venerdì 28 maggio 2010

Giro d'Italia, Ivan Basso conquista la maglia rosa, Michele Scarponi vince all'Aprica

Aveva tre giorni Basso per cercare di strappare la maglia rosa dalle spalle di Arroyo. Missione compiuta al primo tentativo. La vittoria sul traguardo dell'Aprica è andata a un immenso Michele Scarponi dell'Androni Giocattoli, dimostratosi ancora una volta il migliore oltre a Basso in salita, ma la vera vittoria è quella di un corridore che 4 anni orsono, proprio sul traguardo della località lombarda, aveva messo il sigillo sul successo in quel magico Giro d'Italia. Ma dietro a un campione come Ivan c'è anche un collettivo eccezionale, una squadra costruita ad arte per vincere e convincere, per riportare il proprio capitano lì dove merita di stare. Punta di questa squadra di gregari campioni è sicuramente Vincenzo Nibali che stringe i denti sul Mortirolo, disegna le curve per il proprio capitano durante la terribile discesa e lo aiuta per quanto ancora riesce a fare negli ultimi chilometri di salita verso l'arrivo. Ma questa tappa è diventata epica non solo per i tre davanti ma anche per quelli dietro. Per lo scatto di Garzelli sul Trivigno per andare a vincere un'altra tappa, la scalata di Vinokourov al Mortirolo, salita sicuramente non congeniale per le sue caratteristiche, la discesa a tutta della maglia rosa Arroyo, pronto a rischiare l'osso del collo per mantenerla, gli ultimi chilometri di Evans e Sastre, che insieme a Gadret, Vinokourov e Arroyo non avevano quasi più la forza di andare avanti da tanto questo Giro è stato e sarà duro.
Si capisce subito che manca poco a Verona già dal mattino, quando decidono di non prendere il via Julian Dean, Danilo Hondo e André Greipel, per loro il Giro è finito ieri, ormai ci sono solo salite. Dopo 46 chilometri di corsa riescono ad andarsene in 9, Jan Bakelants dell'Omega Pharma Lotto, Francesco Failli dell'Acqua & Sapone, Branislau Samoilau della QuickStep, Luca Mazzanti della Katusha, Yuriy Krivtsov dell'Ag2R La Mondiale, Jackson Rodriguez dell'Androni Giocattoli, William Bonnet della BBox, Xavier Tondo della Cervelo e Leonardo Duque della Cofidis. Il loro vantaggio cresce fino a quasi 9 minuti di vantaggio con la Liquigas che dietro controlla la situazione, pronta e compatta per scatenare l'inferno sulle salite successive. Poco prima del primo passaggio all'Aprica ci prova Vladimir Karpets della Katusha ma il suo attacco non dura molto e viene ripreso all'inizio della salita del Trivigno. L'unico attacco viene portato da Stefano Garzelli dell'Acqua & Sapone che prova ad avvantaggiarsi rispetto al gruppo per cercare di gestirsi sul Mortirolo e vincere la tappa. In cima alla salita passano per primi Samoilau, Rodriguez e Duque, mentre Failli si era fermato ad aspettare Garzelli che si trovava insieme a Bakelants. Il ritardo dei tre è di 1 minuto e 24 secondi mentre il gruppo maglia rosa passava a 2 minuti e 45. All'inizio della salita del Mortirolo il gruppo Garzelli riesce a rientrare sulla testa della corsa, sfruttando soprattutto il grande lavoro del compagno Failli, e sulle prime rampe il corridore dell'Acqua & Sapone prova a involarsi da solo con il solo Samoilau che tenta di resistergli a ruota. Anche il gruppo della maglia rosa inizia il Mortirolo e già dalle prime rampe l'incredibile ritmo imposto da Sylwester Szmyd miete le prime vittime tra cui Richie Porte, Marco Pinotti e Damiano Cunego, compresa la maglia rosa Arroyo che si stacca poco dopo. Finito il lavoro del polacco davanti si porta Basso e iniziano a cedere tutti gli altri, prima fra tutti Sastre, poi Vinokourov. Alla ruota del varesino rimangono soltanto Scarponi, Nibali ed Evans. Il campione del mondo prova in tutti i modi a rimanere a ruota di Basso ma per lui è impossibile e dopo pochi metri deve soccombere, lasciando davanti un terzetto tutto italiano. Il ritmo imposto da Basso è terribile e il suo gruppetto inizia a riprendere in serie tutti i fuggitivi, compreso Garzelli che non riesce a tenere la lloro ruota. Dietro, Evans si fa riprendere e staccare sia da Vinokourov che da Sastre, facendo capire di essere ormai al gancio. Basso, Nibali e Scarponi passano in cima al Mortirolo insieme con un grande Vinokourov a 55 secondi, Evans è a 1 minuto e 42 e Arroyo a 2 minuti e 2 secondi, sicuramente non un'eternità. Nella difficile discesa di 19 chilometri dopo la vetta, in testa si porta Nibali con Basso alla sua ruota. La strada è stretta e con tante curve e, in più, l'asfalto è reso viscido dalla pioggia. Basso fa fatica a tenere la ruota di Nibali ma il siciliano, come Basso ha fatto in salita, aspetta il suo capitano aiutandolo a scendere. Dietro, Arroyo è una furia e riprende prima Evans, poi Sastre e Gadret e infine anche Vinokourov, arrivando addirittura a 38 secondi di ritardo dalla testa della corsa a 20 chilometri dall'arrivo. Ad Arroyo e Vinokourov si aggiungono anche Sastre, Evans e Gadret e, visto che la salita finale non presenta pendenze impossibili, sembrava ormai imminente l'aggancio al gruppo di Basso. Ma davanti Nibali e soprattutto Basso non si perdono d'animo e iniziano a mulinare con in testa soltanto il traguardo mentre dietro la stanchezza inizia ad affiorare e il solo Arroyo prova a tirare con una certa convinzione. Qui si decide la tappa e, forse, il Giro d'Italia. Il vantaggio inizia ad aumentare finché sul traguardo non sarà di 3 minuti e 5 secondi, quello che bastano a Basso per vestire la tanto ambita maglia rosa. La volata è vinta da un generoso Scarponi che ha contribuito per quanto poteva alla fuga, con Basso e Nibali secondo e terzo.
La classifica generale è completamente rivoluzionata con Basso che guida con 51 secondi su Arroyo, mentre Nibali è terzo a 2 minuti e 30. Scarponi è poco più indietro, quarto a 2 minuti e 49 mentre Evans, Sastre e Vinokourov devono alzare bandiera bianca, dimenticandosi anche il podio. Ma non è finita qui, domani c'è il Gavia, la lunga discesa e l'arrivo in salita al Passo del Tonale. Sarà ancora battaglia, ne siamo certi.

