giovedì 16 settembre 2010

Vuelta a Espana, terza vittoria per Mark Cavendish, battuti Haedo e Cardoso

Ormai sembra ci stai prendendo gusto Mark Cavendish. Le prime tappe dei grandi giri, sia al Tour che alla Vuelta, non l'hanno visto brillante nelle volate, battuto sia da avversari di prestigio (Petacchi su tutti) sia da corridori non certo al suo livello (Hutarovich). Ma appena ingrana la marcia giusta, il britannico dell'HTC Columbia diventa praticamente imbattibile. E infatti anche oggi, nella diciottesima tappa di una lunghissa Vuelta a Espana, Cavendish ha dimostrato di essere il più forte superando la concorrenza soprattutto dell'argentino Juan José Haedo della Saxo Bank, di Manuel Cardoso della Footon Servetto e di Tyler Farrar della Garmin. Terza vittoria, classifica a punti quasi in tasca e speranze di essere protagonista al Mondiale molto alte. Ma quello che gli mancherà, a Melbourne, sarà una squadra con 9 corridori e una spalla del livello di Matthew Goss, anche oggi splendido nel fare a sportellate con gli altri corridori portando il proprio leader nella posizione migliore. Un Goss che sarà pericolosissimo al Mondiale dove la sfida tutta HTC tra Cavendish - Greipel - Goss potrebbe anche essere da podio. Gli italiani? Via Petacchi, nelle volate dei grandi giri siamo quasi sempre battuti. Daniele Bennati, dopo il buon terzo posto di qualche giorno fa, torna sui suoi livelli attuali e si piazza quindicesimo con Vincenzo Nibali poco dietro. E un Nibali così avanti è motivato dal fatto che la volata ha provocato dei distacchi all'interno del plotone e qualcuno ha perso qualche secondo, come Joaquim Rodriguez e Xavier Tondo. Niente di grave, ma sono secondi regalati.

LA CRONACA
La tappa odierna si è tenuta lungo i 148,9 chilometri tra Valladolid e Salamanca. Tappa per velocisti, pianeggiante e con strade ideali per le alte velocità del gruppo. La fuga di giornata ha preso il largo dopo pochissimi chilometri dallo start della tappa, con il gruppo che inizialmente ha lasciato fare. Il gruppetto era formato da Dominik Roels del Team Milram, Alberto Benitez della Footon Servetto, Juan Javier Estrada e Jose Toribio dell'Andalucia Cajasur, Pablo Urtasun dell'Euskaltel, Alexandre Pichot della BBox, Daniele Pietropolli della Lampre e Olivier Kaisen dell'Omega Pharma Lotto. Gli otto battistrada si sono battuti come meglio hanno potuto lungo tutta la tappa ma il gruppo non ha lasciato molto margine alla fuga, consentendogli un vantaggio massimo di tre minuti. Con tante squadre davanti a tirare per i rispettivi velocisti il destino degli otto è sempre stato segnato e a circa 11 chilometri dal traguardo anche gli ultimi tentativi di rimanere in testa sono stati ripresi. La sinfonia dei treni per i velocisti è stata subito interrotta da un attacco a sorpresa di Philippe Gilbert che è scattato ai - 8 rimanendo in testa per circa tre chilometri prima di venir risucchiato dal gruppo. Ai -3 la Quick Step ha preso in mano la testa del gruppo ma nel finale è stata ancora l'HTC Columbia a passare davanti con la coppia Goss-Cavendish che è partita ai 400 dal traguardo. Dopo il solito splendido lavoro dell'australiano, Cavendish è partito a tutta resistendo al tentativo di Haedo di dargli filo da torcere e vincendo la sua terza tappa alla Vuelta.

ORDINE D'ARRIVO
1° Mark Cavendish (Gbr) Team HTC Columbia
2° Juan Jose Haedo (Arg) Team Saxo Bank a 1''
3° Manuel Cardoso (Por) Footon Servetto s.t.
4° Tyler Farrar (Usa) Garmin-Transitions s.t.
5° Samuel Dumoulin (Fra) Cofidis s.t.

CLASSIFICA GENERALE
1° Vincenzo Nibali (Ita) Liquigas Doimo
2° Ezequiel Mosquera (Esp) Xacobeo Galicia a 38''
3° Peter Velits (Svk) HTC Columbia a 1'59''
4° Frank Schleck (Lux) Team Saxo Bank a 3'43''
5° Joaquim Rodriguez (Esp) Team Katusha a 3'48''
6° Xavier Tondo (Esp) Cervelo Test Team s.t.
7° Tom Danielson (Usa) Garmin Transitions a 3'58''
8° Nicolas Roche (Irl) Ag2R La Mondiale a 4'02''
9° Carlos Sastre (Esp) Cervelo TestTeam a 4'16''
10° Luis Leon Sanchez (Esp) Caisse d'Epargne a 5'42''

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Cavendish è forte, se è in forma e se a tirargli le volate c'è gente come Goss (o Renshaw) diventa praticamente imbattibile.
Maurizio