lunedì 5 luglio 2010

Tour de France 2010, sotto la pioggia l'unico che rischia è Sylvain Chavanel, per lui tappa e maglia

Doveva essere la tappa delle strade della Liegi, la tappa per gli uomini delle classiche, una tappa spettacolare con tanti attacchi e bagarre in gruppo. Invece, la frazione odierna si è trasformata in uno stillicidio di corridori, caduti sopra un manto stradale impregnato d'acqua, arrivati al traguardo feriti e vinti, battuti dalle condizioni atmosferiche e dal coraggio che, sinceramente, è mancato a tutti tranne uno. Si, perché l'unico che ha continuato a fare corsa vera è stato il francese Sylvain Chavanel. Il corridore della Quick Step, in fuga sin dai primi chilometri, è rimasto davanti nel momento critico e poi ha approfittato della protesta del gruppo contro le condizioni proibitive delle strade. Prima di parlare della tappa e dare il giusto tributo al vincitore, volevo parlare un secondo della protesta del gruppo. Vi immaginate se in una Liegi Bastogne Liegi, in una Parigi Roubaix, in un Giro delle Fiandre, i corridori di testa smettono di pedalare perché il percorso è pericoloso? Vi sembra uno scenario possibile? Per me no! E allora perché una tappa del Tour de France, la più importante corsa del mondo, diventa pericolosa mentre una classica no? Perché al Giro d'Italia, con condizioni atmosferiche decisamente peggiori e frazioni molto più difficili, nessuno ha aperto bocca? Non sarà che forse questa volta ad andarci di mezzo sono andati i big? Non sarà che alla Saxo Bank di Cancellara faceva comodo smettere di correre per far rientrare Andy e Frank Schleck? Ma che corsa è se alla prima difficoltà, alla prima caduta di un big, TUTTI si devono fermare. Che credibilità può avere uno come Fabian Cancellara, re delle classiche del Nord, che si impaurisce per un po' di pioggia. La sicurezza dei corridori deve essere al primo posto, al secondo ci deve essere lo spettacolo. Chi non se la sente, può anche starsene a casa. Altrimenti evitiamo di correre tappe diverse dai noiosi trasferimenti in pianura, delle interminabili tappe alpine e pirenaiche con gli attacchi soltanto negli ultimi 3 chilometri. Il ciclismo è anche questo, nessuno vuole perdere il Tour alla seconda tappa, ci mancherebbe altro, ma qualcuno poteva anche iniziare a vincerlo oggi. E chi ci va di mezzo sono sempre gli spettatori.

Dopo questo piccolo sfogo (condiviso o meno, è il mio pensiero), passiamo alla corsa. E passiamo a parlare dell'unico corridore che ha terminato la prova dando il massimo, Sylvain Chavanel. Il corridore francese ha preceduto il gruppo di quasi 4 minuti ed è riuscito a conquistare la maglia gialla di leader della corsa, meritato simbolo di una tappa corsa da grande attaccante. La tappa ha preso il via da Bruxelles terminando a Spa dopo 201 chilometri di strappi familiari alle classiche del Nord. Dopo 17 chilometri in otto sono andati in fuga, Chavanel e Jerome Pineau della Quick Step, Matthew Lloyd e Jurgen Roelandts dell'Omega Pharma Lotto, Marcus Burghardt della BMC Racing, Sebastien Turgot della Bbox Bouygues Telecom, Rein Taaramae della Cofidis e Francesco Gavazzi della Lampre Farnese Vini. Il vantaggio non è mai salito oltre i 5 minuti e il gruppo sembrava tenere sotto controllo la fuga. Ma il nemico peggiore per i corridori è stata la pioggia che ha mietuto la prima vittima a 60 chilometri dall'arrivo quando Mickael Delage dell'Omega Pharma Lotto è caduto a terra dovendosi ritirare. Sulla salita dello Stockeu Chavanel e Roelandts se ne sono andati con il francese che ha proseguito da solo nella successiva discesa. E proprio nella discesa dello Stockeu, a causa di una caduta di Francesco Gavazzi, molti corridori cercando di evitare il corridore della Lampre sono andati a terra, frazionando il gruppo in parecchi tronconi. Le peggiori conseguenze le hanno subite Andy Schleck, Christian Vande Velde, Tyler Farrar e Alessandro Petacchi. Nella caduta sono rimasti attardati anche Alberto Contador, Lance Armstrong e Ivan Basso, con i primi due caduti e vittime di qualche escoriazione, mentre il gruppo della maglia gialla Cancellara ha iniziato a rallentare per permettere a tutti di rientrare. A 20 chilometri dal traguardo il gruppo ha praticamente smesso di pedalare e la corsa è stata neutralizzata con il solo Chavanel che ha mantenuto nell'ordine d'arrivo il proprio vantaggio sul gruppo, andando a conquistare un'importante vittoria e la prestigiosa maglia gialla.

ORDINE D'ARRIVO
1° Sylvain Chavanel (Fra) Quick Step
2° Maxime Bouet (Fra) Ag2R La Mondiale a 3'56''
3° Fabian Wegmann (Ger) Team Milram s.t.
4° Robbie McEwen (Aus) Team Katusha s.t.
5° Christian Knees (Ger) Team Milram s.t.

CLASSIFICA GENERALE
1° Sylvain Chavanel (Fra) Quick Step
2° Fabian Cancellara (Swi) Team Saxo Bank a 2'57''
3° Tony Martin (Ger) Team HTC - Columbia a 3'07''
4° David Millar (Gbr) Garmin - Transitions a 3'17''
5° Lance Armstrong (Usa) Team Radioshack a 3'19''
6° Geraint Thomas (Gbr) Sky Professional a 3'20''
7° Alberto Contador Velasco (Esp) Astana a 3'24''
8° Levi Leipheimer (Usa) Team Radioshack a 3'25''
9° Edvald Boasson Hagen (Nor) Sky Professional a 3'29''
10° Linus Gerdemann (Ger) Team Milram a 3'32''

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Condivido le tue perplessità sulla gestione della corsa.
Si è trattato di uno "sciopero" che stava bene a tante squadre, meglio non rischiare alla seconda tappa.
Ma così facendo la corsa si appiattisce, non ci sono sorprese.
Non che Cancellara dovesse attaccare, gli Schleck sono i capitani della squadra, ma qualcunaltro poteva comunque fare la sua corsa quantomeno per onorare una tappa molto interessante.

Domani col pavè se qualcuno dovesse cadere, cosa propabile, si fermeranno ancora tutti???

Maurizio

Anonimo ha detto...

Condivido le tue perplessità sulla gestione della corsa.
Si è trattato di uno "sciopero" che stava bene a tante squadre, meglio non rischiare alla seconda tappa.
Ma così facendo la corsa si appiattisce, non ci sono sorprese.
Non che Cancellara dovesse attaccare, gli Schleck sono i capitani della squadra, ma qualcunaltro poteva comunque fare la sua corsa quantomeno per onorare una tappa molto interessante.

Domani col pavè se qualcuno dovesse cadere, cosa propabile, si fermeranno ancora tutti???

Maurizio