ha fatto un grande gesto per il compagno Kreuziger, dando tutto prima della salita finale. La cosa che mi lascia un po' perplesso è proprio il fatto che è arrivato scarico. Non è stato l'unico, anzi, ma sembra che gli manchi qualcosa nelle corse più importanti.

Francesco Gavazzi (Lampre) 5.5
Mi aspettavo di più da lui, la gara è l'ideale per le sue caratteristiche ma si perde nel momento decisivo e non riesce più a rientrare. Un vero peccato, la stoffa del campione c'è, ci riproverà nelle prossime gare.

Simon Gerrans (Sky) 5
Non stava bene, così ha dichiarato, ma perde la prima occasione da capitano in una gara adatta alle sue caratteristiche. Dall'anno prossimo si ritroverà un Boasson Hagen sicuramente più maturo e in forma e potrebbe tornare a fare il gregario, deve sfruttare le occasioni che gli rimangono.

Joaquim Rodriguez (Katusha) 4
Era in gara? Dov'è finito lo Joaquim Rodriguez delle ultime settimane? Si stacca miseramente da trenta corridori e finisce per ritirarsi. Se stava bene, la sua prestazione è assolutamente inconcepibile. Probabilmente era l'unico che poteva rivaleggiare con Gilbert, se recupererà la condizione la Freccia Vallone è la sua corsa.

Parliamo di Ciclismo 6.5
Indovinare Gilbert sul podio non era difficile, mentre azzeccare Hesjedal e Gasparotto era altamente improbabile. Si sentiva che la gara era un terno al lotto e così è stato. Sorprese positive Cunego e Marcato, conferme Ivanov e Kolobnev, mezza delusione i fratelli Schleck, desaparecido Joaquim Rodriguez.

Ora sotto con la Freccia Vallone.

Amstel Gold Race, i commenti dei protagonisti

Philippe Gilbert (Bel) Omega - Pharma Lotto, 1° Classificato
"Sono partito come favorito ed è stato bellissimo essere capace di vincere e realizzare le aspettative. Ho aspettato a sprintare fino ai 350 metri. Poi sono scattato come l'anno scorso nello sprint per il quarto posto. Negli ultimi 50 metri ho avuto il tempo per gustarmi la vittoria, quelli sono stati i secondi più belli della mia carriera".
"Stavo bene sin dalla partenza. Ho ricevuto molto aiuto dalla mia squadra, correndo sempre tra i primi trenta-quaranta corridori. Avevamo anche molti corridori nel finale come Daniel Moreno e Jurgen Van Den Broeck, questo è stato di grande aiuto".
Gilbert ha parlato anche della decisione di farsi riprendere durante l'attacco a 10 chilometri dall'arrivo. "Il senso della corsa andava sempre più verso destra, mettendomi sempre di più controvento e stava diventando dura. Marc Sergeant mi ha detto di aspettare ancora un po' dalla radio. E' stata una scelta vitale per aiutarmi a vincere, altrimenti mi avrebbero ripreso molto dopo e non avrei potuto recuperare le energie per lo sprint".

Ryder Hesjedal (Can) Garmin - Transitions, 2° Classificato
"Non potrei essere più felice. E' incredibile. Questo piazzamento per me significa molto. Ho iniziato a pensarmi come corridore per queste corse qualche anno fa e non avevo niente se non rispetto per esse".
Parlando degli attacchi nel momento caldo della corsa, ha detto: "Qualcuno ha attaccato e io ho provato a rientrare quando la velocità sulle salite è aumentata. Poi abbiamo affrontato il Keutenberg ed ero in mezzo al gruppo. Chris Horner e Cadel Evans hanno provato un'azione e io sono andato con loro. Ero sicuro che saremmo riusciti a rientrare. Quando sapevo che stava per iniziare il Cauberg ho provato semplicemente a recuperare le energie".

Enrico Gasparotto (Ita) Astana, 3° Classificato
"Ero pronto per lo sprint ma Gilbert è stato il più forte e non c'era niente che potessi fare quando ha accelerato. Kreuziger mi ha un po' chiuso contro le barriere nello sprint ma Gilbert è Gilbert ed era imbattibile nel finale. Magari potevo arrivare secondo invece che terzo ma non potevo vincere. Ho sempre detto che questa corsa è fatta per me e adesso mi preparerò ancora meglio per il futuro e spero di essere ancora più forte l'anno prossimo".
Gasparotto è stato uno di quei corridori a dover fare più di 1000 chilometri in auto per arrivare in Olanda: "Non stavo molto bene per il lungo viaggio, così la squadra mi ha detto di stare a ruota. L'ho fatto e ha funzionato perché c'è stato un ricongiungimento finale prima del Cauberg".

