sabato 15 maggio 2010

Giro d'Italia. A Montalcino trionfo per Evans, tonfo per Nibali, in rosa ancora Vinokourov

Un campione del mondo che vince sotto una fitta pioggia una corsa dura, tremenda e, quindi, affascinante, non si vedeva da qualche anno. Le immagini di oggi appartengono a un tempo che non c'è più, a quando il ciclismo era una corsa prima di tutto contro te stesso e soltanto dopo contro gli altri. Oggi non contavano le squadre, non contavano le tattiche, contava andare più forte degli altri, resistere al fango e alla pioggia, e in queste condizioni soltanto i grandi campioni potevano vincere. Cadel Evans, il campione del mondo in carica, ha vinto la settima tappa del Giro d'Italia dopo una prova eroica sulle strade bianche, mai state meno candide come oggi, superando in un lungo sprint sullo strappo finale di Montalcino l'italiano Damiano Cunego della Lampre e il kazako Alexandre Vinokourov dell'Astana. I corridori di testa hanno fatto la differenza nei tratti sterrati della corsa, soprattutto nel tratto in salita del secondo settore che raggiungeva punte fino al 16%, provocando un deciso scossone alla classifica generale. I primi sconfitti, infatti, sono i due capitani della Liquigas, Vincenzo Nibali e Ivan Basso, con entrambi caduti poco prima dell'ingresso nello sterrato e arrivati insieme a 2 minuti. Ancora più sconfitto è Carlos Sastre, giunto a più di 5 minuti e a meno di miracoli fuori dalla lotta per la classifica generale. Generosa prova di Stefano Garzelli, giunto a 30 secondi dai primi, e Michele Scarponi, caduto insieme a Nibali ma capace di rilanciarsi all'inseguimento arrivando a circa 1 minuto di ritardo, compiendo una vera e propria impresa.
La tappa è iniziata subito non sotto i migliori auspici visto le condizioni atmosferiche che avrebbero reso quasi impraticabili i tratti di sterrati. Non sono partiti Marzio Bruseghin della Caisse d'Epargne ed Eros Capecchi della Footon - Servetto, entrambi vittime di cadute in Olanda e non in grado di proseguire. Il gruppo a inizio tappa non ha lasciato scampo ai tentativi di fuga, tirato dalla Katusha di un combattivo Pozzato. Ma alla fine, dopo 85 chilometri, in due sono riusciti a evadere, cioè Rick Flens della Rabobank e Nicki Sorensen della Saxo Bank. I fuggitivi hanno guadagnato parecchio vantaggio, arrivato fino a 9 minuti visto che il plotone non aveva paura di due corridori al comando. Dopo aver ripreso un po' di fiato, la Katusha si è rimessa davanti e il vantaggio dei fuggitivi è iniziato a diminuire drasticamente. Quando si è messa davanti anche l'Acqua & Sapone, la fuga è stata neutralizzata. Sul GPM del Passo di Rospatoio ci ha provato Dario Cioni del Team Sky, ma l'attacco non è andato a buon fine, con il gruppo, ormai ridotto a una quarantina di unità, subito alle sue spalle. Il primo momento decisivo della tappa è arrivato a 32 chilometri dall'arrivo quando Scarponi è caduto in una curva in discesa e ha tirato dietro di sé anche Nibali, Basso e Valerio Agnoli, tagliando fuori in pratica tutta la Liquigas. Basso è subito ripartito mentre Nibali, un po' più contuso, è ripartito con più difficoltà insieme a gran parte della Liquigas. Nei chilometri successivi, visto che Basso si è ritrovato a metà strada tra il gruppo di testa e Nibali, ha deciso di aspettare la maglia rosa e di proseguire insieme. Il distacco di Nibali è subito salito a 1 minuto e 20 secondi mentre davanti in cinque hanno provato subito ad approfittarne, Thomas Rohregger e Linus Gerdemann della Milram, Jan Bakelandts dell'Omega Pharma Lotto, Garzelli e Vinokourov. All'inizio del tratto di sterrato ci ha provato Gerdemann che è stato quasi subito ripreso dagli altri attaccanti, mentre alle loro spalle si era formato un gruppetto di una ventina di corridori con tutti i favoriti. Nibali inseguiva già a 1 minuto e 20 secondi mentre Carlos Sastre era già più indietro, in grande difficoltà. Durante il primo tratto di sterrato il gruppetto di testa si è ricompattato, con tutti i favoriti davanti, tra cui Vinokourov, Evans, Garzelli, Cunego, Karpets e molti uomini forti in questo genere di corsa. Grazie all'aiuto dei compagni, le squadre di Vinokourov e Garzelli tenevano alta l'andatura, impedendo di fatto il rientro di Nibali, che intanto aveva ripreso Basso ed era insieme anche a Scarponi e Sastre. Finito il primo tratto di sterrato Cunego ha provato un attacco senza guadagnare tanto, ma il vero attacco è arrivato nel tratto in salita del secondo sterrato, dove Vinokourov ha lanciato la sua offensiva portandosi dietro il solo Evans. Grazie a un'altra grande azione Cunego è riuscito a riportarsi sui due di testa portandosi dietro Garzelli, John Gadret dell'Ag2R, David Arroyo della Caisse d'Epargne e Marco Pinotti dell'HTC - Columbia, quando al traguardo mancavano 10 chilometri. Dietro Scarponi si era lanciato in un inseguimento solitario che è terminato riuscendo a riprendere e superare il gruppetto degli inseguitori. Nibali e Basso erano sempre segnalati a circa 1 minuto e 40 secondi di ritardo, con la maglia rosa che sembrava più in palla del suo compagno, dimostrato anche dal fatto che Nibali ha dovuto aspettare Basso un paio di volte in salita. A 9 chilometri dall'arrivo, quando il vantaggio stava iniziando a diminuire, un altro attacco di Vinokourov ha selezionato il gruppetto di testa con i soli Evans e Arroyo in grado di seguirlo. Sull'ultimo tratto di salita in asfalto un'azione di Cunego ha riportato compatta la fuga, ma Vinokourov è ripartito un'altra volta con Evans e Cunego a ruota, Pinotti e Arroyo poco dietro e Garzelli e Gadret staccati e in difficoltà. A 2 chilometri dall'arrivo Pinotti e Arroyo sono riusciti a rientrare ma era chiaro che la frazione se la giocavano in tre. Dopo una curva sbagliata in discesa da Evans, Cunego è ripartito all'attacco, prendendo in testa la salita finale in ciottolato che conduceva al traguardo. Evans ha subito ripreso e superato Cunego con Vinokourov a ruota e Pinotti e Arroyo più staccati. Entrati negli ultimi 300 metri in salita in asfalto, Evans sembrava voler solamente tirare per guadagnare più secondi possibili mentre Cunego sembrava aspettare il momento giusto per scattare, ma non aveva fatto i conti con la forza dell'australiano e lo strappetto che risultava ancora più tremendo dopo una corsa del genere, perdendo contatto da Evans. Il campione del mondo poteva così arrivare a braccia alzate davanti a Cunego e Vinokourov, con il kazako nuova maglia rosa.

