sabato 8 maggio 2010

Giro d'Italia 2010, i superpronostici di Parliamo di Ciclismo

Ormai ci siamo, la 93° edizione del Giro d'Italia partirà tra qualche ora da Amsterdam, quando il tedesco Matthias Russ della Milram inizierà la sua avventura nella corsa rosa. Fare un'analisi completa e approfondita dei partecipanti al Giro è difficile, infatti grazie a un lavoro minuzioso e preciso ho già creato una scheda per tutte le 22 squadre partecipanti. Qui, cercherò di fare un sunto, una sintesi delle analisi sulle squadre rapportate al valore anche degli altri partecipanti, cercando di dare il più possibile un pronostico certo.

Classifica Generale
Non ci sono i nomi più grandi per le grandi corse a tappe ma proprio per questo motivo la vittoria del Giro diventa più difficile da immaginare e si aprono varie soluzioni. Parto con tre nomi, i tre candidati per la vittoria finale e per il podio che, ahimé, sono tutti stranieri: Cadel Evans della BMC, Carlos Sastre della Cervelo e Alexandre Vinokourov dell'Astana. Evans è probabilmente il corridore più forte e regolare in corsa, a cronometro si difende alla grande, su salite non troppo lunghe riesce anche a fare la differenza e difficilmente si stacca. La forma c'è e l'abbiamo vista nella settimana delle Ardenne, ma il grande punto interrogativo è la sua squadra: la BMC non sembra essere all'altezza di portare il proprio capitano a Verona con la maglia rosa. Provo a immaginare un attacco combinato degli altri capitani con Evans in maglia e sarebbe sicuramente da solo a tirare per andare a riprenderli. Sastre è la mia seconda scelta, in salita ha dei numeri importanti, ha dalla sua parte anche la cronoscalata a Plan de Corones e, come già visto l'anno scorso, nell'ultima settimana diventa quasi imprendibile per tutti. La squadra c'è ed è solida, ha anche qualche buon gregario in salita (su tutti Xavier Tondo) e può veramente far bene. Vinokourov è una provocazione perché non si sa bene quanto può resistere sulle tre settimane, ma il kazako sta benissimo, è convinto e voglioso di far bene, ha dalla sua una grande squadra con gregari come Tiralongo, Stangelj e Grivko e, se non avrà giornate nere, può tranquillamente puntare al podio. Non ci sono lunghe cronometro che potrebbero favorirlo ulteriormente ma mi aspetto comunque un Vinokourov aggressivo.
Dopo aver elencato il mio podio, passiamo a chi può puntare ad arrivare tra i primi 5: Stefano Garzelli dell'Acqua & Sapone, Michele Scarponi dell'Androni Giocattoli, Christian Vandevelde della Garmin, Ivan Basso della Liquigas, Vladimir Karpets della Katusha. Garzelli ha dimostrato l'anno scorso di poter ancora far bene in un Giro d'Italia. Siamo a 10 anni dal suo successo nella corsa rosa, ma dalla sua Stefano ha una grande combattività, un grande senso tattico e tanta esperienza e sempre questa gran voglia di far bene. La squadra è solida e forte, con un uomo in più come Francesco Masciarelli (del quale parleremo dopo). Un posto nei 5 non è un miraggio. Il discorso è simile anche per Scarponi, se vorrà puntare alla classifica generale può decisamente puntare ai primi 5 posti, non si stacca facilmente in salita e, anzi, può fare anche la differenza, ha una squadra eccezionale in salita e a cronometro non perde tantissimo. Se ci proverà, potrebbe essere la sorpresa del Giro. Vandevelde si è sempre piazzato bene negli ultimi anni al Tour de France quindi se è venuto a far classifica può puntare in alto. In salita si difende alla grande e a cronometro è più forte di tutti gli altri contendenti (escluso Vino), in più ha una squadra fortissima in pianura che potrebbe fargli guadagnare secondi preziosi (e magari la maglia rosa) nella cronosquadre. Basso non sta attraversando il suo miglior momento di forma, al Romandia si staccava da tanti corridori e non era brillante a cronometro. La Liquigas è forte, c'è anche un Nibali in più e un Pellizotti in meno che lo rendono quasi l'unico capitano, ma se non ci sono le gambe, c'è poco da fare. Credo che nell'ultima settimana lo vedremo comunque con i primi. Karpets ha chiesto alla Katusha di fare il Giro perché si sentiva bene e il suo obiettivo sono i primi 5 posti. La squadra è molto forte su ogni terreno e il russo sembra aver ritrovato un po' di smalto dopo anni di promesse non mantenute. Potrebbe essere la stagione della definitiva maturazione e al Giro lo potrà dimostrare.
Corrono per i primi 10 posti in classifica o, comunque, sono da tenere d'occhio per la classifica, José Serpa dell'Androni, Marzio Bruseghin della Caisse d'Epargne, Domenico Pozzovivo della Colnago, Damiano Cunego della Lampre, Vincenzo Nibali della Liquigas, Daniel Moreno dell'Omega Pharma Lotto, Bradley Wiggins della Sky, Giampaolo Caruso della Katusha e Linus Gerdemann della Milram. Serpa correrà in appoggio a Scarponi ma, se l'italiano non ce la farà, diventerà lui il capitano. Forte in salita, solido a cronometro, può puntare ai primi 10 posti e chissà, magari anche a qualcosa di più. Bruseghin è un combattente, a cronometro è forte, in salita cerca sempre di tenere e un posto nei 10 è alla sua portata. Difficile rivederlo sul podio ma niente è impossibile con Marzio. Pozzovivo cercherà di dare spettacolo sulle salite, provando a vincere una tappa e a piazzarsi bene in classifica generale. Anche per lui, un posto nei 10 è un buon risultato. Cunego è sempre un oggetto misterioso. Potrebbe puntare alle tappe e allora in classifica non ci sarà proprio, oppure potrebbe puntare a far bene e a provare a vincere questo Giro, ma in questo caso non lo vedo comunque tra i primi 5. Nibali è un'incognita, domenica era al mare a riposarsi e oggi è alla partenza di una corsa di tre settimane. Se non farà classifica, sarà una spalla importante per Basso o una scheggia impazzita in montagna. Moreno è un corridore da scoprire, ha fatto bene alla Vuelta l'anno scorso e dovrebbe far classifica qua al Giro, non si scopre quasi mai e per questo riesce ad arrivare alla fine tra i primi. Wiggins ha dichiarato che non penserà alla classifica, ma se si troverà nelle condizioni di farlo non credo che si tirerà indietro. Io lo vedo comunque tra i 10, se aumenterà la sua condizione e soprattutto la sua convizione potrebbe puntare al podio. Caruso è stato comprato dalla Katusha per fare il capitano al Giro ma l'arrivo di Karpets lo degrada a vicecapitano. Un posto nei 10 non è un miraggio ma la condizione non sembra essere quella dell'anno scorso. Gerdemann riproverà a fare classifica in una corsa a tappe, un posto nei 10 potrà anche conquistarlo ma non prevedo grandi azioni da parte sua. Le qualità ci sono, magari potrebbe essere una piacevole sorpresa.

