Aveva tre giorni Basso per cercare di strappare la maglia rosa dalle spalle di Arroyo. Missione compiuta al primo tentativo. La vittoria sul traguardo dell'Aprica è andata a un immenso Michele Scarponi dell'Androni Giocattoli, dimostratosi ancora una volta il migliore oltre a Basso in salita, ma la vera vittoria è quella di un corridore che 4 anni orsono, proprio sul traguardo della località lombarda, aveva messo il sigillo sul successo in quel magico Giro d'Italia. Ma dietro a un campione come Ivan c'è anche un collettivo eccezionale, una squadra costruita ad arte per vincere e convincere, per riportare il proprio capitano lì dove merita di stare. Punta di questa squadra di gregari campioni è sicuramente Vincenzo Nibali che stringe i denti sul Mortirolo, disegna le curve per il proprio capitano durante la terribile discesa e lo aiuta per quanto ancora riesce a fare negli ultimi chilometri di salita verso l'arrivo. Ma questa tappa è diventata epica non solo per i tre davanti ma anche per quelli dietro. Per lo scatto di Garzelli sul Trivigno per andare a vincere un'altra tappa, la scalata di Vinokourov al Mortirolo, salita sicuramente non congeniale per le sue caratteristiche, la discesa a tutta della maglia rosa Arroyo, pronto a rischiare l'osso del collo per mantenerla, gli ultimi chilometri di Evans e Sastre, che insieme a Gadret, Vinokourov e Arroyo non avevano quasi più la forza di andare avanti da tanto questo Giro è stato e sarà duro.
Si capisce subito che manca poco a Verona già dal mattino, quando decidono di non prendere il via Julian Dean, Danilo Hondo e André Greipel, per loro il Giro è finito ieri, ormai ci sono solo salite. Dopo 46 chilometri di corsa riescono ad andarsene in 9, Jan Bakelants dell'Omega Pharma Lotto, Francesco Failli dell'Acqua & Sapone, Branislau Samoilau della QuickStep, Luca Mazzanti della Katusha, Yuriy Krivtsov dell'Ag2R La Mondiale, Jackson Rodriguez dell'Androni Giocattoli, William Bonnet della BBox, Xavier Tondo della Cervelo e Leonardo Duque della Cofidis. Il loro vantaggio cresce fino a quasi 9 minuti di vantaggio con la Liquigas che dietro controlla la situazione, pronta e compatta per scatenare l'inferno sulle salite successive. Poco prima del primo passaggio all'Aprica ci prova Vladimir Karpets della Katusha ma il suo attacco non dura molto e viene ripreso all'inizio della salita del Trivigno. L'unico attacco viene portato da Stefano Garzelli dell'Acqua & Sapone che prova ad avvantaggiarsi rispetto al gruppo per cercare di gestirsi sul Mortirolo e vincere la tappa. In cima alla salita passano per primi Samoilau, Rodriguez e Duque, mentre Failli si era fermato ad aspettare Garzelli che si trovava insieme a Bakelants. Il ritardo dei tre è di 1 minuto e 24 secondi mentre il gruppo maglia rosa passava a 2 minuti e 45. All'inizio della salita del Mortirolo il gruppo Garzelli riesce a rientrare sulla testa della corsa, sfruttando soprattutto il grande lavoro del compagno Failli, e sulle prime rampe il corridore dell'Acqua & Sapone prova a involarsi da solo con il solo Samoilau che tenta di resistergli a ruota. Anche il gruppo della maglia rosa inizia il Mortirolo e già dalle prime rampe l'incredibile ritmo imposto da Sylwester Szmyd miete le prime vittime tra cui Richie Porte, Marco Pinotti e Damiano Cunego, compresa la maglia rosa Arroyo che si stacca poco dopo. Finito il lavoro del polacco davanti si porta Basso e iniziano a cedere tutti gli altri, prima fra tutti Sastre, poi Vinokourov. Alla ruota del varesino rimangono soltanto Scarponi, Nibali ed Evans. Il campione del mondo prova in tutti i modi a rimanere a ruota di Basso ma per lui è impossibile e dopo pochi metri deve soccombere, lasciando davanti un