Qualche considerazione generale sulla tappa e sull'attuale classifica. Già detto delle magnifiche prove di Evans, Cunego, Vinokourov, Garzelli e Scarponi, è comunque da sottolineare lo sforzo di cercare di limitare i danni di Basso e Nibali, che non hanno più la maglia ma non sono arrivati neanche a 5 minuti come uno spento Sastre. Mi sono piaciuti particolarmente due giovani, il colombiano Sarmiento dell'Acqua & Sapone, arrivato nono poco dietro a Scarponi, e l'australiano Richie Porte della Saxo Bank, che ha provato a rimanere in classifica arrivando poco prima del duo Liquigas.
In classifica generale l'unico che ha un buon vantaggio sugli altri è Vinokourov, mentre tra Evans e Scarponi ci sono praticamente due minuti, il che rimette tutti in gioco per il podio e la vittoria finale del Giro. Sarà tutta da seguire la tappa di domani con l'arrivo sul Terminillo perché qualcuno potrebbe accusare la fatica di oggi e perdere terreno, mentre altri avranno voglia di lottare ancora e provare a riguadagnare terreno. Mancheranno i grandi nomi a questo Giro, ma le emozioni sono altissime in ogni tappa.

ORDINE D'ARRIVO
1° Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team
2° Damiano Cunego (Ita) Lampre - Farnese Vini a 2''
3° Alexandre Vinokourov (Kaz) Astana s.t.
4° Marco Pinotti (Ita) Team HTC - Columbia a 6''
5° David Arroyo (Esp) Caisse d'Epargne a 12''
6° Stefano Garzelli (Ita) Acqua & Sapone a 27''
8° Michele Scarponi (Ita) Androni Giocattoli a 1'01''
11° David Millar (Gbr) Garmin Transitions a 1'11''
14° Vladimir Karpets (Rus) Katusha a 1'18''
17° Vincenzo Nibali (Ita) Liquigas - Doimo a 2'00''
18° Ivan Basso (Ita) Liquigas - Doimo a 2'05''
37° Carlos Sastre (Esp) Cervelo Test Team a 5'20''

CLASSIFICA GENERALE
1° Alexandre Vinokourov (Kaz) Astana
2° Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team a 1'12''
3° David Millar (GBr) Garmin - Transitions a 1'29''
4° Vladimir Karpets (Rus) Team Katusha a 1'30''
5° Vincenzo Nibali (Ita) Liquigas - Doimo a 1'33''
6° Marco Pinotti (Ita) Team HTC - Columbia a 1'40''
7° Linus Gerdemann (Ger) Team Milram a 1'48''
8° Ivan Basso (Ita) Liquigas - Doimo a 1'51''
11° Stefano Garzelli (Ita) Acqua & Sapone a 2'47''
12° Damiano Cunego (Ita) Lampre a 3'08''
13° Michele Scarponi (Ita) Androni Giocattoli a 3'09''
24° Carlos Sastre (Esp) Cervelo Test Team a 7'06''

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Gran bella tappa!
Resa amcor più difficile dalla pioggia e dal freddo.
Evans dimostra di essere in grandi condizioni.
Sfortunata la Liquigas, ma in questo giro stanno pagando un po' tutti le cadute.
PS Il fatto che non ci siano squadre fortissime (forse l'unica è proprio la Liquigas) in grado di controllare la corsa, rende il Giro incerto e spettacolare.