Sprinter
Le volate di questa edizione 2010 del Giro d'Italia saranno combattute e molto affollate, visto la presenza di tanti velocisti di livello e di tante squadre con dei treni molto forti. Una spanna sopra tutti sembra essere André Greipel dell'HTC - Columbia. Il tedesco sta dimostrando negli ultimi anni di essere l'unico vero antagonista di Mark Cavendish. La squadra a sua disposizione è creata attorno a lui e non sarà impossibile vederlo vincere tutti gli sprint a disposizione. Poco più sotto stanno Tyler Farrar della Garmin e Alessandro Petacchi della Lampre. Farrar ha la squadra anche più forte dell'HTC, con due alfieri come Julian Dean e Murilo Fischer tutti per lui, e potrà insidiare Greipel nelle volate pianeggianti. Stessa cosa per Petacchi che probabilmente ha il più forte ultimo uomo tra tutti, Danilo Hondo. Le volate di gruppo sono il suo pane e potrebbe sorprendere Greipel come ha fatto l'anno scorso con Cavendish. Ancora più sotto troviamo Graeme Brown della Rabobank, velocista principale della Rabobank dopo che Freire ha dato forfeit, Gregory Henderson della Sky, migliorato molto negli ultimi anni e con una squadra molto forte con Chris Sutton ultimo uomo, Robbie McEwen della Katusha, uno dei più vincenti velocisti di sempre e intenzionato a far bene, e Baden Cooke della Saxo Bank che potrà contare anche sul giovane Michael Morkov (il suo "gemello" Alex Rasmussen sta già facendo sfracelli altrove) e sul più piccolo degli Haedo, Lucas Sebastian. Cercheranno di inserirsi negli sprint anche il nostro Alberto Loddo dell'Androni, pronto per le volate di potenza, Leonardo Duque della Cofidis, temibile soprattutto negli arrivi ristretti e in leggera salita, i francesi William Bonnet della Bbox e Sebastien Hinault dell'Ag2R, in cerca di piazzamenti e di qualche sorpresa, Michele Merlo della Footon, venuto a fare esperienza, Fabio Sabatini della Liquigas, diventato il miglior velocista della Liquigas dopo l'abbandono di Bennati, Robert Forster della Milram, già vincitore anni fa al Giro, e Wouter Weylandt, giovane speranza del ciclismo belga che potrebbe sorprendere in qualche volata. Discorso a parte lo merita Sacha Modolo della Colnago, alla sua prima grande corsa a tappe in carriera nel suo primo anno da professionista, dopo il quarto posto alla Sanremo da lui ci si aspettano grandi cose e non è escluso che arrivino. Una vittoria sarebbe veramente un grande trionfo.