Bert De Waele (Bel) Landbouwkrediet, 4° Classificato
"Per la nostra squadra è stata una grande giornata. Solo io e Scheirlinckx potevamo risparmiarci per il finale. Gli altri sapevano che dovevano fare qualcosa per farci pubblicità, come ha fatto Delfosse andando in fuga".
A chi gli ha chiesto se avesse avuto una giornata super ha risposto: "Se riesci a correre a fianco di questi grandi corridori certamente hai avuto una super giornata, specialmente per un corridore del mio livello".
Parlando della corsa, De Waele ha detto: "In discesa, dopo il Keutenberg, ho avuti i crampi perché stavano andando veramente forte per andare a prendere i fuggitivi. Pensavo che mi sarei staccato ai piedi del Cauberg", invece ha avuto le forze per attaccare "Ho visto che avevo del margine. Ho pensato: perché non provarci. Se volevano vincere avrebbero dovuto passarmi. L'unica cosa che potevo fare era provarci. Penso che sia stato un bel tentativo, anticipare i grandi nomi, provare un attacco a sorpresa a 350-400 metri dall'arrivo... ma quando ho visto che Gilbert era proprio dietro alla mia ruota e mi ha superato, ho capito che il miglior corridore avrebbe vinto la corsa. Mi sono guardato dietro ed ero sorpreso di avere ancora del vantaggio. Peccato che altri due corridori mi abbiano superato altrimenti potevo finire sul podio".

Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team
"E' stata dura. E'stata la mia migliore Amstel ma non è ancora abbastanza. Stavo bene negli ultimi 10 chilometri quando ho avuto i crampi. Da allora ho fatto la mia corsa cercando di aiutare Karsten che stava meglio. Non avevo fatto molte delle salite di oggi ma se fossi riuscito a gestire meglio la mia posizione in gara negli ultimi chilometri delle salite il mio risultato poteva essere migliore. Ma questa è una buona lezione imparata per la prossima volta e la mia corsa mi rende ottimista sul resto della settimana".

Alexandr Kolobnev (Rus) Team Katusha
"Sapevamo che Gilbert sarebbe stato il più forte sul Cauberg e quindi dovevamo fare qualcosa prima dello sprint. Ivanov ci ha provato prima di me e siccome eravamo entrambi nella fuga era giusto che ci provassi anche io. Penso di aver attaccato al momento giusto ma non avevo molte informazioni sul vantaggio e non sapevo bene che fare. Ho deciso di provarci e ho dato tutto per stare davanti. Ho provato a guardarmi dietro ma c'erano così tante moto che non vedevo i corridori dietro, così ho pensato che avessi qualche chance di vittoria. Ho dato tutto prima del Cauberg ed era difficile tenere duro dopo. Non avevo più energie quando mi hanno preso. E' stato un peccato ma ero felice perché ci avevo provato. So di aver perso più corse di quelle che ho vinto con questi attacchi ma continuerò a provarci".

Andy Schleck (Lux) Saxo Bank
"E' stata una buona corsa ma quando siamo arrivato all'Eyserbosweg sapevamo che dovevamo provare da lontano. Eravamo cinque o sei in cima alla salita ma non ho mai visto un Amstel come questa, probabilmente le condizioni l'hanno resa più facile perché c'erano troppi corridori ancora in gara. Dopo l'Eyserbosweg non è normale. Quando siamo arrivati agli ultimi 10 chilometri avevo un po' di crampi e mi è mancato qualcosa sull'ultima salita. La mia condizione è buona e ora guardo alle prossime due gare".
Sul suo attacco sul Eyserbosweg ha dichiarato: "Era il momento giusto, il punto chiave per attaccare. Le condizioni non erano come gli anni scorsi e in molti sono rientrati. All'inizio c'erano solo Gilbert e Cunego, poi 5 o 6, poi 11 e alla fine eravamo in 30".

Robert Gesink (Ned) Rabobank
"Oggi semplicemente non stavo molto bene. Questa è la verità. Sul Eyserbosweg non potevo stare davanti quando hanno accelerato. E' stato molto triste perché vivo qua vicino. Quasi tutta la corsa è stata facile per me, ma ovviamente le cose sono esplose negli ultimi 50 chilometri e quando è successo, ho sentito subito che non era la mia giornata. Mi spiace per la squadra, questa era la nostra corsa. Non avevamo fatto bene negli ultimi anni ma ci riproverò e riuscirò a vincerla. Penso sia possibile".