terzetto tutto italiano. Il ritmo imposto da Basso è terribile e il suo gruppetto inizia a riprendere in serie tutti i fuggitivi, compreso Garzelli che non riesce a tenere la lloro ruota. Dietro, Evans si fa riprendere e staccare sia da Vinokourov che da Sastre, facendo capire di essere ormai al gancio. Basso, Nibali e Scarponi passano in cima al Mortirolo insieme con un grande Vinokourov a 55 secondi, Evans è a 1 minuto e 42 e Arroyo a 2 minuti e 2 secondi, sicuramente non un'eternità. Nella difficile discesa di 19 chilometri dopo la vetta, in testa si porta Nibali con Basso alla sua ruota. La strada è stretta e con tante curve e, in più, l'asfalto è reso viscido dalla pioggia. Basso fa fatica a tenere la ruota di Nibali ma il siciliano, come Basso ha fatto in salita, aspetta il suo capitano aiutandolo a scendere. Dietro, Arroyo è una furia e riprende prima Evans, poi Sastre e Gadret e infine anche Vinokourov, arrivando addirittura a 38 secondi di ritardo dalla testa della corsa a 20 chilometri dall'arrivo. Ad Arroyo e Vinokourov si aggiungono anche Sastre, Evans e Gadret e, visto che la salita finale non presenta pendenze impossibili, sembrava ormai imminente l'aggancio al gruppo di Basso. Ma davanti Nibali e soprattutto Basso non si perdono d'animo e iniziano a mulinare con in testa soltanto il traguardo mentre dietro la stanchezza inizia ad affiorare e il solo Arroyo prova a tirare con una certa convinzione. Qui si decide la tappa e, forse, il Giro d'Italia. Il vantaggio inizia ad aumentare finché sul traguardo non sarà di 3 minuti e 5 secondi, quello che bastano a Basso per vestire la tanto ambita maglia rosa. La volata è vinta da un generoso Scarponi che ha contribuito per quanto poteva alla fuga, con Basso e Nibali secondo e terzo.
La classifica generale è completamente rivoluzionata con Basso che guida con 51 secondi su Arroyo, mentre Nibali è terzo a 2 minuti e 30. Scarponi è poco più indietro, quarto a 2 minuti e 49 mentre Evans, Sastre e Vinokourov devono alzare bandiera bianca, dimenticandosi anche il podio. Ma non è finita qui, domani c'è il Gavia, la lunga discesa e l'arrivo in salita al Passo del Tonale. Sarà ancora battaglia, ne siamo certi.
ORDINE D'ARRIVO
1° Michele Scarponi (Ita) Androni Giocattoli
2° Ivan Basso (Ita) Liquigas - Doimo s.t.
3° Vincenzo Nibali (Ita) Liquigas - Doimo s.t.
4° Alexandre Vinokourov (Kaz) Astana a 3'05''
5° John Gadret (Fra) Ag2R La Mondiale s.t.
6° Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team a 3'06''
7° David Arroyo (Esp) Caisse d'Epargne s.t.
8° Carlos Sastre (Esp) Cervelo Test Team s.t.
9° Branislau Samoilau (Blr) Quick Step a 5'27''
10° Marco Pinotti (Ita) Team HTC - Columbia s.t.
CLASSIFICA GENERALE
1° Ivan Basso (Ita) Liquigas - Doimo
2° David Arroyo (Esp) Caisse d'Epargne a 51''
3° Vincenzo Nibali (Ita) Liquigas - Doimo a 2'30''
4° Michele Scarponi (Ita) Androni Giocattoli a 2'49''
5° Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team a 4'00''
6° Carlos Sastre (Esp) Cervelo Test Team a 5'32''
7° Richie Porte (Aus) Team Saxo Bank a 6'00''
8° Alexandre Vinokourov (Kaz) Astana a 6'22''
9° Robert Kiserlovski (Cro) Liquigas - Doimo a 12'44''
10° Marco Pinotti (Ita) Team HTC - Columbia a 13'40''
1 commenti:
La forza, la determinazione e la classe di Basso,la dedizione di Nibali e l'armonia della squadra:un perfetto cocktail rosa. L'azione del tandem della Liquigas mi ha ricordato il volo di Hinault - Bernaudeau dallo Stelvio verso Sondrio nel Giro del 1980 con gli avversari dispersi a 7'. Ora c'è solo l'insidia della discesa del Gavia, ma sogno la maglia rosa all'attacco e solo sul Tonale, un altro stradone come quello dell'Aprica...
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