Montagna
Buoni scalatori, ottimi gregari, seconde linee per la classifica generale: c'è un po' di tutto in questa categoria, corridori che faranno la loro corsa provando a vincere una tappa, ad aiutare i propri capitani o a inserirsi per la lotta al vertice. Gilberto Simoni non è sicuramente venuto in gita al Giro. Il corridore della Lampre vorrà chiudere in bellezza una carriera di primo piano e cercherà di vincere almeno una tappa e, chissà, puntare ai primi 10 posti in classifica. Vedo più probabile il primo caso visto che già negli ultimi anni faceva fatica a recuperare da un giorno all'altro, darà spettacolo nell'ultima settimana sulle sue salite. Il duo dell'Ag2R formato da Alexander Efimkin e John Gadret può far bene, uno dei due potrebbe provare a fare classifica ma li vedo di più come corridori da fughe. David Arroyo della Caisse d'Epargne è sempre stato molto costante al Giro e un posto nei 10 per lui è cosa normale. Potrebbe esserlo anche quest'anno. David Moncoutie potrebbe puntare alla maglia verde e a qualche tappa, mentre per la classifica generale lo vedo comunque tra i primi 20. Markus Eibegger della Footon potrebbe regalare qualche gioia alla sua squadra, ma forse l'obiettivo è entrare tra i primi 20 della classifica. Matthew Lloyd sarà l'alternativa a Moreno per la classifica ma anche per lui i primi 10 posti sono difficili da raggiungere. Mauricio Ardila cercherà di dare spettacolo andando in fuga da lontano, come spesso faceva l'anno scorso, ma potrebbe anche puntare a piazzarsi bene, magari tra i primi 15. Evgeni Petrov è l'alternativa a Karpets e Caruso, è molto regolare e alla fine potrebbe anche far bene, arrivando tra i primi. Thomas Rohregger della Milram è un buon scalatore, potrebbe aiutare Gerdemann o prendersi un po' di libertà con qualche fuga. Chris Anker Sorensen dovrebbe essere il capitano della Saxo Bank, magari insieme a Larsson, ma le sue condizioni non sono delle migliori. Chiudiamo con Paolo Tiralongo dell'Astana e Sylwester Szmyd della Liquigas. Gregari incredibili, riescono a volte a chiudere tra i primi dopo aver tirato per interi tratti di salita, sono il valore aggiunto per i propri capitani e, in caso di fallimento totale degli stessi, non mi sorprenderei di vederli tra i primi a battagliare.

