lunedì 12 aprile 2010

Parigi - Roubaix, i commenti dei protagonisti

Fabian Cancellara (Swi) Saxo Bank, 1° Classificato
"Sapevo che la mia forma e il modo in cui sono andate le scorse settimane avrebbero spaventato i miei avversari, anche se avessi avuto soltanto dieci metri di vantaggio. Quando ho accelerato sapevo che sarebbe stata dura riprendermi e questa è stata una motivazione in più. Sapevo che questo gli avrebbe fatto male, questa volta psicologicamente. Dopo il tratto di Mons-en-Pevele ho chiesto all'auto della squadra quanti corridori fossero dietro, perché sapevo che potevano correre contro di me, ma non l'hanno fatto. Dalla macchina mi hanno detto "sono stanchi, è l'ora di andare". Chi avrebbe potuto recuperare lo svantaggio? C'erano Boonen, Flecha e Hushovd e altri ma pensavo che loro sapevano che stavano correndo per il secondo posto. Sono stato capace di guadagnare un buon vantaggio e mantenerlo fino all'arrivo".
Sul comportamento Boonen e la sua gara, lo svizzero ha detto: "Sapevo che ci stavamo guardando l'uno con l'altro durante la gara e il modo in cui si stava sviluppando la corsa mi ha reso un po' nervoso. Non avevo più compagni di squadra e c'erano tanti altri corridori. Sapevo che ci potevano essere degli attacchi e che avrei potuto perdere la fuga giusta. Boonen ha provato a creare una fuga e sicuramente dovevo seguirlo. Ma sentivo che stava un po' esagerando. Il team manager mi ha detto di stare calmo e di non fare la corsa degli altri ma di fare la mia. Credo che Boonen volesse creare una prima selezione perché voleva arrivare allo sprint nel velodromo, ma sapevo che non voleva farlo contro di me vista la mia forma e le mie vittorie. Quando ho attaccato ero davanti e c'era un piccolo ventaglio. Ho accelerato e dopo Mons-en-Pevele avevo il vantaggio e le motivazioni per andare a tutta. Volevo creare un piccolo gruppetto e vedere come andava ma sono rimasto da solo e così sono andato".

Tom Boonen (Bel) QuickStep, 5° Classificato
"Sono dispiaciuto? Certo, lo sono, e anche frustrato perché Cancellara ha attaccato nell'unico momento che non ero in testa. E' stato avvisato probabilmente dalla sua auto che ero indietro. Comunque sia, non penso che avrei potuto battere Cancellara oggi, soprattutto vedendo come ha vinto. Ma non ho potuto giocarmi le mie possibilità e questo è un po' frustrante. Se lui mi avesse staccato l'avrei accettato meglio".
Boonen ha continuato a parlare della corsa, dopo l'attacco di Cancellara: "Sono stato bloccato da tre corridori della Columbia. Ho dovuto passarli e mettermi al vento e, una volta in testa, ho cercato di organizzare l'inseguimento ma nessuno voleva correre. Poi ho affrontato il pavé al 100%, come lui. Ho ripreso tutti quelli che stavano davanti e quando siamo usciti dal pavé lo svantaggio era ancora gestibile. Erano in quattro o cinque alla mia ruota ma hanno pensato che andava bene così, che era meglio correre per il secondo posto. Credo che questo sia bizzarro. E' meglio essere soltanto in due o tre che vogliono andare a tutta che essere in una situazione come quella che si è creata. Quando ci sono due o tre mele marce, rovinano tutto. In pratica non c'è stato un vero inseguimento a Cancellara. Non c'era cooperazione. Se lavoravamo in quattro avremmo recuperato lo svantaggio, anche su Cancellara".

Thor Hushovd (Nor) Cervelo, 2° Classificato
"Oggi sono molto felice perché non c'erano possibilità di battere Cancellara dopo che ha attaccato a 50 chilometri dall'arrivo. Penso che tutto il gruppo abbia capito che era impossibile andarlo a riprendere. Per questo sono felice".
"E' stata una gara per il secondo posto. L'intera squadra ha fatto un grande lavoro, con Jeremy Hunt e Roger Hammond davanti. Ero molto ma molto stanco alla fine così volevo salvarmi il più possibile per vincere lo sprint. E' stato un buon podio. Ho lottato duramente tutto l'anno ma niente ha funzionato. Oggi era l'ultima corsa ed era l'obiettivo più grande. E ho trovato la forma. Un anno potrò vincerla".

Juan Antonio Flecha (Esp) Team Sky, 3° Classificato
"Sono contento di come ho corso perché sono ancora sul podio. Ho lavorato molto nel finale perché Hushovd mi aveva detto di avere i crampi. Mi ha battuto allo sprint ma non è importante. Secondo o terzo è comunque un ottimo risultato. E sarà qui anche l'anno prossimo per riprovarci. Sono contento anche per Fabian. Abbiamo corso insieme alla Fassa Bortolo e siamo buoni amici. Vincere Fiandre e Roubaix è qualcosa di speciale. E' stato il più forte e quello che ha preso il rischio più grande a scattare così presto. Non molte persone possono fare quello che ha fatto. Ci vogliono le palle per fare quello che ha fatto Fabian e lui ce le ha".