Oscar Freire (Esp) Rabobank
Oscarito ha risposto a una domanda sul perché non sia ancora riuscito a vincere questa corsa: "Me lo chiedo anche io. Sono ancora fiducioso ma dovrò essere fortunato. Due o tre volte sono stato nel finale in buona posizione per una vittoria, ma non ho mai avuto le gambe al momento giusto. L'anno della vittoria di Erik Zabel (2000) poteva essere mio. Ma ho sprintato così male che non era possibile".

Chris Horner (Usa) Team RadioShack, 10° Classificato
"Arrivando all'ultima salita tutto quello a cui pensavo era che volevo che fosse finita. E' stata solo dolore e sofferenza. Le mie gambe erano andate quando abbiamo iniziato il Cauberg. Il tempo era troppo bello e tutti a questo livello potevano salire questo tipo di montagne, dovevano essere almeno due volte più lunghe. Quando Gilbert ha accelerato l'ho seguito ma l'hanno fatto tutti, ma quando ha accelerato ancora tutti hanno iniziato a faticare e non c'è stato più niente da fare. La forma c'è, spero che quando faremo la Liegi, dove le salite sono un po' più lunghe, potrò fare meglio".

Erik Dekker (Ned) Rabobank, Team manager
"Il nostro obiettivo era il primo posto. Ora siamo qua a mani vuote e non abbiamo vinto la nostra corsa di casa. Siamo molto dispiaciuti. Avevamo deciso che se Robert Gesink non fosse stato davanti sul Keutenberg, allora avremmo corso per Oscar Freire. E il piano è funzionato bene. E' veramente frustrante quando il piano che hai creato viene eseguito bene e manca solo il risultato finale".

Brent Copeland (Rsa) Lampre, Direttore Sportivo
"L'ottima prestazione di squadra, per meccanismi e per attenzione in corsa, è stata impreziosita da una gara brillante da parte di Cunego. Siamo rimasti coperti per tutta la prima parte di gara poi, quando la Saxo Bank ha smesso di tirare e conseguentemente il vantaggio della fuga nata nei primi chilometri aumentava, abbiamo alternato Spezialetti, Loosli e Righi in testa al gruppo assieme a qualche altra squadra, mentre Bono, Mori e Pietropolli hanno svolto al meglio il compito di copertura per Gavazzi e Cunego. Damiano ha mostrato una pregevole reattività quando si è incendiata la corsa, Francesco ha perso invece l'attimo buono per agganciare il gruppo dei migliori. Nel lungo sprint in salita sul Cauberg, a Cunego sono mancate in parte quelle forze tolte dai giorni scorsi fatti di allenamenti un po' limitati dalla gastroenterite, comunque la bontà della prestazione non è in discussione. L'unico rammarico riguarda l'azione nella quale si è trovato Cunego a 10 km dal traguardo: non ci fossero stati due corridori della stessa squadra, Katusha, che comprensibilmente si alternavano nel provare a scattare, i fuggitivi avrebbero trovato una buona intesa che avrebbe forse permesso loro di giungere sul Cauberg con un vantaggio maggiore".

Simon Gerrans (Aus) Team Sky, Scott Sunderland - Team Manager
"Stavo meglio rispetto alla Freccia del Brabante di mercoledì, ma non ero al massimo negli ultimi 30 chilometri. Mi sono staccato sull'Eyserbosweg ma fino a quel punto non stavo andando così male. Spero di fare meglio durante la settimana".
Il team manager Scott Sunderland ha commentato sempre sullo stato di forma di Gerrans: "La squadra stava lavorando per Simon che stava bene fino a circa 25 chilometri dalla fine, ma quando Andy Schleck ha attaccato semplicemente non ne aveva. Non eravamo al 100% e sicuramente questa è la ragione, cercheremo di capirne la causa".

Bjarne Riis (Den) Saxo Bank, Team Manager
"Gilbert aveva le gambe migliori oggi. Era il più forte e ha meritato di vincere. Ma tutta la squadra sapeva cosa doveva fare e ha provato di tutto. Qualche volta non funziona e questa volta è andata proprio così".
Sulla forma dei fratelli Schleck ha dichiarato: "La cosa buona è che sappiamo che ci sono entrambi e che stanno bene. E' un ottima cosa averli in forma".

fonti: vari siti di news e siti ufficiali delle squadre