Giovani
Partiamo con i giovani che possono dire qualcosa in classifica generale: il primo fra tutti è Rigoberto Uran della Caisse d'Epargne. In salita ha talento da vendere, è uno degli scalatori più forti e un buon scattista, finora è stato un po' sfortunato e falcidiato da qualche infortunio di troppo ma il Giro potrebbe vederlo come protagonista, anche da primi 5 posti. Discorso simile ma con qualche se in più per Francesco Masciarelli dell'Acqua & Sapone e Jackson Rodriguez dell'Androni. Masciarelli in salita è sempre tra i primi 10 ma finora è mancato di continuità, bisognerà vedere se correrà in appoggio a Garzelli o farà corsa propria. Il discorso per Rodriguez è simile a quello di Masciarelli, i numeri li ha, ma potrebbe correre in appoggio a Scarponi o Serpa senza poter avere, quindi, molto spazio. Robert Kiserlovski della Liquigas ha dimostrato di andare forte al Giro dell'Appennino ma anche per lui il ruolo del gregario è quello più probabile, ma per il futuro il croato potrebbe sempre più salire di grado. Sono curioso di vedere il duo del Team Sky Chris Froome e Morris Possoni all'opera. Il primo potrebbe diventare un candidato ai grandi giri ma la strada è ancora lunga mentre il secondo è un buon scalatore che, però, finora ha sempre fallito. Bauke Mollema è il capitano ufficiale della Rabobank per la classifica generale, è al suo primo grande giro e proverà a prendere le misure alle tre settimane. A cronometro va forte, in salita è da testare. La coppia Dario Cataldo - Branislau Samoilau è quella su cui la Quickstep si basa per le montagne, ma nessuno dei due sembra in grado di far classifica. Le fughe da lontano potrebbero essere il loro obiettivo. Matthias Brandle ed Eros Capecchi, insieme ad Eibegger, cercheranno di fare qualcosa di buono per la Footon. Brandle è del 1989 ed è un interessante scalatore mentre Capecchi potrà correre libero cercando di fare il salto di qualità che da lui ci si aspetta da qualche anno. Daniel Martin della Garmin è in cerca di esperienza per i grandi giri, la classifica generale è il suo obiettivo per i prossimi anni ma magari si potrà iniziare a intravedere qualche cosa di buono già quest'anno. Marcel Wyss della Cervelo è andato benissimo al Romandia e sarà un valore aggiunto per Carlos Sastre in salita, dove può fare molto bene. Infine, due mezze scommesse, Guillaume Bonnafond dell'Ag2R e Jose Cayetano Sarmiento dell'Acqua & Sapone. Bonnafond è stato competitivo in qualche arrivo già al Giro dell'anno scorso mentre Sarmiento ha vinto il Giro d'Italia Baby. Entrambi del 1987, puntano a diventare dei corridori da corse a tappe. Probabilmente faranno da gregari, ma sono comunque da seguire. Finito l'elenco degli scalatori, ci sono tre giovanissimi anche per le cronometro o le tappe meno impegnative: Jack Bobridge e Cameron Meyer della Garmin e Richie Porte della Saxo Bank. I primi due non hanno bisogno di grandi presentazioni, pluricampioni del mondo su pista con l'Australia, sono due tra gli astri nascenti del ciclismo e potranno far vedere le loro qualità nelle cronometro e in qualche fuga, oltre che aiutando Farrar e la squadra nelle volate. Porte si è mostrato al mondo proprio al Romandia vincendo una cronometro davanti al gotha mondiale. Potrebbe riconfermarsi qua al Giro, dimostrando di non essere poi una così grande sorpresa.