ORDINE D'ARRIVO
1° Michele Scarponi (Ita) Androni Giocattoli
2° Ivan Basso (Ita) Liquigas - Doimo s.t.
3° Vincenzo Nibali (Ita) Liquigas - Doimo s.t.
4° Alexandre Vinokourov (Kaz) Astana a 3'05''
5° John Gadret (Fra) Ag2R La Mondiale s.t.
6° Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team a 3'06''
7° David Arroyo (Esp) Caisse d'Epargne s.t.
8° Carlos Sastre (Esp) Cervelo Test Team s.t.
9° Branislau Samoilau (Blr) Quick Step a 5'27''
10° Marco Pinotti (Ita) Team HTC - Columbia s.t.

CLASSIFICA GENERALE
1° Ivan Basso (Ita) Liquigas - Doimo
2° David Arroyo (Esp) Caisse d'Epargne a 51''
3° Vincenzo Nibali (Ita) Liquigas - Doimo a 2'30''
4° Michele Scarponi (Ita) Androni Giocattoli a 2'49''
5° Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team a 4'00''
6° Carlos Sastre (Esp) Cervelo Test Team a 5'32''
7° Richie Porte (Aus) Team Saxo Bank a 6'00''
8° Alexandre Vinokourov (Kaz) Astana a 6'22''
9° Robert Kiserlovski (Cro) Liquigas - Doimo a 12'44''
10° Marco Pinotti (Ita) Team HTC - Columbia a 13'40''

1 commenti:

Anonimo ha detto...

La forza, la determinazione e la classe di Basso,la dedizione di Nibali e l'armonia della squadra:un perfetto cocktail rosa. L'azione del tandem della Liquigas mi ha ricordato il volo di Hinault - Bernaudeau dallo Stelvio verso Sondrio nel Giro del 1980 con gli avversari dispersi a 7'. Ora c'è solo l'insidia della discesa del Gavia, ma sogno la maglia rosa all'attacco e solo sul Tonale, un altro stradone come quello dell'Aprica...