Roger Hammond (Gbr) Cervelo, 4° Classificato
"Speravo di aprire la gara presto e far lavorare i compagni di Boonen e Cancellara. Ma Cancellara era da solo e così ho iniziato ad attaccare presto. Ma Fabian è stato incredibile, è di un altro pianeta, e subito ha guadagnato un minuto. Dopo 10 minuti, sapevamo che stavamo correndo per il secondo posto. Credo che un secondo e un quarto posto non siano male, se togliamo Cancellara dall'equazione abbiamo un primo e un terzo".

Bjorn Leukemans (Bel) Vacansoleil, 6° Classificato
Leukemans ha parlato del suo tentativo di seguire Cancellara e del suo attacco: "Oggi non ho visto nessuno che poteva battere questo Cancellara. Quando sono scattato, speravo che dietro si sarebbero guardati ma, sfortunatamente, alla radio ho sentito che stavano ritornando su di noi. Eppure, se mi ha staccato, è perché la mia ruota anteriore si è sgonfiata con il passare dei chilometri. In tutte le svolte, ero obbligato praticamente a fermarmi per non cadere. Mi sembrava di correre dietro una moto ma Cancellara era veramente dietro una moto, quella della televisione e, all'uscita da una curva, ha accelerato portandosi dietro Fabian nella sua scia. Dopo, nell'inseguimento, nessuno pedalava con la stessa convinzione di prima e ho capito che qualcuno pensava soltanto al podio".

Filippo Pozzato (Ita) Katusha, 7° Classificato
Pozzato è arrivato al velodromo di Roubaix con in mano una foto di Franco Ballerini mentre correva la sua ultima Roubaix, nel 2001, e sul traguardo ha aperto la sua maglietta mostrando una scritta "Merci Roubaix". L'italiano ha conquistato il premio speciale per il primo italiano all'arrivo, in memoria di Ballerini: "Volevo veramente tanto quel premio speciale. Lo terrò a casa come mio modo per ricordarmi di Franco. E' stata una persona importante per me. Speravo di ricordarmi di lui vincendo ma non potevo fare di più. Sono rimasto sorpreso da come sono riuscito a gestirmi dopo che non avevo corso negli ultimi giorni. Ho fatto gli ultimi 30 chilometri con una grande determinazione. Ho provato a marcare Cancellara per quanto ho potuto. Ma quando è scattato, tutti ci guardavamo e nessuno aveva le gambe per seguirlo. Credo che Boonen siamo rimasto un po' intontito dall'attacco di Cancellara, probabilmente non pensava che avrebbe attaccato così presto. Ma tutti sappiamo che Fabian ha un grande, grande motore e che può fare cose come questa".

Leif Hoste (Bel) Omega Pharma Lotto, 8° Classificato
Mostrando la mano infortunata per una caduta, il corridore belga ha detto "Non è niente. Ho corso la gara che volevo fino alla foratura. Eravamo molto probabilmente a più di 20 chilometri dal traguardo, nel settore quando Flecha ha attaccato. Lo stesso punto dove mi è entrata la bandiera nella ruota nel 2004. Ho lottato per 20 chilometri. E' stata dura. Sono stato da solo per molto tempo, lottando contro il vento".
Sul momento dell'attacco di Cancellara, Hoste ha dichiarato: "Ho provato ad anticipare. Quando Cancellara è arrivato ho continuato con il mio ritmo perché non c'era molto che potevamo fare contro di lui. Come squadra c'eravamo. Abbiamo corso una buona gara d'attacco. Anche Greg Van Avermaet ha forato. Jurgen Roelandts era con me ma anche lui ha forato nel momento peggiore. Questa è la Roubaix".

Sebastien Hinault (Fra) Ag2R, 9° Classificato
"Speravo in un piazzamento nei migliori 20, nei 10 se tutto fosse andato bene, ma oggi, anche un posto nei primi 5 era possibile. Ero nel gruppo di testa con Boonen, Flecha, Hushovd, Pozzato e gli altri. A 20 chilometri dall'arrivo, ero un po' affaticato. Quando Flecha ha attaccato, mi sono staccato. Mi sono spaventato perché pensavo di essere raggiunto ma mi sono gestito per arrivare nei primi dieci".
Sull'attacco di Cancellara ha dichiarato: "L'ho visto da vicino quando ci ha passati. Andava almeno 3/4 km/h più veloce di noi sul pavé. Non potevamo seguirlo. L'unico che ci ha provato è stato Leukemans, ha fatto 300 metri e ha mollato".