Cronometro
Piccolo spazio anche per i cronoman di questo Giro: alcuni sono già stati nominati nelle categorie precedenti quindi passo direttamente a quelli mancanti: la compagine che si presenta con i migliori è la Garmin, che oltre a Meyer, Bobridge e Vandevelde porta due corridori del calibro di David Millar e Svein Tuft, diventando la pretendente principale della prima maglia rosa e della cronosquadre. A darle filo da torcere ci sarà l'HTC - Columbia di Marco Pinotti, Adam Hansen e Frantisek Rabon, tutti e tre già campioni nazionali e molto forti, con l'italiano in cerca di un'altra vittoria al Giro. Ignatas Konovalovas è stato il vincitore a sorpresa dell'ultima tappa del Giro dell'anno scorso ma il corridore della Cervelo è sempre stato un buon passista. Sebastian Lang dell'Omega Pharma Lotto è solido e spinge rapporti quasi impossibili, come nella miglior tradizione tedesca, ma mancano delle cronometro molto lunghe dove potrebbe farsi valere. Discorso simile per Mikhail Ignatiev della Katusha che predilige percorsi dove può usare tutta la sua potenza, ma già nel cronoprologo sarà temibile. Finiamo con Gustav Erik Larsson della Saxo Bank, vicecampione del mondo in carica e possibile candidato alla prima maglia rosa che punterà con più convizione alla crono finale di Verona.

Conclusioni finali
Sembrava che il Giro potesse essere mediocre e senza grandi nomi, ma con questi nomi citati qua sopra, la corsa si fa molto interessante e combattuta.
Per la classifica generale vedo tre nomi: Evans, Sastre e Vinokourov. Gli unici italiani in grado di combattere per la generale mi sembrano Scarponi e Garzelli, con incognite come Cunego e Basso. Attenzione a Vandevelde e al giovane Uran, con Karpets che se riuscirà a essere sempre al massimo sarà da considerare per la vittoria finale.
Nelle volate l'uomo da battere è sicuramente Greipel con Farrar, Petacchi e McEwen a dargli del filo da torcere. I velocisti sono tanti e con squadre molto forti quindi potrebbero anche esserci molte cadute e finali confusionali, dai quali potrebbe anche uscire il nostro Sacha Modolo, scaltro e molto agile.
Nelle cronometro, occhio puntato sugli inglesi Wiggins e Millar, sullo svedese Gustav Erik Larsson e sul nostro Pinotti, con anche i velocisti tra i favoriti nel cronoprologo, in cerca di secondi preziosi per vestire la maglia rosa il giorno dopo con gli abbuoni.
Ora, non ci resta che goderci lo spettacolo. E speriamo che sia soltanto uno spettacolo sportivo, della cronaca siamo stanchi.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Praticamente hai già detto tutto te ;-)
Per la classifica generale i miei favoriti sono Evans e Sastre (hanno la forza e il fondo per essere competitivi fino alla fine).
Vinokourov partirà forte già dal cronoprologo per prendere la maglia, la sua squadra è migliore di quella di Evans e Sastre, l'incognita per lui saranno le grandi montagne della terza settimana.
Per gli italiani vedo bene Garzelli, esperto, tenace, tatticamente molto bravo, veloce negli arrivi ristretti potrebbe riproporsi per il podio.
Basso, Bruseghin, Cunego, Nibali, Scarponi, Pozzovivo per un motivo o per un altro li vedo un gradino più sotto ma non è detto che siano da scartare a priori.
Tenendo presente che poi ci sono anche Karpets, Vandevelde, Wiggins ... per concludere direi che non ci saranno i grandi nomi che faranno poi il Tour, ma questa incertezza potrebbe dare origine ad uno spettacolo maggiore.
L'incertezza potrebbe invogliare qualche corridore a rischiare di più alla ricerca del grande risultato ... speriamo sia così.
Maurizio

Anonimo ha detto...

Tema Volate
Come già detto nei commenti delle singole squadre, Garmin e Htc saranno le protagoniste, la Garmin si fa preferire come treno, l'htc ha Greipel.
Vediamo se Petacchi avrà la forza di sapersi inserire e vincere.
Dovessi scegliere preferirei vedere e commentare la vittoria di qualche giovane (vedi Modolo).
Sorprese (si fa per dire) Morlov e Weylandt.
Maurizio

Carlo ha detto...

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