Servais Knaven (Ned) Milram, 16 Parigi - Roubaix terminate
"Adesso sono felice. E' stata una giornata dura con il vento contrario. Ce n'era parecchio alla partenza e poi è iniziato il pavé e il vento laterale. Settimana scorsa pensavo che era importante fare una buona corsa ma negli ultimi giorni in tanti hanno iniziato a parlare del record, così ho realizzato quanto sarebbe stato bello finire per la 16° volta la corsa. E' stato un grande traguardo per me. La prima volta che sono venuto qui ero molto nervoso. Pensavo tra me e me "Ce la farò o no?", ma sin da quella volta questa corsa è diventata uno dei miei principali obiettivi. Vedremo se tornerò ancora qua".

George Hincapie (Usa) BMC
"Non è stata la mia giornata. Ho avuto molte difficoltà a seguire le accelerazioni e mi sono ritrovato senza forze. Non avevo tutta la potenza nel mio motore oggi. Non stavo così bene come nei giorni prima della gara, è un peccato".

Stijn Devolder (Bel) QuickStep
Il belga ha parlato delle sue ripetute forature e delle cadute: "Non ho mai avuto la possibilità di essere in corsa. E' frustrante quando sei in forma ma non riesci a fare niente. Mi sono fatto male al ginocchio in corsa, il dottore mi ha curato un paio di volte ma i suoi trattamenti non mi hanno aiutato. E' un momento brutto perché sono tornato al livello che volevo. Devo continuare a lavorare e un giorno la fortuna arriverà. Spero di avere una buona estate o un buon autunno".

Matti Breschel (Den) Saxo Bank
Il danese ha parlato del suo ritiro, causato da problemi al ginocchio destro. "Ho avuto qualche problema in gara. Ho provato a curarmi ma non è servito, e nella foresta di Arenberg il mio ginocchio si è bloccato. Penso sia un problema serio. Spero abbia tenuto ma sta diventando sempre peggio. Come ciclista devi sempre stare attento alle ginocchia perché sono qualcosa di molto fragile. E adesso sono un po' nervoso e preoccupato".

Tyler Farrar (Usa) Garmin - Transitions
"Per far bene alla Roubaix servono buone gambe e fortuna. Oggi, ho avuto soltanto metà di questa equazione. E' un peccato. Volevo veramente vedere di cosa ero capace ma non ne ho avuta la possibilità. La mia corsa è finita prima ancora che la vera gara fosse iniziata".
Sulla caduta che ha coinvolto anche Vansummeren ha commentato: "Sono caduti proprio davanti e non ho potuto evitarli. Non mi sono fatto male ma la bici era inutilizzabile. Ho preso la ruota di Julian Dean ma la bici era proprio ingestibile. Avevo una bici pronta dopo la foresta di Arenberg, sono riuscita a prenderla e potevo vedere il gruppo. Stavo cercando di rientare con le auto ma la giuria stava facendo lo sbarramento per i corridori staccati".

David Millar (Gbr) Garmin - Transitions
"Non so se correrà la Roubaix ancora, sicuramente non l'anno prossimo. Penso che Fiandre e Amstel siano più adatte a me. La mia aspettativa era che sarebbe stata dura, e lo è stato. Ammetto di non essere al meglio sul pavé, non mi viene naturale. Non ho il completo controllo della situazione".

Bjarne Riis - Saxo Bank, Team Manager
Parlando dell'attacco di Cancellara, Riis ha dichiarato: "Gli ho detto io di attaccare alla radio. Appena ho visto che Boonen non era alla sua ruota, gli ho detto "Vai ora". Un corridore come lui, quando parte, è per vincere, non per divertimento. Sapevo che era il momento giusto e che stava correndo per vincere la corsa. Altrimenti l'avrei fermato subito".
Su Boonen ha dichiarato: "Boonen ha fatto degli errori durante la corsa. Quanti? Due possono essere già troppi. Penso che se vuoi vincere la corsa devi stare calmo, rilassato e non stressato. E andartene quando devi andare. Il problema per gli altri è che Fabian andava forte, anche da solo. Sapevamo questo ed era un bonus che avevamo, potevamo farlo partire da lontano e abbiamo sfruttato questa strategia. Non molti corridori possono fare questo".

Nico Verhoeven - Rabobank, Team Manager.
Il direttore sportivo della Rabobank commenta il risultato della squadra, con il migliore, Tjallingii, 31° a 7 minuti. "Questa è la Parigi - Roubaix. E' un gioco di inconvenienti. Alcuni li puoi correggere, altri no. I primi 200 chilometri sono andati come volevamo", poi Langeveld ha bucato ed "è riuscito a rientrare nel primo gruppo ma il finale era iniziato e i favoriti erano già andati". Tjallingii era davanti ma ha rotto il cambio "e non c'era possibilità di un cambio bici, perché in quel momento non potevamo essere dietro di lui. Così le nostre possibilità sono svanite. Se Maarten non avesse rotto il cambio e fosse riuscito a stare con il gruppo di Boonen, un piazzamento nei dieci sarebbe stato possibile".
Parlando della prova di Boom, all'esordio alla Roubaix, ha commentato: "Come al Fiandre, Lars è andato bene nei primi 200 chilometri. Avrà le sue opportunità, ma adesso 259 chilometri per lui sono troppi".

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